Essiccatoi Scolari, dai sistemi meccanici ai tappeti forati mobili

La scelta dell’azienda bresciana ha come obiettivo l’essiccazione del foraggio con fibra più lunga e la salvaguardia della parte fogliare della medica

Gli impianti Scolari per la disidratazione del foraggio lavorano a bassa temperatura (100 -120°C) e la loro tecnologia ha subito alcune modifiche negli ultimi anni. Fino a qualche anno addietro, infatti, gli impianti prevedevano un sistema meccanico di rimozione e avanzamento del foraggio, che è stato sostituito da tappeti forati mobili. Queste modifiche sono state realizzate per essiccare del foraggio con fibra più lunga e per salvaguardare meglio la parte fogliare della medica.

L’azienda bresciana ha comunque sempre mantenuto la bassa temperatura dell’aria di processo, perché questo permette di garantire una miglior conservazione delle caratteristiche organolettiche del foraggio.

Gli impianti hanno capacità differenziate, ma chiaramente, oltre all’impianto, il cantiere di lavoro richiede 1 o 2 carri auto caricanti con coltelli, e una pressa imballatrice.

Perché sia giustificato l’investimento, fa presente Scolari, occorre una superficie, investita a foraggio, di almeno 150-200 ha.

Scopri i vantaggi con 250 ha di superficie investita a foraggi

Se l’azienda dovesse poi disporre di termica da recuperare (ad esempio acqua di raffreddamento da motori di cogenerazione presenti negli impianti di biogas) o da altre fonti, la convenienza aumenta notevolmente, perché il costo di esercizio dovuto al combustibile si azzera.

Oggi comunque la tendenza è quella, quando e condizioni climatiche lo permettono, di far semiessiccare il foraggio in campagna per ridurre l’umidità iniziale al 40% circa e poi essiccarlo con l’impianto. Quando le condizioni non lo permettono, si essiccano con l’umidità iniziale e al 70-75% (ultimi tagli). Hanno un costo d’esercizio superiore, ma recuperano totalmente il foraggio.

Gli impianti di Scolari, oltre alla disidratazione per il foraggio, possono trovare impiego per vari prodotti o per biomasse (certificati Analisi materiali disidratati).

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Scarica il depliant degli impianti di essiccazione a tappeti mobili per fanghi e digestati

Scarica il depliant degli impianti di disidratazione a tappeti mobili per foraggi a fibra lunga

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La ditta PI.MO e l’impianto PI.MO DRYFEED

La ditta PI.MO srl è attiva dal 1997 nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio di mezzi tecnici per l’agricoltura. Negli anni ha cercato di ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi alla clientela, puntando sull’innovazione, sulla tecnologia e su nuove colture.

L’azienda dispone di un’unica unità produttiva, sita a Frugarolo, in posizione baricentrica rispetto alla pianura alessandrina, caratterizzata da aziende agricole di buone dimensioni, dedicate alla coltivazione di seminativi e colture di pieno campo (cereali a paglia, mais, foraggere, pomodoro da industria, leguminose da granella ecc..).

L’inserimento di una coltura alternativa e miglioratrice quale l’erba medica risponde a parecchi fabbisogni e necessità, sia di tipo agronomico, sia di tipo economico: per fare ciò però occorre che vi sia una filiera in grado di assorbire e valorizzare il prodotto, con una logistica non impegnativa che contenga i costi e che minimizzi gli effetti ambientali negativi (inquinamento dovuto ai trasporti, sovraccarico di traffico stradale ecc.).

Allo scopo di fornire una risposta alla situazione descritta, la PI.MO srl ha realizzato un impianto PI.MO DRYFEED per l’essiccazione controllata dell’erba medica e la lavorazione delle paglie di cereali.

L’essiccazione naturale ed in campo dell’erba medica comporta spesso rischi di perdita di prodotto e di degradazione delle caratteristiche bromatologiche, organolettiche e sanitarie dei foraggi.

L’essiccazione controllata in essiccatoio consente invece di ridurre drasticamente tali problematiche, permettendo di ridurre le perdite di sostanze nutritive e meglio soddisfare le esigenze delle vacche da latte che hanno bisogno di ingerire alimenti fibrosi, ma più concentrati del fieno tradizionale, ed anche dei vitelli, che hanno bisogno di alimentarsi in maniera ottimale per ottenere accrescimenti giornalieri ideali, al fine di avere un prodotto più sano, di qualità elevata e costante, omogeneo, di più facile conservazione e trasporto.

L’erba medica essiccata mediante sistemi a bassa temperatura (Scolari) mantiene inalterate le sue caratteristiche alimentari in quanto il processo non “brucia” le componenti più sottili della pianta, foglie in particolare, ed il prodotto esce mantenendo inalterati il tenore proteico, il contenuto in elementi minerali, il betacarotene ed anche il profumo, permettendo un’appetibilità migliore.

L’essiccazione consente altresì di minimizzare l’esposizione in campo del prodotto, riducendo enormemente i rischi di degradazione del prodotto e di attacco di micotossine, migliorando anche gli aspetti igienico sanitari.

La provincia di Alessandria inoltre contende a quella di Bologna il primato per la superficie coltivata a frumento tenero. Annualmente questa coltura si estende su circa 35.000 ha. La paglia di frumento può avere un interessante utilizzo alimentare, soprattutto nell’allevamento bovino da carne. Per essere considerata un alimento di qualità, la paglia deve possedere determinate caratteristiche di purezza, colore e lunghezza della fibra.

L’impianto PI.MO Dryfeed dispone di una linea dedicata alla triturazione ed alla depolverizzazione delle paglie raccolte in campo, al fine di produrre balloni di paglia depolverizzata e pressata ad alta densità da destinare al mercato dell’alimentazione dei vitelloni da carne ed alla lettiera degli allevamenti zootecnici.

Essiccatoi Scolari, dai sistemi meccanici ai tappeti forati mobili - Ultima modifica: 2020-08-27T16:21:55+02:00 da IZ Informatore Zootecnico

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