In Europa sono circa 300 milioni gli animali allevati in gabbia ogni anno tra: galline, conigli, polli riproduttori, pollastre, scrofe, quaglie, anatre, oche e vitelli (per le prime 8 settimane di vita). Nel nostro Paese 45,7milioni di animali sono costretti a vivere in gabbie con spazi estremamente ristretti, nello specifico: 21,6 milioni di galline (62%); 23,6 milioni di conigli (97%); 419mila scrofe in gabbie di gestazione (75%) e 527mila scrofe in gabbie di allattamento (94%). Questi dati sono stati diffusi nel Rapporto Ciwf Italia – associazione italiana no profit per la protezione e il benessere degli animali allevati a scopo alimentare.
“End the Cage Age” (basta era delle gabbie) è l’iniziativa del movimento europeo dei cittadini, che vuole chiedere la proibizione per legge di tutti i sistemi in gabbia negli allevamenti. Il movimento comprende più di 130 associazioni provenienti da 24 paesi della Ue, di cui 19 in Italia, e ha già raccolto oltre 100mila firme in tutta l’Ue nel primo mese dal lancio.
L’obiettivo, affinché la Commissione europea possa esprimere un parere sull’argomento, è raggiungere 1 milione di firme entro la fine dell’anno.
Il lancio italiano della campagna “End the cage age” (che segue al primo lancio del 25 settembre rivolto al Parlamento Europeo a Bruxelles) è avvenuto a Roma il 16 ottobre nel complesso di Vicolo Valdina presso la Camera dei Deputati, alla presenza del ministro della Salute Giulia Grillo. Hanno partecipato al dibattito anche l’eurodeputata Eleonora Evi (M5S), l’On. Ilaria Fontana (M5S) e la Senatrice Loredana De Petris (LeU), presidente del Gruppo Misto, nel complesso di Vicolo Valdina, presso la Camera dei Deputati. Al termine della conferenza stampa è stata inaugurata dal ministro Grillo la mostra sugli allevamenti europei.
«Serve maggior attenzione dell’opinione pubblica e da parte della politica sul tema del benessere animale. Parliamo di esseri senzienti, questo è riconosciuto dalla scienza e si riflette nelle nostre scelte. Purtroppo, la politica spesso arriva in ritardo rispetto all’evoluzione della società»: queste le parole del ministro Giulia Grillo, prima di firmare la petizione. Il ministro ha poi auspicato che questa iniziativa dei cittadini riesca a raggiungere l’obiettivo prefissato di un milione di firme. «Ci sarà un impegno da parte di questo Ministero – ha concluso Grillo - nel vigilare e lavorare sul benessere degli animali e promuovere tutte quelle politiche che vadano in questa direzione».
Annamaria Pisapia, membro del Comitato dei cittadini promotore della Ice e direttrice di Ciwf Italia Onlus, ha dichiarato: «È un onore e una gioia essere qui oggi per aprire la campagna di raccolta firme in Italia. Insieme alle numerose associazioni partner, mostreremo alla Commissione Europea e al mondo che anche gli italiani vogliono un’Europa senza gabbie». Pisapia ha poi lanciato un appello/auspicio al mondo degli allevatori «Cogliete questa importate novità per portare l’allevamento nel XXI secolo. I consumatori chiedono animali non allevati in gabbia e anche il mondo dell’industria alimentare si sta muovendo a favore del benessere animale. I sistemi alternativi alle gabbie esistono già per tutte le specie allevate in gabbia e oltre ad essere commercialmente praticabili sono più sostenibili. Gli allevatori possono anticipare i tempi della politica e guardare sempre più al benessere animale».
Che il tema del benessere animale sia molto sentito nell’opinione pubblica è realtà che negli ultimi anni è andata man mano imponendosi, a confermarlo anche i dati dell’ultimo rapporto dell’Eurobarometro: ben il 94% dei cittadini è a favore dell’utilizzo delle pratiche relative al benessere animale; mentre l’82% ritiene che gli animali degli allevamenti dovrebbero essere protetti meglio di quanto non avvenga attualmente.
Il Trattato di Lisbona dell’Ue firmato nel 2009 ha riconosciuto gli animali come esseri senzienti da un punto di vista giuridico: questo significa che ora, prima di approvare qualsiasi legge, bisogna prendere in considerazione il loro benessere.
I paesi Ue che hanno già detto stop alle gabbie
Le cosiddette “gabbie arricchite” per galline sono proibite in Lussemburgo.
Le gabbie di gestazione e allattamento per scrofe sono state vietate in Svezia, mentre nei Paesi Bassi le gabbie di gestazione sono consentite solo nei primi quattro giorni dall’inseminazione. In Danimarca, nelle strutture nuove, le gabbie di gestazione possono essere utilizzate solo per tre giorni.
Le gabbie per i conigli sono vietate in Austria dal 2012. Le gabbie di batteria per i conigli sono state proibite nei Paesi Bassi nel 2016.L.S.