Dall’Ue una nuova strategia per la zootecnia e per il ricambio generazionale

Nel secondo trimestre del 2026 è atteso il pacchetto zootecnico con un aggiornamento della normativa sul benessere animale

nuova strategia
La proposta si propone di superare le gabbie per le galline ovaiole e definire nuovi standard minimi per specie oggi meno tutelate. La nuova strategia per il ricambio generazionale prevede di raddoppiare la quota minima dei fondi agricoli nazionali e regionali (Pnr) destinata ai giovani

La Commissione europea accelera sul fronte agricolo delineando il quadro delle priorità per il 2026. Nel Work Programme in via di approvazione, spiccano due dossier chiave per il futuro della Pac e del sistema agroalimentare europeo: la Strategia per la zootecnia, che includerà elementi di benessere animale, e la Strategia per il ricambio generazionale in agricoltura, attesa per il 21 ottobre.

Una strategia per il benessere animale entro metà 2026

Il nuovo pacchetto dedicato al settore zootecnico – non legislativo – dovrebbe arrivare nel secondo trimestre del 2026 e includere indicazioni di medio-lungo periodo sulla competitività del comparto e sulle sfide ambientali. Al suo interno confluiranno anche elementi legati al benessere animale, in continuità con il percorso avviato dalla Dg Santé per la modernizzazione della normativa europea sul benessere in allevamento.

La proposta, che mira a superare progressivamente le gabbie per le galline ovaiole e a definire nuovi standard minimi per specie oggi meno tutelate, è attesa entro la fine del 2026. Intanto prosegue la consultazione pubblica, aperta fino al 12 dicembre, mentre la valutazione d’impatto sarà pronta nella prima metà del prossimo anno.

Nel frattempo, il 1° dicembre Bruxelles ospiterà una conferenza ad alto livello intitolata “Welfare of Farm Animals in the Ee of 2050 – A pathway to the future”, organizzata in collaborazione con il ministero danese dell’Agricoltura e della pesca. L’obiettivo: immaginare una zootecnia europea più resiliente e sostenibile al 2050, con il contributo di ricercatori, istituzioni e stakeholder. Tra gli interventi principali sono attesi il commissario europeo alla Salute e al benessere animale Olivér Várhelyi e il ministro danese Jacob Jensen.

Nel 2026 anche nuove regole su pratiche sleali e biotecnologie

Il programma di lavoro 2026 prevede inoltre l’aggiornamento della direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare (Utps), in versione legislativa, per il terzo trimestre. Sempre nel corso dell’anno arriveranno l’European Biotech Act e il Circular Economy Act, oltre al nuovo pacchetto clima, che aggiornerà i meccanismi di riduzione delle emissioni non coperte dall’Ets e le norme sul settore Lulucf (uso e gestione dei suoli e delle foreste).

Tra le valutazioni previste figurano anche quella sull’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), attesa per il secondo trimestre 2026, e quella sulla regolamentazione sanitaria animale.

Ricambio generazionale: il nodo delle risorse

Sul fronte agricolo più strettamente politico, la Commissione si appresta a presentare la Strategia per il Ricambio generazionale in agricoltura, con l’obiettivo di abbattere le barriere che ancora scoraggiano i giovani ad avviare un’impresa.

Il testo in discussione – che dovrebbe accompagnare la missione del Commissario all’Agricoltura Christophe Hansen in Brasile – prevede di raddoppiare la quota minima dei fondi agricoli nazionali e regionali (Pnr) destinata ai giovani agricoltori, portandola al 6%. Una soglia tuttavia ancora oggetto di confronto all’interno del Collegio dei commissari, dove alcuni Paesi spingono per un approccio più flessibile, anche in considerazione delle diverse competenze nazionali in materia fiscale e fondiaria.

Nel documento circola anche un riferimento al futuro “Women in Farming Platform”, previsto per marzo 2026, che coinciderà con la Giornata internazionale della donna. L’iniziativa punta a promuovere la parità di genere in un settore dove le donne rappresentano appena il 2,5% dei giovani agricoltori europei. La piattaforma si inserisce nel quadro più ampio del 2026, proclamato dalle Nazioni Unite come Anno internazionale della donna agricoltrice.

Proteste e tensioni sul bilancio Ue

Sul fronte politico, a margine della plenaria di Strasburgo (20–23 ottobre), il mondo agricolo tornerà a farsi sentire. Il 21 ottobre il Copa-Cogeca, insieme a Fnsea e alle organizzazioni francesi Fdsea67 e Ja67, annuncerà una manifestazione-lampo contro la proposta di bilancio e di riforma della Pac presentata lo scorso luglio, definita “inaccettabile” perché “mette a rischio il futuro del settore".

Le associazioni denunciano che l’agricoltura sia stata “relegata ai margini delle priorità politiche della Commissione”, chiedendo il mantenimento di un bilancio dedicato e indicizzato all’inflazione e la salvaguardia della tradizionale struttura a due pilastri della Pac.

Intanto, le trattative sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028–2034 (Mff) restano in salita. L’ipotesi di fondere i fondi agricoli e di coesione in un unico strumento da 865 miliardi di euro continua a dividere Parlamento e Commissione. L’eurodeputato romeno Siegfried Mureșan, relatore del bilancio per il Ppe, ha avvertito che “senza modifiche sostanziali il Parlamento è pronto a respingere la proposta” già nella plenaria di novembre.

Bruxelles tra riforme e proteste

Mentre la Commissione si prepara a definire il quadro legislativo e finanziario per il prossimo ciclo politico, il clima resta teso tra gli agricoltori e le istituzioni europee. Da un lato, la volontà di accelerare sulle transizioni ambientali e sul benessere animale; dall’altro, la richiesta del settore di non sacrificare la redditività e la competitività delle aziende agricole.

La sensazione, nei corridoi di Bruxelles, è che il 2026 sarà un anno-chiave per il futuro della Pac: tra revisione delle regole di mercato, nuove strategie tematiche e un bilancio ancora tutto da negoziare, il settore primario europeo si trova davanti a un bivio che deciderà la sua traiettoria per il prossimo decennio.

 

Dall’Ue una nuova strategia per la zootecnia e per il ricambio generazionale - Ultima modifica: 2025-10-20T17:37:11+02:00 da Francesca Baccino

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