Sono i fattori alla base del successo dell’azienda Manclossi, di Pandino (Cr)

Ricambio generazionale e priorità all’efficienza

gestione azienda agricola
Da sinistra: Luca Manclossi, Davide Delpero, Andrea Manclossi, Arrigo Fusar Bassini. Delpero e Fusar Bassini, collaboratori esterni che assistono dal punto di vista tecnico l’allevamento Manclossi, sono rispettivamente alimentarista e agente del Consorzio agrario di Cremona
I due giovani fratelli Manclossi hanno preso le redini dell’allevamento da pochi anni. Puntando più sulla razionalità e la gradualità che non sui grandi investimenti. Con risultati concreti: crescita produttiva senza che aumentasse il numero delle bovine, maggiore sanità, migliore fertilità. E l’attenta alimentazione degli animali ha supportato questa evoluzione virtuosa

Trentacinque anni Andrea, trentuno Luca. I fratelli Manclossi, conduttori di un bell’allevamento con 210 bovine in lattazione a Pandino, in provincia di Cremona, hanno le idee chiare. E le hanno messe in pratica sin da quando, nel 2017, hanno preso in mano la gestione dell’omonima azienda agricola.

“Per crescere - affermano - meglio investire sulle vacche che non sulle grandi macchine agricole. Meglio puntare sull’efficienza che non sull’aumento del numero dei capi”.

I numeri danno loro ragione. Senza che aumentasse il numero di bovine, dal 2018 a oggi la crescita della produzione di latte è stata costante, come mostra la tabella. Ed è aumentato anche il fondamentale parametro dei kg di latte per capo al giorno: da 27 a 41.

Tabella 1 - La produzione di latte dell’azienda Manclossi

ANNO QUINTALI
2018 20.953
2019 21.650
2020 24.855
2021 27.622
2022 28.548
2023 (*) 15.254
2023 (**) 30.000

*) nei primi sei mesi. **) previsione a fine anno.

Non è tutto, dal momento che è anche crollato il dato della presenza delle cellule somatiche: da 400.000 alle attuali 120.000. Anche in questo caso l’ottimo risultato è da attribuire a scelte imperniate sul rigore e l’efficienza.

Lo spiega Andrea: “Questa riduzione delle cellule è un risultato del piano di sanificazione della mandria che abbiamo impostato sin da subito, da quando la responsabilità dell’allevamento è passata a noi due fratelli. In particolare abbiamo selezionato le bovine infette, abbiamo impostato una routine di mungitura con tutti gli accorgimenti più razionali, tra cui pre dipping, post dipping e le altre procedure igienico-sanitarie, abbiamo adottato precisi protocolli sanitari e di mungitura suggeriti dal nostro veterinario aziendale, Paolo Sala”.


L’azienda in pillole

L’azienda agricola Manclossi è situata nel comune di Pandino (Cremona), frazione Gradella, località Cascina Rinaldina. È condotta dai fratelli Luca e Andrea Manclossi, ma vi lavora anche il padre Felice.

Vengono allevati in totale 480 capi bovini, di cui 210 in lattazione. Il latte viene conferito al caseificio Conte Aimo, di Gradella, che produce mozzarella, provolone, formaggi freschi.
Inoltre vengono coltivati a foraggi 80 ettari di terreno, di cui 34 a mais da trinciato e 46 a prato. In merito a questi 46 ettari a prato, il primo taglio viene insilato, il secondo e il terzo vengono affienati, il quarto e il quinto vengono insilati.

Da sinistra: Luca, Felice e Andrea Manclossi all’interno del proprio allevamento. La loro azienda è situata a Pandino, in provincia di Cremona

Un’evoluzione basata sui giovani

Comunque: come detto, Andrea e Luca Manclossi hanno assunto la gestione dell’azienda agricola nel 2017, quando non erano ancora trentenni. Prima l’azienda era condotta dal padre Felice, che lavora ancora in stalla e in campagna, e dai due fratelli di quest’ultimo. Oggi dell’allevamento si occupa Andrea e delle coltivazioni Luca.

Ma in questa azienda il fattore gioventù, con tutto quello che comporta in termini di entusiasmo e di capacità di lavoro, si ripresenta anche nei collaboratori: i tre addetti di stalla sono addirittura ventenni. E con loro, sottolinea Luca, “c’è un ottimo rapporto, praticamente siamo cresciuti con loro. Questo buon rapporto con i collaboratori aziendali è un’altra marcia in più sulla strada dell’efficienza e della razionalità. Fra l’altro non in tutte le aziende zootecniche c’è questo spirito, anzi in zootecnia non è raro che i rapporti tra imprenditore e addetti non siano buoni”.

