Prezzi prodotti zootecnici: ulteriore flessione per il latte spot

prezzi prodotti zootecnici
I dati di riferimento per i prodotti lattiero-caseari e bovini rilevati dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana (Bmti) relativi alla settimana 23-27 gennaio 2023

I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella quarta settimana di gennaio, si sono mostrati nuovamente in diminuzione per quanto riguarda il latte spot e le materie grasse. Primi ribassi anche per il Parmigiano Reggiano mentre torna a crescere il prezzo del Pecorino Romano. Stabili i bovini da macello.

Latte

Nuovi cali per le quotazioni nazionali del latte spot che, nella quarta settimana di gennaio, consolidano l’andamento al ribasso partito a inizio dicembre. Il listino di Milano cede il -3,3% su base settimanale, dopo il -4,9% e il -5,8% delle due settimane precedenti, scendendo sui 520 €/t. Andamento simile per i prezzi a Verona (-3,6%), con la crescita media tendenziale delle quotazioni che continua ad attenuarsi (+19%).

A livello di scenario di mercato, il graduale recupero dei volumi produttivi di latte tra i principali Paesi produttori europei nell’ultima parte del 2022 sta trainando al ribasso le quotazioni continentali, con la debolezza che si ripercuote di riflesso sui prezzi nazionali. Secondo gli ultimi dati Eurostat, sono proseguiti a novembre i miglioramenti della raccolta in Europa, con marcati incrementi produttivi per Germania (+3,9% rispetto ai quantitativi prodotti a novembre 2021), Francia (+1,1%) e Olanda (+5,1%). Per la produzione tedesca, in particolare, si tratta del terzo mese consecutivo con segno “più”, dopo i pesanti deficit produttivi della prima parte del 2022.

A Milano ancora pesante il latte di provenienza estera, sia il prodotto francese (-5,1%) che tedesco (-5%), che continua ad essere trattato a sconto rispetto al prodotto nazionale.

Si confermano meno robusti i cali per il latte di origine biologica (-1,2%), con il divario rispetto alle quotazioni del latte spot che tocca i 95 €/t, riportandosi di fatto su livelli maggiormente in linea con le medie storiche.

Materie grasse

Prosegue la decisa fase di correzione al ribasso per i listini nazionali delle materie grasse, in un contesto che continua a mantenersi particolarmente debole in tutto il continente. A Milano il burro pastorizzato cede il -6,6% su base settimanale (dopo il -4,7% della settimana precedente) scendendo per la prima volta da ottobre 2021 sotto i 3 €/kg (2,85 €/kg). Il listino si appresta a chiudere il mese di gennaio in calo di oltre venti punti percentuali rispetto ai prezzi medi del mese precedente (sulla scia del -11% di dicembre e il -15% di novembre). Si consolidano i ribassi a Mantova (-6,5%) e Cremona (-4,9%). Continua il crollo delle variazioni tendenziali con il calo su base annua che si attesta a Milano sul -30% (dal +100% di ottobre).

A livello continentale non si rilevano segnali di rallentamento della discesa, con le quotazioni che sembrano conservare ulteriori margini di correzione. Il burro di centrifuga di Kempten in Germania arretra del -7,2% su base settimanale (dopo il -5,6% della settimana precedente) raggiungendo i 4,34 €/kg, così come il burro olandese che cede il -6,5% (diciassettesima settimana consecutiva di ribassi).

La debolezza continua ad interessare in modo trasversale l’intero comparto, con lo zangolato (2,65 €/kg) e la crema di latte nazionale (2,12 €/kg) che perdono a Milano oltre 7 punti percentuali rispetto alla settimana precedente.

Grana Padano

Prezzi all’ingrosso del Grana Padano ancora statici nella quarta settimana di gennaio, pur rimanendo su valori storicamente elevati su tutte le principali piazze di scambio. Invariate a Milano tutte le stagionature con lo stagionato 9 mesi che si mantiene sui 9,43 €/kg per la nona settimana consecutiva. Stabilità anche per i listini di Verona, Cremona e Mantova.

In termini tendenziali si conferma in leggera attenuazione la variazione media su base annua delle quotazioni, pur mantenendosi comunque sopra i venti punti percentuali su tutte le principali piazze monitorate.

A livello continentale settimana di sostanziale stabilità per i formaggi monitorati dalla Commissione europea, con il solo Emmentaler in territorio negativo (-2,6% su base settimanale).

Parmigiano Reggiano

Dopo circa otto mesi di sostanziale stabilità, in chiusura di gennaio si registrano i primi segnali di cedimento per le quotazioni all’ingrosso del Parmigiano Reggiano, con variazioni settimanali negative su buona parte delle principali piazze di scambio nazionali. Segno “meno” a Parma per tutte le stagionature, con lo stagionato 12 mesi che lascia sul terreno il -0,5% (10,68 €/kg) e lo stagionato 24 mesi il -0,8% (12,60 €/kg). Ribassi prossimi all'1% anche a Mantova, Milano e Reggio Emilia. Da monitorare nelle prossime settimane se la debolezza osservata a monte della filiera si stia gradualmente trasmettendo a valle nel settore caseario nel suo complesso.

A livello di fondamentali di mercato, secondo gli ultimi dati Istat, si confermano toniche le esportazioni dei principali formaggi Dop, con l’aggregato Parmigiano Reggiano–Grana Padano che registra nei primi dieci mesi del 2022 un incremento in volume del +4% rispetto allo stesso periodo del 2021 (+8% in valore).

In termini tendenziali si assottiglia la crescita su base annua delle quotazioni del Parmigiano Reggiano, oscillando tra il +0,8% del listino di Mantova e il +1,8% di Modena.

Pecorino Romano

Dopo cinque settimane di stabilità riprende la corsa del Pecorino Romano che torna a muoversi in controtendenza rispetto all’andamento complessivo del settore caseario. A Milano lo stagionato 5 mesi avanza del +1,1% su base settimanale raggiungendo i 13,85 €/kg, a 15 centesimi dalla soglia dei 14 €/kg, mai raggiunta in precedenza.

A livello tendenziale torna a crescere la variazione su base annua delle quotazioni che si attesta in chiusura di mese sul +39,2%.

Bovini vivi

Si protrae il quadro di stabilità del mercato dei bovini da macello, sia sul fronte dei vitelloni che dei vitelli a carne bianca. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise si mantengono a Mantova sopra i 3,54 €/kg (peso vivo), così come si confermano stabili a Modena le razze da incroci nazionali (3,11 €/kg peso vivo). Si registrano timidi movimenti sulla piazza di Padova, con rialzi settimanali intorno al +0,5% per tutte le razze. Pur in lieve attenuazione si mantiene elevata la variazione media su base annua delle quotazioni dei vitelloni da macello (+18%).

Assenza di variazioni per i listini dei vitelli a carne bianca, sia a Mantova che Modena, con la variazione media tendenziale che si mantiene intorno al +10%.

Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici

Prezzi prodotti zootecnici: ulteriore flessione per il latte spot - Ultima modifica: 2023-01-31T22:42:14+01:00 da Alice Martini

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