Il 2,4% di crescita nelle vendite di Grana Padano nel 2022 tra consumi nazionali ed export. Questo il dato positivo dell’annata in corso, sottolineato dal direttore generale del Consorzio di tutela del Grana Padano, Stefano Berni, durante l’Assemblea consortile che si è svolta il 16 dicembre 2022 al Centro Fiere di Montichiari (Bse) e che ha visto anche il prezzo del formaggio a 9 mesi crescere del 30%.
Un risultato che si inserisce in un ventennio di progressi, come ha ricordato il presidente del Consorzio di tutela, Renato Zaghini, ). L’annata in corso dovrebbe chiudersi con oltre 5,2 milioni di forme lavorate e vendite export che puntano al 50% della produzione.
«Negli ultimi vent’anni il Grana Padano ha garantito la migliore valorizzazione del latte vaccino omogeneo - quello con il silomais nell’alimentazione bovina -, con i prezzi del latte alla stalla più remunerativi. Del suo Consorzio di tutela fanno parte molte delle più importanti aziende casearie nazionali, che lavorano 3,4 milioni di materia prima, per un quinto destinata anche ad altre produzioni Dop.»
La riforma delle Ig europea deve difendere le Dop
Zaghini ha ricordato le questioni aperte che stanno a cuore ai produttori di latte e in particolare di Grana Padano, a partire dalla riforma delle indicazioni geografiche tipiche in corso nell’Unione Europea. «Le produzioni Dop hanno una rilevanza che va oltre il pur importante Made in Italy – ha sottolineato Zaghini –. Ogni materia prima viene dal territorio di produzione e quindi è un tutt’uno con il prodotto, offrendo garanzie assolute che un bene più semplicemente prodotto in Italia non offre». Connessa strettamente a questo impegno è la necessità di accentuare le azioni e i provvedimenti contro chi usurpa ed evoca i prodotti tutelati, anche favorendo accordi bilaterali tra l’Ue e altri paesi, sul modello di quelli stretti con Canada, Cina e Giappone.
L’export in futuro vicino arriverà oltre il 50% dei consumi
Ci sono questioni da risolvere anche a livello nazionale. «Nei nostri progetti non è lontano il giorno in cui esporteremo più Grana Padano di quanto ne sarà consumato in Italia – ha affermato il presidente del Consorzio –. Una data tanto più vicina quanto più potremo essere competitivi. Non dipende infatti solo da noi, ma anche dalla semplificazione delle procedure burocratiche, che crediamo si possa ottenere se le nostre rappresentanze saranno in modo adeguato coinvolte negli orientamenti della pubblica amministrazione».
In proposito Zaghini ha citato come esempio l’obbligo di riportare sulle confezioni la dicitura “certificato da Organismo di Controllo autorizzato dal..”. «Il cambio di acronimo del Ministero - Mipaf, Mipaaf, Mipaaft, Masaf - costa al sistema milioni di euro – ha commentato il presidente –. È scritto talmente in piccolo, visto l’obbligo in etichetta di riportare molte altre indicazioni, che, come risulta da nostre verifiche sul packaging, sfugge al consumatore».
«L’Italia non è competitiva – ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in video collegamento – in termini di quantità prodotte, pur se il Grana Padano rappresenta un’eccezione – ha il ministro Lollobrigida in collegamento – ma nella qualità è una corazzata imbattibile. E questo valore il governo è impegnato a difendere».
Fermo no all’etichetta fronte pacco volontaria Nutriscore
Il ministro ha quindi ribadito l’impegno contro il Nutriscore e tutti i tentativi di mettere in discussione la qualità delle produzioni italiane, ma anche la volontà di sostenere tutta la filiera. «È centrale consentire alle aziende di crescere e di puntare sui giovani perché il lavoro, la ricchezza e l’occupazione non si creano in laboratorio – ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura –. Quindi, vogliamo incidere sui costi, aumentare le risorse e ridurre la burocrazia perché le aziende possano investire».
