Psa, tre nuovi casi in allevamenti di suini della provincia di Pavia

Un caso a Montebello della Battaglia e due casi a Zinasco. La RegionieLombardia alza il livello di attenzione e prende provvedimenti

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Il titolare di un allevamento di suini di Zinasco, nel pavese, e un veterinario indagati dalla Procura di Pavia con l'ipotesi di reato per non aver segnalato i primi casi di morti sospette di animali

Un caso di Psa (Peste suina africana) a Montebello della Battaglia e due casi a Zinasco, entrambi Comuni della provincia di Pavia, dal 26 agosto a oggi, ma si ha notizia di altri casi sospetti che sono in attesa di essere verificati.

L'Unità Organizzativa Veterinaria della Regione Lombardia ha, infatti, comunicato che oggi, 29 agosto, l’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna (Izler) ha confermato la positività alla Psa di un altro allevamento suino della provincia di Pavia.

L'Unità Organizzativa Veterinaria della Regione Lombardia ha fatto sapere che l’allevamento, con codice aziendale, 190PV007 si trova nel Comune di Zinasco, nell’attuale Zona di Restrizione rispetto al focolaio 190PV004 (a circa 1.300 metri di distanza).

Si tratta di un allevamento da ingrasso con circa 2.300 animali. Nei giorni scorsi era stato sottoposto a verifica da parte del Servizio veterinario competente a seguito della conferma del focolaio 190PV004.

Nell'allevamento erano solo presenti pochi animali con leggera tosse, ma con altri parametri e mortalità nella norma. Erano, comunque, state date indicazioni al proprietario di monitorare la situazione e di comunicare tempestivamente qualsiasi variazione.

Le misure per contenere il virus messe in atto da Regione Lombardia

Dopo la scoperta dei tre nuovi casi di positività alla Psa in allevamenti di suini l’amministrazione regionale lombarda ha immediatamente varato alcuni provvedimenti. Su tutto il territorio regionale, a partire da oggi, 29 agosto, le movimentazioni di suini (in partenza da allevamenti lombardi) dovranno essere subordinate a visita clinica, verifica andamento della mortalità, prelievo di milza, in condizioni di biosicurezza, da due soggetti morti di recente, o dai capi morti da meno tempo possibile ed eventuale prelievo di sangue in Edta da eventuali soggetti disvitali.

Negli allevamenti di suini ricadenti nei 10 km attorno al focolaio di Zinasco, inoltre, è vietata qualsiasi movimentazione di animali, sia in entrata che in uscita, con obbligo di validazione dei modelli IV in uscita.

Indagati allevatore e veterinario a Zinasco

Regione Lombardia ha fatto sapere le strutture del servizio veterinario regionale sono al lavoro per monitorare costantemente la situazione. «Serve parlare chiaro – ha sottolineato Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia - perché le regole sono altrettanto chiare. Nessuna misura di contenimento può essere davvero efficace se, come si è verificato nel caso riscontrato sabato 26 agosto a Zinasco (Pv), comportamenti irresponsabili e mancate comunicazioni alle autorità sanitarie impediscono un intervento tempestivo, rischiando di mettere in pericolo tutto il comparto suinicolo regionale».

Il titolare di un allevamento di suini di Zinasco, nel pavese, e un veterinario dell'azienda sono indagati dalla Procura di Pavia con l'ipotesi di reato per non aver segnalato i primi casi di morti sospette di animali che si sono verificate all'inizio di agosto, provocando così un focolaio di peste suina. I due sono già stati ascoltati dagli inquirenti. Gli allevamenti di suini che si trovano nei dintorni di quello dove si è verificato il contagio sono stati sequestrati.

Procedure di controllo dell’Ats di Pavia

Nel frattempo, sul caso l’Ats di Pavia ha avviato procedure di controllo e contenimento del virus ad ampio raggio. Lo fa collaborando con le autorità giudiziarie per stabilire le responsabilità dell’evento e valutare eventuali azioni legali.

Oggi, 29 agosto è in programma un ulteriore incontro tra Ats di Pavia, Assessorato al Welfare e assessorato all’Agricoltura con il commissario nazionale all’emergenza, Vincenzo Caputo, al quale Regione Lombardia chiederà tutto il supporto tecnico e logistico da parte del Governo, interessando anche il ministero della Difesa e la Protezione civile.

Azione di raccordo con le associazioni di settore

«In questi giorni – conclude Beduschi – sarà svolta un’azione di raccordo con le principali associazioni di settore. Questo proprio perché sensibilizzino gli operatori a seguire scrupolosamente tutte le norme di cautela nei confronti di un virus che, pur non rappresentando nessun pericolo per l’uomo, ha una capacità di diffusione altissima. E che ha effetti devastanti negli allevamenti. Inoltre, siamo impegnati a reperire nuove risorse da destinare a interventi di biosicurezza e contenimento dei cinghiali. Ciò allo scopo di circoscrivere il più possibile la diffusione della Psa. Da questo punto di vista, anche le opposizioni sappiano che stiamo agendo nell’interesse comune di una filiera che è patrimonio di tutti».

