Il prezzo del latte in Lombardia torna a dividere il mondo agricolo. Coldiretti Lombardia ha fatto sapere di aver raggiunto un nuovo accordo sul prezzo del latte alla stalla con Italatte, società del gruppo francese Lactalis, che in Italia opera con i marchi Cademartori, Invernizzi, Galbani e Parmalat. Sarà valido non solo per gli ultimi quattro mesi dell’anno in corso, ma anche per tutto il 2021. L’intesa non è stata siglata da Confagricoltura Lombardia, ma al momento neppure Cia Lombardia l’ha firmata.
L’’accordo conferma per gli ultimi quattro mesi del 2020 un pagamento indicizzato, legato cioè a un prezzo di base che sarà rimodulato sulla base di un indice costituito da un paniere di prodotti (come il Grana Padano e il prezzo del latte nei Paesi Ue) capaci di rilevare l’andamento del mercato. Il prezzo di base sarà variabile negli ultimi mesi di quest'anno (36,5 centesimi al litro a settembre e ottobre, 35,5 centesimi a novembre e 35 a dicembre).
Lo stesso meccanismo di indicizzazione verrà applicato anche nel 2021 partendo però da un prezzo di base di 35,5 centesimi al litro di latte per gli stessi volumi consegnati nel 2020. Per i quantitativi prodotti in esubero (su base mensile) a gennaio, febbraio, marzo, aprile, novembre e dicembre, è prevista una riduzione che dovrebbe essere di 6 centesimi al litro.
Ancora in vigore il meccanismo dell’indicizzazione
Come ha spiegato un comunicato di Coldiretti Lombardia, l’accordo sul prezzo del latte con Italatte rappresenta il «frutto di un confronto serrato che, dopo aver definito il contesto per arrivare alla fine dell’anno in corso, ha permesso di stabilire lo scenario per il completamento dell’annata 2020-2021: da gennaio, infatti, sarà ancora in vigore il meccanismo dell’indicizzazione con il mantenimento del paniere con le quotazioni del Grana Padano al 30% con un prezzo base a 35,5 centesimi al litro. Per il 2021, inoltre, rimane invariata la tabella qualità latte e sarà garantito il ritiro dei volumi di latte concordati».
Ogni azienda agricola dovrà inoltre certificare il rispetto del benessere animale per non incorrere in ulteriori penali. Sono previsti incontri periodici tra le parti per monitorare l’andamento del mercato lattiero caseario con una revisione quadrimestrale.
«Un’intesa che arriva dopo una trattativa complessa – ha spiegato Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Lombardia – che risente del periodo difficile dovuto all’emergenza mondiale innescata dal Coronavirus, con una congiuntura di mercato non favorevole. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a tentativi speculativi inaccettabili su generi di prima necessità come il latte».
«Si è cercato - ha spiegato il presidente di Coldiretti Lombardia - di trovare un equilibrio tra chi continua giustamente a investire in stalla e la crisi di mercato legata alla pandemia con il calo dei consumi registrato in alcuni canali come l’horeca. Si tratta ovviamente di un prezzo di base inferiore a quello stabilito per i primi mesi del 2020 che era di 37 centesimi. Il prezzo indicizzato viene garantito anche nel 2021 per gli stessi quantitativi di latte consegnati nel 2020 che è stato un anno di grandi esuberi, anche durante la stagione estiva. Ci siamo trovati di fronte, come produzione, a un’annata eccezionale: si stima, infatti che in Lombardia la produzione di latte sia aumentata di oltre il 4% rispetto allo scorso anno. Sarà quindi difficile nel 2021, superare questi volumi. Nel caso questo avvenisse scatterebbe una penale, ossia una riduzione del prezzo del latte. Il produttore di latte, però sarebbe anche libero di non consegnare a Italatte e trovare un altro acquirente».
Boselli, Confagricoltura: «Un precedente pericoloso»
Secondo Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura, l’accordo sul prezzo «su volumi «concordati» potrebbe trasformarsi in un «precedente pericoloso» per i produttori di latte. «Dispiace che tutto questo provenga da un’organizzazione sindacale che dice di difendere gli allevatori. La questione poteva essere trattata in modo diverso, più allargato, anche con Assolatte. Sicuramente andava trattata a livello di interprofessione. Come Confagricoltura cercheremo ora di capire come muoverci con i nostri associati».
«Ci preoccupa inoltre - aggiunge Boselli - che la Coldiretti abbia ancora una volta spaccato il tavolo delle trattative – aggiunge – così come è avvenuto di recente con la revisione quadrimestrale del prezzo proposta dalla parte industriale nei mesi estivi».