Quando il Parmigiano Reggiano viene dal latte delle Vacche Rosse

Le iniziative dell’associazione allevatori Anaborare

La razza Reggiana è la razza bovina presente nella pianura padana da oltre un millennio dal cui latte è nato il Parmigiano Reggiano. Il suo caratteristico mantello fromentino – dal colore della cariosside del frumento maturo – testimonia la presenza e la diffusione attraverso i secoli anche grazie ai dipinti ed agli affreschi rinascimentali, in particolare nelle Natività.

Vacche rustiche, un tempo a triplice attitudine e discrete produttrici di latte furono protagoniste della zootecnia padana fino alla metà del XX secolo, quando iniziò il loro declino a causa dell’arrivo di razze selezionate e più produttive e del diffondersi della meccanizzazione agricola.

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Il logo dell’Associazione nazionale allevatori di bovini di razza Reggiana

Nel 1954 si registravano a Reggio Emilia e a Parma circa 140mila capi mentre intorno al 1980 la popolazione era scesa sotto le mille unità.
Solo grazie alla tenacia di un gruppo di allevatori reggiani irriducibili, che scommise sul successo del rilancio della razza attraverso la riproposizione del Parmigiano Reggiano delle origini, nonché grazie alla importante riserva di seme congelato accantonata negli anni dall’associazione di razza, fu possibile invertire la tendenza e scongiurare la minaccia d’estinzione.

Oggi la Reggiana è presente in oltre 100 allevamenti e conta oltre 4mila capi. Il suo prodotto principe è il Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse, prodotto di nicchia di cui nel 2021 sono state fatte quasi 25mila, che si colloca al vertice del segmento di mercato dei formaggi a pasta dura.

A distanza di oltre trent’anni dall’avvio del recupero e dall’inizio della produzione del formaggio monorazza i produttori possono manifestare soddisfazione per le scelte effettuate.

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Vacche Rosse in una stalla della provincia di Reggio Emilia

Il differenziale di prezzo rispetto al Parmigiano reggiano classico è sensibile, come si può dedurre dall’andamento dei prezzi all’ingrosso riportato nel grafico, e l’andamento non ha finora risentito delle cicliche crisi di mercato.

Il grande impegno profuso è stato infatti premiato e vincenti si sono rivelate alcune scelte coraggiose fatte in questi anni: il Regolamento che disciplina la produzione prevede ad esempio l’obbligo di alimentare le bovine con erba verde nelle stagioni in cui è disponibile, obbliga all’approvvigionamento della gran parte dei foraggi in azienda e nel comprensorio, limita i mangimi, mentre vieta l’unifeed e i mangimi ogm.

Impegni e divieti che spesso si aggiungono a quelli imposti dalla dop rendendo ancor più rigoroso l’impianto regolamentare che disciplina la produzione del Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse.

La genetica delle bovine Reggiane, le loro doti naturali, l’alimentazione a base di erba fresca e fieno da “prati stabili”, fanno sì che il latte abbia particolare pregio, un’alta resa casearia e il formaggio che ne deriva sia idoneo a lunghe stagionature.

Il Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse può essere immesso sul mercato con questa denominazione quando ha raggiunto la stagionatura minima di 24 mesi, ma viene spesso apprezzato e consumato nelle tipologie “oltre 30 mesi” e “oltre 40 mesi”.

Figura 1 - Andamento dei prezzi medi all’ingrosso del formaggio Parmigiano Reggiano. PRVR = Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse. Fonte: Anaborare.

Sull’esempio di quanto sta avvenendo per la razza Reggiana, per salvare altre razze locali italiane può essere strategico valorizzare i loro prodotti, spesso ricchi di qualità e tipicità, affiancando questa azione all’importante sostegno alla biodiversità offerto dalle misure del Piano di sviluppo rurale nazionale. Il Regolamento è scaricabile dal sito internet dell’ANAboraRe, dove si possono reperire tante altre informazioni sulla razza Reggiana e sul progetto Dual Breeding.

ANAboRaRe è l’associazione degli Allevatori di bovini di razza Reggiana, le cui bovine sono note anche col nome di Vacche Rosse.

Dual breeding

L’associazione ANAboraRe ha partecipato nell’ambito di Cibus 2022 a un workshop sul tema: “La biodiversità animale ad interesse zootecnico: un patrimonio unico per produrre eccellenze territoriali” promosso dal Mipaaf allo scopo di divulgare le attività realizzate in applicazione della Sottomisura 10.2 del Psrn. All’evento sono stati invitati a presentare i loro lavori le associazioni del comparto bovini a duplice attitudine e del comparto suini.

Al Cibus dunque ANAboraRe, presente con il presidente Ugo Franceschini e con il coordinatore del progetto Dual Breeding Massimo Bonacini, ha relazionato sul tema: “Le razze autoctone della pianura padana: il caso studio del Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse”. Da questa relazione provengono le considerazioni riassunte più sopra; ma oltre alla situazione della razza Reggiana si è discusso anche delle altre razze bovine autoctone della Pianura padana a limitata diffusione, in gestione ad ANAboraRe, ossia:

  • la Modenese/Bianca Valpadana
  • e la Varzese/Ottonese/Tortonese.

Si è parlato poi del progetto Dual Breeding. Il Dual Breeding fase 1 ha consentito di ottenere il DNA di circa il 50% della popolazione bovina di razza Reggiana, di individuare geni utili ad attestare l’appartenenza degli animali alla razza e di elaborare gli indici genetici cellule somatiche, parto-concepimento e longevità funzionale, connessi alla resistenza alle malattie, alla fertilità ed al benessere animale.

Con il Dual Breeding fase 2 si completerà il lavoro portando la Reggiana ad essere la prima razza bovina autoctona italiana interamente genotipizzata.

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Il Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse

Sono stati anche elaborati Piani di accoppiamento per la Reggiana, ottimizzando il massimo valore genetico e il minimo inbreeding, e per Modenese/Bianca Valpadana e Vot, razze in conservazione, improntati alla ricerca della minima consanguineità.

L’attività ha portato poi all’avvio di nuovi riproduttori selezionati alla produzione di seme per l’inseminazione artificiale.

Gli allevamenti di razze autoctone e a duplice attitudine, per la produzione di latte e carne, sono intrinsecamente meno impattanti sull’ambiente. La maggiore resistenza e longevità degli animali comporta minori necessità di sostituzione e la possibilità quindi di allevare un parco animali giovani più “leggero”.

Le prove di accrescimento e di efficienza alimentare previste nell’ambito del progetto Dual Breeding, realizzate presso il Centro Anapri di Fiume Veneto, a cui ha partecipato un gruppo di tori di razza Reggiana, sono finalizzate ad ottenere indicazioni idonee, in futuro, a perseguire una ulteriore riduzione dell’impatto ambientale degli allevamenti.

Al Cibus, a conclusione dei lavori, i partecipanti hanno potuto degustare il Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse, proposto a 24, 34 e 48 mesi di stagionatura, e le altre gustose specialità prodotte col latte delle bovine Reggiane che, come sottolineato dai relatori, sono il vero segreto del successo che si sta ottenendo nel recupero di questa antica e importante razza autoctona dell’Emilia Romagna.


La pianificazione strategica di Fedana

Come sappiamo, l’associazione ANAboraRe fa parte di FedANA. E cosa sia FedANA lo abbiamo visto in due delle precedenti uscite di questa rubrica (sui numeri 9 e 10 di IZ). Bene, FedANA ha svolto recentemente una propria analisi Swot al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.

La Swot analisi è uno strumento di pianificazione strategica usato per valutare i punti di forza (Strengths), le debolezze (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats). In altre parole analizza vantaggi e opportunità, nonché rischi e pericoli, derivati da fattori interni ed esterni rispetto alla realtà considerata.

PUNTI DI FORZA. L’idea di costituire la FedANA colma un vuoto organizzativo creatosi con l’adozione del D. Lgs 52/2018. Il coordinamento delle ANA viene considerato una necessità da parte di tutte le ANA, anche di coloro che non hanno ancora aderito. FedANA è costituita, ai sensi dell’art. 14 e ss. del Codice Civile ed è un’Associazione Riconosciuta avente personalità giuridica. FedANA è una associazione operante in tutto il territorio nazionale.

PUNTI DI DEBOLEZZA. Non tutte le ANA sono ancora associate al FedANA. Rafforzare i rapporti di collaborazione con AIA (es. gestione dati ed archivi, nonché rapporti con associati, istituzioni e stakeholders). Rafforzare i rapporti di sinergia ed attività comuni (es. tecniche, amministrative, informatiche, divulgative e promozionali) entro e tra comparti

OPPORTUNITÀ. Definire una strategia generale di attività ed intelligence zootecnica per tutelare gli allevatori italiani. Il momento storico di cambiamento indotto dal D. Lgs 52/2018. Coordinare le attività tecniche tra e per conto delle ANA ed entro comparto produttivo.

MINACCE. La competizione interna al mondo allevatori tra le varie anime e componenti. La competizione sulla governance del cibo a livello mondiale che genera ricadute negative sul settore primario. La credibilità del mondo allevatoriale nazionale e mondiale a seguito di attacchi mediatici e lobbies extra agricole.

Quando il Parmigiano Reggiano viene dal latte delle Vacche Rosse - Ultima modifica: 2022-07-01T15:20:32+02:00 da Lucia Berti

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