Lotta senza sosta alle imitazioni
Strategica, inoltre, per Lollobrigida la difesa delle produzioni Dop dalle imitazioni. «Dobbiamo evitare che questo accada in Europa, ma anche essere protagonisti negli accordi che l’Ue intende sottoscrivere con altri grandi paesi e nella revisione di quelli già variati, ma che possono essere migliorati».
E rispondendo sul tema dei cambi degli acronimi ministeriali sulle confezioni, ha ricordato come si potranno usare quelle attuali sino ad esaurimento. «Sottolineare la sostenibilità ambientale sui prodotti – ha concluso il ministro – è un messaggio importante sull’impegno complessivo dello Stato a difesa della qualità delle sue produzioni».
Si prospetta un 2023 carico di incertezze
Sul Pnrr ci sono poche risorse disponibili, come ha sottolineato il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, a fronte di costi che aumentano non per colpa dell’agricoltura e di politiche di prezzi inaccettabili da parte della Gdo. «Non possiamo accettare che vengano ridotti i prezzi dei prodotti quando i costi aumentano - ha detto Prandini – e ci prospettano un 2023 molto preoccupante».
Analisi condivisa da Paolo Zanetti, presidente di Assolatte «Questo atteggiamento è irresponsabile e siamo molto preoccupati, perché oggi sopportiamo costi altissimi. – ha sottolineato Zanetti – Comunque ci rimboccheremo ancora le maniche di fronte a questa tempesta».
Occorre quindi puntare all’estero con accordi bilaterali convenienti, ha sottolineato Giovanni Guarneri, presidente del settore latte di Confcooperative Fedagri, e con grande attenzione alle scelte della Ue. «La riforma delle indicazioni geografiche tipiche è una grande opportunità – ha sottolineato Guarneri – e dobbiamo seguirne l’iter con grande partecipazione».
Il Grana Padano sarà il formaggio ufficiale delle Olimpiadi bianche Milano/Cortina 2026 e sosterrà un nuovo investimento promozionale tra i numerosi destinati allo sport nel Piano Marketing del 2023 del Consorzio, illustrato all’Assemblea da Roberto Giovannini, partner della società di consulenza Kpmg, e approvato all’unanimità.
Fondazione, un impegno che continua nel sociale
Altra significativa novità la nascita della Fondazione Grana Padano, avvenuta il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, celebrato in molte comunità della pianura padana, e che è presieduta da Giuseppe Saetta, a lungo direttore amministrativo del Consorzio.
«Tutti gli anni sono rilevanti le risorse che investiamo in beneficenza – ha sottolineato ancora Berni –. Ricordo i 2,1 milioni di euro erogati ai Comuni terremotati dell’Emilia e della Lombardia, i 200mila euro destinati ai terremotati delle Marche e dell’Abruzzo, il milione di euro stanziato nel 2020 alla sanità delle cinque regioni del nostro territorio Dop devastate dalla pandemia e infine il milione di euro in Grana Padano assegnato alle onlus nel 2022».
Approvata l'assegnazione dell'1,5% di quote aggiuntive nel 2023 su richiesta
Nella parte riservata ai consorziati, l’assemblea generale ha approvato, con il 96,9% dei voti, le riassegnazioni di quota aggiuntiva per l’anno successivo previste dal Piano Produttivo, su proposta del CdA. «Per il 2023 è stato deciso un incrmento dell'1,5% a inizio anno a tutti i caseifici che lo richiederanno, pari a 75mila forme-quota, più lo 0,8%, pari a 40.000 forme-quota, ai caseifici che andranno oltre quota alla fine dell’anno – ha spiegato il direttore generale –. Quest’ultimo incremento verrà suddiviso proporzionalmente al costo aggiuntivo che ogni caseificio deciderà di maturare”.
Approvate dal 99,45% dei consorziati anche modifiche al disciplinare di produzione, tra le quali spicca l’obbligo che le vacche siano tutte nate e allevate nella vasta zona di produzione del Grana Padano. Con il 99,46% sì anche ad alcune modifiche del packaging.
Infine, la tecnologia applicata per necessità nelle assemblee degli anni più duri del Covid diventa d’uso comune. Con le necessarie modifiche statutarie è stata sancita all’unanimità la facoltà di partecipare alle Assemblee e al Cda anche in modalità online.