Coronavirus, l’Associazione allevatori friulana: servono misure urgenti per la zootecnia

Renzo Livoni e Andrea Lugo.
Necessarie, dicono presidente e direttore dell’associazione, iniziative per mantenere stabile il prezzo del latte o lo stop alle importazioni. Renzo Livoni: sono necessari interventi decisi da parte di governo e Regione per evitare un’ennesima emorragia di stalle

 

Il settore zootecnico friulano rischia di pagare un alto prezzo all’emergenza Covid-19 che da giorni sta mettendo a dura prova le stalle. Lo denuncia l’Associazione allevatori del Friuli - Venezia Giulia (Aafvg), che con un intervento del presidente dell’associazione Renzo Livoni invoca misure urgenti: “È necessario che vengano adottati al più presto accorgimenti utile a garantire la tenuta di un settore che è già in crisi di suo e che rischia di pagare un prezzo altissimo a questa situazione. La frenata del consumo di latte e di carne rischia di tradursi nell’ennesima emorragia di stalle”.
E il direttore dell’associazione Andrea Lugo aggiunge: "Tutti devono fare la propria parte, trasformatori, Gdo, sistema del credito, solo così potremo riuscire ad assorbire il pesante contraccolpo in arrivo. Il solito giochetto che l'ultimo paga per tutti, e l'ultimo in passato è stato proprio il mondo zootecnico, questa volta rischia di trascinarsi dietro anche altri settori se, come vuole lo slogan di questa emergenza, non restiamo uniti”.
In questa partita le istituzioni sono chiamate a uno sforzo ulteriore. Dall’Ue al governo passando per l’amministrazione regionale. In particolare a Stefano Zannier, l’assessore regionale alle Risorse agricole, Livoni e Lugo hanno suggerito alcune possibili misure da mettere in campo a sostegno del settore. Eccole.

Tenuta del prezzo

“È necessario trasmettere messaggi rassicuranti ai nostri allevatori in merito ad una stabilità del prezzo dei prodotti della zootecnia” afferma Lugo. L’associazione chiede alla Regione di attivarsi per evitare un crollo del prezzo del latte come pure della carne mettendo in atto un’azione concreta al fine di mantenere la quotazione attuale.
Che nel caso del latte attualmente è in media di circa 0,38 euro per litro alla stalla.
“Le azioni intraprese dal governo, tutte condivisibili e necessarie, hanno purtroppo portato ad una riduzione dei consumi soprattutto per il blocco delle attività di ristorazione - sottolinea il direttore - questo fa sì che già ora qualcuno pensa di speculare minacciando riduzioni di prezzo dei prodotti della zootecnia e/o dei volumi di ritiro degli stessi”.
E’ invece necessario, continua l’Associazione allevatori Fvg, mantenere l’attuale livello dei prezzi alla stalla o prevedere delle forme di compensazione per gli allevatori se effettivamente la collocazione sul nel mercato dei prodotti della zootecnia dovesse risultare momentaneamente compromessa.

Stop alle importazioni

Altrettanto importante per fronteggiare il contraccolpo dell’emergenza sulle stalle sarà la gestione delle importazioni di prodotti e materie prime dall’estero. L’Associazione allevatori Fvg si unisce al coro di quanti domandano di fermare temporaneamente l’ingresso di latte e carne dal confine.
“Almeno per due, tre mesi chiediamo di sospendere le importazioni, riservandoci così il mercato interno” spiega Lugo, che teme che un’analoga disposizione venga presto affrontata da altri stati Ue non appena si troveranno a loro volta alle prese con l’emergenza da Codiv-19. “A quel punto - aggiunge il direttore - ci troveremmo doppiamente penalizzati”.

Sostegni diretti

In alternativa l’Aafvg chiede alla Regione di sollecitare il Governo affinché dia corpo a sostegni diretti agli allevatori, calcolati magari sull’effettivo eventuale calo di produzione conseguente al mancato ritiro del prodotto.
Quanto alla sospensione delle rate dei mutui, a parere dell’associazione è una misura insufficiente. La richiesta è di far slittare le rate: “Se ad esempio ho in essere un mutuo che termina il 31 dicembre 2025 questo dovrà essere slittato e terminare il 30 giugno 2026 se non addirittura il 31 dicembre 2026, in modo che nel 2020 io sia libero da questo peso”.

Per il futuro

Inoltre guarda avanti l’associazione allevatori friulana. A quando l’emergenza sanitaria sarà finalmente alle spalle ma sul campo resteranno i danni di quella economica.
Un contributo alla ripartenza potrà venire dagli investimenti. A questo proposito, l’associazione suggerisce per il regime degli aiuti “de minimis” che il limite sia portato da 3 a 2 anni, sia per quelli concessi in conto capitale che per quelli in conto interessi. Questo, conclude Lugo, “consentirebbe di liberare prima altre risorse destinate ad investimenti aziendali per ripartire con più forza. Si tratta in questo caso di una norma di derivazione Ue, che chiediamo di modificare a costo zero e di applicare il più velocemente possibile”.

 

Coronavirus, l’Associazione allevatori friulana: servono misure urgenti per la zootecnia - Ultima modifica: 2020-03-25T12:21:20+01:00 da Giorgio Setti

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