Sospese temporaneamente le certificazioni sanitarie 

Il ministero della Salute invece, in ottica export, ha chiesto alle Regioni di sospendere temporaneamente le certificazioni sanitarie presso gli stabilimenti che hanno introdotto, successivamente al 15 luglio 2023, carni o prodotti derivati da partite di animali dell’allevamento del focolaio, oppure da capi di allevamenti diversi, ma che sono entrati in contatto in varie modalità con quelli provenienti dall’allevamento focolaio.

Le partite di carni o di prodotti ricadenti nelle casistiche di cui sopra e già inviate ai Paesi Terzi devono essere immediatamente segnalate, al fine di sbloccare le procedure di sdoganamento.

Prorogato al 18 settembre il bando lombardo per le recinzioni anti-cinghiali

È prorogata al 18 settembre 2023 la scadenza per partecipare al bando regionale dedicato a interventi di biosicurezza per gli allevamenti di suini. L’obiettivo è finanziare l’acquisto di recinzioni anti-cinghiali per contrastare la diffusione della Psa.

«La proroga – ha commentato Beduschi – si è resa necessaria per consentire alle aziende che partecipano di avere più tempo per reperire preventivi e materiali presso ditte specializzate disponibili, dato l’alto numero di richieste e la concomitanza con il periodo estivo. È quindi un atto di responsabilità per consentire la maggior partecipazione possibile. E, soprattutto, la messa in opera di interventi efficaci».

Il bando, con una dotazione di 2,2 milioni di euro, è dedicato alle micro, piccole e medie imprese che allevano suini. È strutturato secondo tre fasce di priorità che comprendono gli allevamenti ricadenti nelle “Zone di restrizione I e II”, in provincia di Pavia; quelli definiti a “rischio alto e medio-alto” di trasmissione del virus e, infine, nei comuni confinanti con Piemonte ed Emilia-Romagna.

L’investimento per installare reti a prova di bestiame dovrà avere un costo complessivo compreso fra 3.000 e 30.000 euro per ciascun codice di allevamento suini attivo. La spesa massima per singolo beneficiario è pari a 100.000 euro. L’agevolazione avverrà con sovvenzione diretta a fondo perduto, pari al 65% del costo ammissibile.

«Si è fatto poco per cercare di contrastare l’avanzata dell’epidemia»

«Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – ha fatto sapere l’organizzazione agricola – si è mosso prontamente con i ministri competenti per assicurarsi che la questione venga presa con la massima urgenza,  attenzione e coordinamento tra regioni e nel legittimo rispetto degli interessi della filiera».

«Abbiamo passato mesi a sperare e a pregare – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – ma ora ci siamo, la Psa è entrata nei nostri allevamenti, e questo è certamente il peggior scenario possibile. C’è rabbia perché si è fatto poco per cercare di contrastare l’avanzata dell’epidemia, e ora a pagarne le conseguenze sono gli allevatori. Il settore suinicolo lombardo, ma anche quello italiano, sono a serio, serissimo rischio. È tempo che chi debba aprire gli occhi li apra, non avremo altre possibilità».

«Uno dei casi di positività – prosegue Cortesi – è figlio di una totale negligenza da parte di allevatore e veterinario aziendale, e non si escludono conseguenze legali. Invito tutti i nostri allevatori a seguire in maniera minuziosa le norme di biosicurezza, nostro unico baluardo contro l’avanzata della patologia. Raccomando poi di segnalare alle autorità anche il minimo sospetto di Psa. Dobbiamo fare squadra e aiutarci a vicenda, è in gioco la sopravvivenza delle nostre aziende e di parte dell’economia del paese».

Assosuini chiede l’intervento dell’esercito contro l’invasione dei cinghiali

«Purtroppo siamo stati tragici profeti in patria: la Peste suina africana – ha commentato Elio Martinelli. Presidente di Assosuini – è arrivata in alcuni allevamenti. L’inerzia della politica, la follia animalista e l’onnipresente burocrazia faranno migliaia di vittime: suini, imprese e si teme l’intero export. Potevamo salvarci con interventi tempestivi, ma abbiamo preferito ascoltare chi sta con i cinghiali. Questa è l’ultima chiamata. Possiamo salvare la filiera con alcuni interventi, come il monitoraggio dei casi di mortalità sospetta entro 50 km dal primo caso. Non possiamo farci cogliere alla sprovvista dall’allargamento».

Per Martinelli servono, inoltre, finanziamenti minimo all’80% a fondo perduto, iva inclusa, per la costruzione di recinzioni attorno agli allevamenti. Necessario anche un coordinamento dell’esercito per i cacciatori: l’obiettivo è il dimezzamento della popolazione dei cinghiali.

«Chiediamo con forza – ha aggiunto Martinelli – a tutti i colleghi allevatori di essere in prima linea per combattere l’emergenza: non è tempo per pigrizia e furbizia. Il futuro del nostro settore dipende da noi. Anche perché, con estrema amarezza, dobbiamo prendere atto di essere stati, finora, lasciati soli».

Numero di animali positivi alla Psa per regione e provincia dal 01/01/2022 al 29/08/2023 (1057 casi nei cinghiali e 12 focolai nei suini)

Fonte: Bollettino epidemiologico nazionale sulla Psa

Psa, tre nuovi casi in allevamenti di suini della provincia di Pavia - Ultima modifica: 2023-08-29T18:09:01+02:00 da Francesca Baccino

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