Cesare Soldi, Ami: recuperare il tempo e l’opportunità perduta sulle Nbt

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L’Associazione dei maiscoltori chiede una svolta nell’atteggiamento verso le biotecnologie innovative, punto chiave per il conseguimento di una ritrovata competitività della maiscoltura italiana ed europea

Il prossimo 30 aprile rappresenta una data importante nel percorso di rilancio del settore dei cereali, e non solo, a livello europeo e nazionale. Entro tale scadenza, infatti, la Commissione europea sarà chiamata a presentare uno studio sullo stato delle nuove tecniche di miglioramento genetico Nbt (New Breeding Techniques) all’interno del quadro giuridico europeo.
Il tema è stato trattato in un webinar di contesto internazionale sulla piattaforma Agriprogress, promossa, tra le altre, dalla Confederazione europea dei produttori di mais a cui l’Ami, Associazione italiana maiscoltori, aderisce.

Come evidenziato dall’Europarlamentare ed ex Ministro delle politiche agricole Paolo De Castro: “Sarà fondamentale che lo studio chiarisca i dubbi lasciati dalla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso luglio 2018. La sentenza non effettua una distinzione netta tra transgenesi, con lo spostamento di geni da una specie all’altra, rispetto alla mutagenesi, che, al contrario, non fa altro che intervenire all’interno del patrimonio genetico di una pianta, accelerando processi che avverrebbero anche in natura. Di fatto -continua De Castro- il dubbio lasciato ha impedito l’utilizzo delle nuove biotecnologie sostenibili. Ecco dunque che un chiarimento di questa differenza fondamentale aprirebbe agli agricoltori un’ulteriore possibilità nella transizione verso sistemi produttivi sempre più sostenibili”.

Cesare Soldi, presidente dell’Ami, ha ricordato: “Anche grazie alle scoperte rese disponibili dai due premi Nobel per la chimica proprio lo scorso anno, nel campo del miglioramento varietale si schiudono nuovi scenari ed opportunità per gli agricoltori e nello specifico per i maiscoltori. Questi si identificano, ad esempio, nelle potenzialità di piante di mais in grado di essere resistenti agli insetti, senza ricorrere all’uso di insetticidi, oppure in grado di essere tolleranti alla siccità o ancora di essere aflatossine-free”.

E prosegue: “I produttori di mais europei hanno regolamentazioni differenti e discriminanti rispetto a Paesi extra europei, in termini di miglioramento genetico o di protezione delle piante, pur affrontando gli stessi problemi. Siamo di fronte ad un crescente rischio di distorsione della concorrenza. Auspichiamo, pertanto, che la Commissione possa spalancare a breve la strada all’impiego delle nuove tecnologie”.

“Non solo. Per non perdere altro tempo -conclude il Presidente dell'Ami-, come già indicato all’interno del recente piano maidicolo nazionale, sarà necessario quanto prima procedere in Italia all’analisi e alla verifica in campo delle potenzialità delle Nbt non appena si sarà chiarito il tema dal punto di visto normativo. Per questo è estremamente importante che Bruxelles definisca la questione sul piano giuridico nei corretti termini. Solo così si potrà davvero progredire in produttività e sostenibilità al pari di altri Paesi, nel rispetto, tra l’altro, degli ambiziosi obiettivi posti dal Green Deal e dalle recenti strategie ‘Farm to Fork’ e ‘Biodiversità’”.

Cesare Soldi, Ami: recuperare il tempo e l’opportunità perduta sulle Nbt - Ultima modifica: 2021-04-20T16:40:56+02:00 da Giorgio Setti

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