Abbiamo intervistato il veterinario Gianluca Brunelli e l’alimentarista Stefano Cozzani, responsabili tecnici vacche da latte per il Consorzio Agrario del Nordest, azienda leader nella produzione mangimistica. Ci hanno presentato il metodo di lavoro della Divisione Zootecnica Calv Alimenta - Sicuri di Crescere, ispirato alla cultura manageriale del lean thinking.
Voi siete uno dei principali produttori di mangime in Italia e lavorate prevalentemente nelle aree di riferimento della zootecnia nazionale. Ovviamente stiamo parlando di un territorio molto ambito da tutti gli attori del mercato. In concreto come vi differenziate? Cosa fate di diverso rispetto ai vostri concorrenti?
C’è un elemento chiave che ci differenzia dai normali produttori di mangime: la nostra vision. Vediamo nell’alimento uno strumento straordinario, utile per raggiungere i più ampi obiettivi di crescita della stalla, da utilizzare in sinergia con leve manageriali innovative. Per noi il mangime è un mezzo, non è un fine.
Il nostro metodo di lavoro è basato sulla creazione di valore, analizzando caso per caso i punti di forza e di debolezza dell’allevamento. In alcuni casi, con il nostro servizio di consulenza, abbiamo consigliato di ridurre il volume di mangimi a favore dei foraggi aziendali. Ma lei ha mai sentito una frase del genere, in bocca ad un venditore di mangimi?
Effettivamente no. Ma allora qual è il vostro focus?
Noi offriamo prima di tutto un servizio di consulenza per la crescita della stalla, dalle performance generali dell’allevamento fino al bilancio aziendale. Il nostro focus è pertanto più ampio rispetto alla vendita di alimenti; vendiamo, in sostanza, soluzioni per l’efficienza aziendale, tramite processi snelli e facilmente applicabili. Questo ci differenzia in maniera sostanziale rispetto ad altri operatori. Non a caso, il nostro staff operativo che affianca l’Imprenditore in stalla è sempre ben strutturato ed è composto da almeno tre figure complementari: il nutrizionista, il veterinario e l’agente commerciale. Tre punte molto affiatate in grado di portare a rete gli obiettivi dell’allevatore.
Come si articola il vostro metodo di lavoro?
Il Consorzio Agrario del Nordest fa questo lavoro dalla fine dell’800. Chiaramente dalla nostra abbiamo una esperienza più che centenaria e una profonda consapevolezza delle necessità del territorio e della clientela. Con questo background, abbiamo sviluppato un vero e proprio metodo di lavoro suddiviso in dieci punti che adattiamo attorno agli obiettivi dell’allevatore. Al fianco dell’imprenditore, condividiamo un percorso aziendale finalizzato al miglioramento continuo e tantissimi casi di successo confermano la bontà di questo approccio.
In sintesi questo vostro approccio da cosa è caratterizzato?
Un imprenditore deve prima di tutto capire dov’è proiettata la sua azienda e come la vuole gestire, mettendo in primissimo piano l’analisi sistematica dei numeri. Nel corso della nostra carriera, abbiamo visto aziende che perdevano il 20% del loro fatturato per banali errori gestionali.
L’azienda deve prima di tutto produrre efficienza e, subito dopo, passare dall’efficienza all’efficacia: cioè l’applicazione sistematica dell’efficienza, tutti i santi giorni. E qui si gioca il nostro ruolo di consulenti. Non abbiamo un mantra uguale per tutti, ma abbiamo un efficace metodo di lavoro; le scelte operative che ne derivano possono essere molto diverse, in base alle varie tipologie di allevamento.
Per esempio?
Ad esempio lavoriamo con delle realtà che hanno esternalizzato completamente la rimonta e con altre che comprano tutto il foraggio sul mercato. Lavoriamo con allevatori che vogliono incrementare la mandria e con altri che preferiscono restare stabili. Sono scelte che possono essere ottimali o non ottimali, non sulla base di preconcetti o teorie vaghe, ma solo sulla base della cultura dell’efficienza. In un quadro così variegato, l’asset che fa la differenza è sicuramente la gestione del dato; per prendere le decisioni giuste, bisogna avere le informazioni giuste. Bisogna staccarsi dalle scuole di pensiero, bisogna guardare solo ed esclusivamente ai numeri, con un approccio il più possibile lean, cioè snello.
Un metodo olistico per la gestione della stalla, molto intrigante. Non abbiamo mai visto un approccio così articolato, complimenti. E sono contento di vedere per la prima volta un’applicazione “lean” nel settore zootecnico. Tutto questo è suffragato da risultati concreti?
Sì e questi risultati sono la prova che il nostro metodo funziona. I nostri clienti primeggiano nelle classifiche APA provinciali, in vari segmenti produttivi e con differenti tipologie di allevamento (vedi ad esempio il reportage pubblicato sul numero 2/2019 di IZ dedicato ad un nostro cliente ai vertici delle classifiche della provincia di Brescia).
Le nostre aree di eccellenza sono riferite sicuramente al benessere animale e all’introduzione in stalla di approcci più innovativi, a livello gestionale e anche a livello hardware; mi riferisco ad esempio all’utilizzo dei robot di mungitura.
E per quanto riguarda i prodotti, cioè i mangimi?
A questo proposito permettimi di citare due linee: Rumilat, alimento studiato appositamente per migliorare la funzionalità del rumine e più in generale il livello di benessere dell’animale, e RoboMilk, per le stalle con robot, segmento che stiamo curando con grande successo. In linea generale, il nostro metodo è applicabile su ogni modello di stalla, dalla piccola struttura fino al grande allevamento, dalla stalla di montagna a quella di pianura. l