Lavori in corso sul Sistema di qualità nazionale per il benessere animale

L'adesione al Sistema sarà volontaria e potranno accedervi, sia l’allevamento registrato nella banca dati nazionale che l’operatore della filiera

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Presentato ufficialmente in quattro incontri on line organizzati dai ministeri della Salute e delle Politiche agricole, alimentari e forestali e da Accredia.

Passi in avanti verso un Sistema di qualità nazionale per il benessere animale che è stato presentato ufficialmente nel corso di quattro incontri on line riservati ai rappresentanti della società civile, delle Regioni, delle imprese e degli organismi di certificazione, dai ministeri della Salute e delle Politiche Agricole, che stanno completando, assieme ad Accredia, l'ente unico nazionale di accreditamento, la definizione delle modalità applicative del sistema.

Si tratta di uno schema base di produzione in grado di soddisfare «requisiti di salute e di benessere animale «superiori a quelli delle pertinenti norme europee e nazionali» e previsto dall’articolo 224-bis del  decreto legge 34 del 2020, convertito con modificazioni nella legge 77 del 2020, la cosiddetta legge di Bilancio pubblicata in Gazzetta ufficiale il 18 luglio scorso..

Chi può aderire al Sistema di qualità nazionale per il benessere animale

L’obiettivo è quello di rafforzare la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni zootecniche attraverso una riqualificazione delle tecniche di allevamento e promuoverne la trasparenza nei confronti dei consumatori.

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L'adesione sarà volontaria e potranno accedervi, come ha spiegato Francesco Bongiovanni, del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, sia «l’allevamento registrato nella banca dati nazionale» che «l’operatore della filiera, ossia il responsabile delle tracciabilità per le fasi successive alla produzione primaria, di animali e dei prodotti di origine animale. Sono inclusi trasportatori, trasformatori e tutti coloro che lavorano il prodotto oppure lo etichettano, fino al punto di vendita».

 

Per benessere animale si intende «un sistema integrato a cui concorrono per il suo raggiungimento, il sistema di allevamento, l’alimentazione e la salute degli animali, il controllo della biosicurezza in allevamento, il monitoraggio dell’uso del farmaco veterinario, il controllo e la gestone delle emissioni nell’ambiente».

Al termine dell’iter verrà rilasciata una certificazione sul benessere animale che prevede un apposito logo volontario in grado di garantire che i prodotti derivano da allevamenti attenti al benessere animale.

In arrivo i decreti del Mipaaf e del MinSalute

 Un decreto interministeriale stabilirà le regole per  la certificazione e l’ambito di attività degli organismi di certificazione. Con uno o più decreti dei ministri delle Politiche agricole e della Salute saranno inoltre definiti:  disciplinari di produzione,  marchio distintivo per identificare i prodotti certificati, le regole per la vigilanza e i controlli e le modalità di utilizzo delle banche date esistenti relative al settore agricolo e sanitario.

Spetterà inoltre ai due ministeri delle Politiche agricole, alimentari, forestali e della Salute istituire e regolamentare per decreto un organismo tecnico-scientifico, con il compito di definire il regime e le modalità di gestione del Sistema, incluso il ricorso a certificazioni rilasciate da organismi accreditati in conformità al regolamento (Ce) n. 765 del 2008, con la partecipazione di rappresentanti di Accredia.

Come si aderisce

Il singolo operatore o il gruppo di operatori di filiera può presentare la domanda agli organismi di certificazione accreditati dotandosi di un sistema di identificazione e di registrazione degli animali e dei prodotti di origine animale capace di garantire la tracciabilità lungo tutta la filiera.

I requisiti per l’adesione

Le aziende zootecniche dovranno  aderire al sistema Classyfarm, un sistema di categorizzazione degli allevamenti in base al rischio che ha l’obiettivo di garantire un maggior livello di sicurezza della zootecnia ed è stato messo a punto dal Crenba (Centro di referenza nazionale sul benessere animale).

Gli operatori della filiera dovranno adottare il sistema della cosiddetta “catena di custodia” che garantisce l’identificazione e la tracciabilità di animali e prodotti di origine animale lungo la filiera per comunicare il plus della certificazione al consumatore.

La certificazione

 Per quanto riguarda il ruolo degli organismi di certificazione quelli accreditati alla norma Uni Cei En Iso Iec 17065:2012 dovranno verificare i requisiti di conformità degli operatori che aderiscono al Sistema di qualità nazionale per il benessere animale e verificare la presenza di un piano di autocontrollo e di idonee procedure per garantire l’identificazione e la tracciabilità di animali e prodotti.

Sempre l’ente certificatore dovrà verificare la corrispondenza, il corretto uso e il trasferimento delle informazioni al consumatore.  Le certificazioni volontarie sul benessere animale dovranno adeguarsi e avranno un periodo transitorio di un anno. Al termine dell’iter verrà rilasciato il “certificato di conformita” al Sisitema da parte dell’ente di certificazione.

L’etichettatura degli animali e dei prodotti zootecnici

In etichettatura gli animali e i prodotti zootecnici dovranno indicare:

  1. “Sistema di qualità nazionale per il benessere animale” o in alternativa “Sqn benessere animale” o in sostituzione il logoSqnba;
  2. la specie animale o denominazione del prodotto con indicazione della specie come carne di..;
  3. il metodo di allevamento.
  4. “Allevato in…”. E’ anche possibile riportare l’informazione “da allevamento italiano aderente all’Sqbna” o in alternativa “Origine Italia” quando l’animale è nato, allevato e macellato in Italia eventualmente accompagnata dall’indicazione di origine geografica.
  5. Eventuali altre informazioni ammesse relative alla specie, orientamento produttivo e metodo di allevamento.
  6. Numero, lotto o codice di rintracciabilità degli animali o del prodotto.

L’etichettatura dei prodotti di origine animale 

L’uso dei riferimenti “Sqnba” nell’etichettatura dei prodotti di origine animale destinati al consumo e diversi dalle materie prime tal quale può avvenire: nel campo visivo principale dell’etichettatura quando i componenti di origine animale certificati “Sqnba” costituiscono l’unico ingrediente oppure, se rappresentano, nel loro insieme, una percentuale superiore al 75% nel prodotto.

L’ etichettatura dei prodotti alimentari

Nell’etichettatura dei prodotti alimentari destinati al consumo finale è possibile riportare l’informazione “Sqn benessere animale” nell’elenco degli ingredienti dei prodotti alimentari, purché lo stesso ingrediente provenga interamente da allevamenti certificati Sqnba e ne venga garantita la tracciabilità.

 

 

 

 

Lavori in corso sul Sistema di qualità nazionale per il benessere animale - Ultima modifica: 2021-03-09T15:12:54+01:00 da Francesca Baccino

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