Gli investimenti

Dal 2017 in poi, per crescere, sono stati fatti ovviamente degli investimenti. Ma investimenti originali e oculati. Il primissimo dei quali, racconta Andrea, “non è stato di poco conto ed è consistito nel liquidare i precedenti proprietari. I successivi investimenti finanziari sono stati rivolti alle bovine, più che all’acquisto di macchine e attrezzatura: prima di tutto è stato effettuato un incisivo piano di risanamento sanitario, fra le altre cose contro Staphylococcus aureus, Streptococcus agalactiae e Prototheca”.

Effettuato anche quest’altro tipo di investimento, “non si è pensato all’aumento del numero dei capi, ma si è continuato a pensare all’aumento dell’efficienza produttiva. In altre parole al rinnovamento delle cuccette, che prima erano in cemento con conseguenti zoppie, all’acquisto di un nuovo frigo latte, alla dotazione di ventilatori, all’installazione di pannelli fotovoltaici, all’adozione di sistemi per il rilevamento dei calori, alla dotazione di doccette per il benessere animale. Nel 2020 abbiamo acquistato un carro unifeed semovente, della Sgariboldi”.

Insomma, precedenza a investimenti sulle procedure a vantaggio della vita e della produttività delle bovine. E quindi adozione di precisi “protocolli”, definiti dal veterinario aziendale e dal veterinario dei vitelli: “Protocolli sanitari, protocolli di mungitura, regolare mascalcìa, protocolli genetici con piani di accoppiamento volti a migliorare quantità e qualità del latte. Primi passi verso la biosicurezza. Protocolli anche di gestione della vitellaia: prevenzione sanitaria, igiene e pulizia, vaccinazioni…”.

In altre parole, sottolinea Luca, “nell’effettuare i nostri investimenti abbiamo dato la precedenza alle bovine, all’allevamento, piuttosto che alle macchine per la campagna. Per le operazioni colturali riteniamo che spesso sia più conveniente rivolgersi a un terzista”.

L’alimentazione

I Manclossi sono clienti del Consorzio agrario di Cremona da tre generazioni, sia per quanto riguarda i mangimi, sia per quanto riguarda la parte agronomica come concimi, sementi… Oggi sono seguiti dall’alimentarista del Consorzio Davide Delpero, anche lui non a caso giovane, 33 anni, e dall’agente del Consorzio Arrigo Fusar Bassini.

E sottolineano i due fratelli: “Un’attenta alimentazione degli animali ha accompagnato, supportato, l’aumento della produttività latte del nostro allevamento. Ma ha accompagnato anche il miglioramento della fertilità e della sanità delle nostre bovine”.

Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie ad alimenti con una maggiore dotazione di energia e di grassi; inoltre con prodotti più tecnologici come le metionine ruminoprotette. I Manclossi, interviene l’alimentarista Davide Delpero, “adottano tre prodotti del Consorzio agrario di Cremona per l’alimentazione delle loro bovine; un prodotto proteico, un prodotto amidaceo, un prodotto per grassare la razione”.

Sempre a proposito di alimentazione delle bovine, Andrea Manclossi aggiunge che anche la particolare cura dei foraggi e l’attenzione alla buona conservazione degli insilati hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi di produttività, fertilità e sanità.

In conclusione l’alimentazione delle bovine si può dire basata sull’apporto di mangimi per il 45% e di foraggi per il 55%, dando la precedenza a foraggi di produzione aziendale, per una maggiore sostenibilità economica. Anche in questo campo, però, l’attenzione agli aspetti economici ha previsto una certa elasticità: “L’anno scorso abbiamo preferito acquistare medica sul mercato perché il costo era vantaggioso”.

Gli obiettivi per il futuro

L’evoluzione dell’allevamento di Pandino, iniziata con la rivoluzione del 2017, continuerà ovviamente nei prossimi anni. A questo proposito scherza Andrea Manclossi: “I nostri obiettivi futuri? Prima di tutto continuare ad averne, di obiettivi. Avere sempre nuovi stimoli”.

E più nel dettaglio: “Presto investiremo ancora sulle strutture dell’allevamento allo scopo di aumentare il livello di benessere animale. Inoltre stiamo pensando a una sala di mungitura nuova. Infine investiremo denaro e tempo nel cercare di aumentare la qualità del lavoro e la professionalità nostra e dei dipendenti. Le macchine di campo, come detto, possono aspettare”.

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Ricambio generazionale e priorità all’efficienza - Ultima modifica: 2023-09-27T16:38:02+02:00 da Giorgio Setti

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