Così vi collabora l’agricoltore e contoterzista bresciano Martino Nodari

Filiera allevamenti-biometano, al via il progetto Bioenerys

Impianti biogas prima alimentati solo a trinciato di mais da marzo vengono gradualmente riforniti anche di liquami zootecnici. Con due grandi vantaggi: la produzione di biometano è più efficiente, le deiezioni animali non sono più un problema ma diventano una risorsa. Un progetto coordinato dalla società Bioenerys, appartenente al gruppo Snam

La società Bioenerys, del gruppo Snam, ha dato il via a un ambizioso progetto che prevede di mettere in filiera gli allevamenti zootecnici e la produzione di biometano.

Martino Nodari, contoterzista e allevatore con azienda situata a Carpenedolo (Brescia), ci introduce così a questo progetto: “Noi del Gruppo Nodari siamo gestori di tre impianti biogas di Bioenerys, situati a Casalmoro (Mantova), Acquafredda (Brescia) e Asola (Mantova). E collaboriamo a un’importante iniziativa di Bioenerys, che prevede di recuperare dalle aziende agricole i reflui zootecnici, che oggi sono un problema per gli allevatori a causa dei noti vincoli ambientali, per farli diventare una risorsa”.

Martino Nodari davanti al biodigestore di Casalmoro, località in provincia di Mantova

Recuperare i reflui zootecnici, spiega ancora Nodari, “portandoli in un impianto di biogas o di biometano per trasformarli in energia, energia rinnovabile. Abbattendo così gli azotati del 50% all’azienda agricola e riportando il digestato in campagna per la fertilizzazione delle coltivazioni”.

Martino Nodari è titolare, assieme ai suoi fratelli Stefano ed Enrico e a sua madre Rita Bondioli, del Gruppo Nodari e della società agricola Pieve, di Carpenedolo, in provincia di Brescia. Le attività svolte sono l’agricoltura, la zootecnia e il contoterzismo.

In particolare la società agricola Pieve si occupa di coltivazioni erbacee (400 ettari a seminativo) e di zootecnia (allevati 1.500 bovini da carne, ora però l’allevamento è in fase di conversione a zootecnia bovina da latte). In quanto, invece, al contoterzismo, si può qui sottolineare che il Gruppo Nodari possiede macchine per la distribuzione in campo del digestato.

I tre impianti biogas gestiti da Martino Nodari sono di proprietà di Bioenerys dal marzo scorso e da allora la loro alimentazione, prima a base soltanto di biomasse vegetali come il trinciato di mais, si sta evolvendo verso l’utilizzazione dei reflui zootecnici. Anche grazie al know how di un gestore ben inserito nel contesto zootecnico locale come Nodari.

In conclusione siamo di fronte a un originale progetto di filiera, gestito da Bioenerys, dove la filiera mette in relazione l’allevamento, la produzione di biogas e di biometano, la messa in rete del biometano; dove la rete è quella della Snam.

Decarbonizzazione

Spiega Nicolò Piovene, responsabile comunicazione e marketing di Bioenerys: “Bioenerys è la società controllata al 100% dal gruppo Snam spa che si occupa di progettare e costruire e gestire impianti di biogas e di biometano sia da scarti agricoli e dell’industria agroindustriale sia da frazione organica del rifiuto urbano. Obiettivo di Bioenerys è di inserirsi in questa filiera con i propri impianti di biodigestione dando valore a tutti gli operatori coinvolti”.

Nicolò Piovene, responsabile comunicazione e marketing di Bioenerys

In questi ultimi anni, continua Piovene, “a causa delle normative relative ai nitrati, i reflui sono diventati un problema per gli allevatori. Ecco, noi vogliamo contribuire a risolvere questo problema non solo togliendo un fastidio agli allevatori, ma anche utilizzando i reflui per produrre biogas e biometano di qualità da inserire nelle reti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione definiti dall’Unione europea”.

L’obiettivo di Bioenerys “non è solo quello di distribuire valore lungo tutta la filiera, coinvolgendo direttamente gli allevatori della zona nel funzionamento dei nostri impianti di biogas, ma è anche quello di costruire impianti sempre più sostenibili, utilizzando tutte le tecnologie a disposizione, compreso il fotovoltaico. Il fotovoltaico viene inserito nei nostri impianti per produrre energia elettrica in autoconsumo e così ridurre ulteriormente l’impatto dei nostri impianti sul territorio”.

Il piano di sviluppo di Bioenerys, afferma Piovene, “prevede la conversione degli impianti di biogas agricolo a biometano, ottimizzandone la produzione, ma soprattutto mantenendo la continuità di rapporti con tutti gli stakeholders del territorio per garantire agli impianti una piena sinergia con i territori in cui opera e la valorizzazione sostenibile di tutte le biomasse e di tutti gli effluenti, portando valore su tutta la catena”.

Insomma, Snam è impegnata nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione anche con Bioenerys, attraverso la realizzazione di impianti e soluzioni per il biometano e la promozione dei gas rinnovabili, tra cui il biometano, per dare un concreto contributo al raggiungimento dei target di decarbonizzazione.

Uno stakeholder

Oltre a quello di creare una filiera virtuosa con gli allevatori, spiega ancora Piovene, il cambio della “dieta” dei biodigestori, da biomasse vegetali a deiezioni animali, ha anche un’altra motivazione: con questa alimentazione del digestore l’ottenimento futuro di biometano si raggiunge con maggiore efficienza. “E così abbiamo 29 impianti biogas in Italia e ne stiamo riconvertendo a biometano 29”.

Aggiunge Martino Nodari: “Si deve sottolineare che questo progetto non può che risultare molto interessante per gli allevatori. Infatti, non tutte le aziende zootecniche hanno la possibilità di dotarsi di un impianto biogas o di interrare come si deve i liquami. Aderendo, invece, a questo tipo di filiera possono conferire i reflui a impianti biogas che servono più aziende; e possono rivolgersi ai contoterzisti per una distribuzione a regola d’arte dei liquami nei suoli agricoli”.

“Quest’ultima puntualizzazione proposta da Nodari – conclude Piovene – dimostra come questo imprenditore non debba essere considerato solo come un conferitore, ma che il suo ruolo in questa filiera è molto più importante. Le sue conoscenze tecniche e tecnologiche come contoterzista gli attribuiscono infatti un ruolo più importante, quello dello stakeholder”.

LEGGI L'ARTICOLO SU IZ N. 19/2023

Filiera allevamenti-biometano, al via il progetto Bioenerys - Ultima modifica: 2023-11-13T12:20:50+01:00 da Giorgio Setti

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome