Prezzo del latte, la Cia chiede l’intervento degli assessori regionali

La Cia parla di fallimento del tavolo al Mipaaf e chiede l'aumento di almeno 5 centesimi al litro sul prezzo del latte in Lombardia.

Non è invece d'accordo con questa valutazione il presidente di Confagricoltura Giansanti.

L’accordo su un prezzo di riferimento del latte alla stalla, quello della bozza d’intesa presentata durante il tavolo latte (vedi qui) convocato al ministero delle Politiche agricole il 30 settembre scorso, non è stato ancora raggiunto. Un traguardo che dopo la seconda convocazione ministeriale del 12 ottobre (vedi qui) sembrava più vicino, ma ad oggi sembra essersi allontanato visto che si fatica a fissare la data di un nuovo incontro.

Sia produttori di latte che trasformatori sono alle prese con i forti aumenti delle materie prime e dei fattori di produzione e in base alla bozza d’intesa l’aumento di 3 centesimi al litro di latte che doveva essere versato da alcune insegne della Gdo agli allevatori, più 1 centesimo pagato dall’industria, è rimasto al palo. Assolatte, in rappresentanza della parte industriale, aveva fatto anche sapere che avrebbe potuto solo contribuire a individuare un meccanismo di formazione del prezzo, ma non avrebbe partecipato in nessun modo alle trattative sul prezzo.

A rompere il silenzio, dopo una settimana di attesa, è stata oggi la Cia che ha chiesto l’intervento degli assessori all’agricoltura di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto con l’obiettivo di «arrivare subito a un aumento di almeno 5 centesimi al litro sul prezzo del latte conferito in Lombardia», la regione che produce il 44% del latte nazionale. L’organizzazione agricola ha parlato anche di «fallimento del tavolo di filiera al Mipaaf» e si è rivolta con una lettera agli assessori regionali all’Agricoltura.

Un appello che l'assessore all'agricoltura di Regione Lombardia, Fabio Rolfi, dovrebbe accogliere visto che si era già espresso in questo senso, come rappresentante della regione leader del latte italiano, chiedendo appunto di poter partecipare al tavolo ministeriale sul latte e aveva convocato lo scorso 28 settembre, un tavolo regionale sul prezzo.

 La Cia ha sottolineato le difficoltà delle stalle italiane che sollecitano gli altri anelli della filiera a riconoscere «un significativo aumento del prezzo del latte, attualmente inferiore al costo di produzione (circa 0,45 €/lt)». Per il presidente di Cia, Dino Scanavino «la filiera lattiero-casearia deve garantire una quotazione equa agli allevatori, che non vada solo a coprire i costi, ma offra anche la giusta redditività alle aziende agricole, già colpite dagli effetti della pandemia».

Giansanti, Confagricoltura: «Nessun fallimento del tavolo»

«A me non risulta che ci sia un fallimento del tavolo – ha detto invece Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Ad oggi c’è un tavolo al ministero a cui tutti dobbiamo dare un contributo per arrivare a una positiva soluzione».

Accordo in scadenza sul prezzo indicizzato con Italatte

 Mentre il confronto a livello ministeriale è al momento in stand by si avvicina anche un  periodo cruciale per il rinnovo dell’accordo con Italatte, il più grande acquirente del latte italiano. L’intesa raggiunta per un prezzo indicizzato sulla base di un paniere di riferimento scade il 31 dicembre prossimo e la disdetta dovrebbe arrivare entro il 30 ottobre. In base a questo accordo, che era stato firmato da Coldiretti, il latte nel mese di settembre 2021 è stato pagato 38,5 centesimi al litro senza Iva e qualità.

 

Prezzo del latte, la Cia chiede l’intervento degli assessori regionali - Ultima modifica: 2021-10-19T19:32:19+02:00 da Francesca Baccino

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