Si scrive Arborea, si legge Sardegna. Non c’è abitante dell’isola che non sia cresciuto con il latte della storica cooperativa nata dalla bonifica delle terre di Arborea, che ancora oggi vanta una copertura del territorio regionale di oltre l’90% per quanto riguarda il latte fresco e del 63% per l’Uht.
Si scrive Arborea e si legge (da qualche anno) anche in cinese. Perché è proprio la Cina il paese su cui la cooperativa ha deciso di far leva per le proprie politiche di internazionalizzazione. Una strategia che ci facciamo illustrare dal presidente, Gianfilippo Contu.
“La nostra cooperativa ha sempre avuto un mercato prettamente regionale, potendo vantare una produzione lattiera che è molto al di sopra del fabbisogno dell’isola (non dimentichiamo che la regione Sardegna ha una popolazione di un milione e mezzo di persone). Prima di affacciarci sui mercati internazionali, abbiamo iniziato sei anni fa a studiare ed analizzare nel dettaglio le dinamiche del mercato asiatico, con l’obiettivo di capire quali opportunità potesse darci un paese come la Cina. Lo abbiamo fatto realizzando una serie di prove e di test per conoscere da vicino le abitudini culturali ed alimentari del Medio oriente: cosa mangiano i cinesi, cosa preferiscono, come consumano i loro pasti principali”.
Perché proprio la Cina? Qual è stata la vostra intuizione?
“Partecipando a vari summit internazionali sul settore lattiero-caseario, è emerso come la Cina sia il paese che presenta non solo un significativo incremento demografico, ma anche una previsione di crescita costante del Prodotto interno lordo. In altre parole in Cina c’è tanta popolazione e tanti consumatori ricchi che possono permettersi di spendere”.
Come ha reagito il mercato cinese?
“Dopo i primi cinque anni di test, siamo entrati nel vivo di un’attività importante che ci auguriamo possa continuarci a darci grossi risultati. Già quest’anno la Cina ha fatto registrare un incremento significativo delle vendite.
Adesso Arborea ha una presenza importante in tutta la Cina, concentrata in prevalenza a Macao, la città nota per la presenza di un elevato numero di casino. Abbiamo chiuso un accordo per la fornitura di latte con le scuole primarie e con numerosi casino della provincia. Complessivamente fatturiamo solo a Macao 1,5 milioni di euro. Avendo il grosso problema della shelf life (per portare i nostri prodotti in Cina impieghiamo circa un mese con container e navi) tendiamo a commercializzare solo prodotti con alta marginalità”.
Cosa vendete in Cina?
“Commercializziamo prevalentemente latte Uht, yogurt, mascarpone, burro, panna e, di recente, anche latte con aggiunta di cacao. I cinesi dimostrano di apprezzare particolarmente il latte, la panna, il mascarpone, mentre sono meno abituati a consumare formaggi a pasta dura. Per portare un prodotto nuovo sulla tavola di consumatori così lontani dalle nostre abitudini occorre tempo e pazienza: i cinesi non hanno l’abitudine di mangiare latticini, ma ora che cominciano ad assaggiarli, capiscono che si tratta di prodotti nuovi ed importanti, che li aiutano a integrare il loro regime alimentare”.
In quali altri mercati esportate?
“Latte Arborea esporta i propri prodotti anche in altri paesi del Medio oriente: ci sono mercati in crescita come Vietnam, Corea del sud, Hong Kong e Filippine. L’attenzione è ad ogni modo tutta concentrata verso il mercato asiatico poiché non vogliamo disperdere le forze economiche e commerciali in tante altre direzioni. Abbiamo altri due mercati di riferimento: la Francia, paese in cui esportiamo formaggi a lunga stagionatura, prettamente ovini e caprini, e la Libia, dove esportiamo da tempo ma con inevitabili alti e bassi per via della situazione geopolitica”.
Qual è la quota export sul vostro fatturato?
“Considerato che il nostro percorso di internazionalizzazione è di fatto assai recente, la quota export sul fatturato complessivo, che ammonta a 180 milioni di euro, è attualmente intorno al 3%, ma è chiaramente destinata a crescere. Già quest’anno le vendite all’estero hanno registrato un incremento del 33% sull’anno precedente.
Ci siamo resi conto di quanto sia fondamentale avere figure di riferimento in loco cinesi ed abbiamo così dato vita quest’anno alla società Arborea Trading Shangai il nostro ufficio di riferimento con tre figure professionali cinesi, una che gestisce i contatti e le vendite con i clienti cinesi, una impiegata nell’amministrazione e un’altra nella movimentazione delle merci”.
E come va il mercato domestico?
“Il grosso del nostro volume di vendita, come detto all’inizio, resta quello regionale: dei 180 milioni di fatturato un po’ più della metà (circa 91 milioni) proviene dalle vendite nel mercato sardo, a cui si aggiungono altri 90 milioni generati sul mercato nazionale. Il nostro punto di forza in Sardegna è la capillarità: disponiamo di 70 giri di distribuzione che percorrono tutto il territorio regionale per la tentata vendita, che aumentano di circa 30 unità durante il periodo estivo per via del flussi turistici. Con la tentata vendita riusciamo ad essere presenti quotidianamente nei vari bar con il nostro latte fresco e nei vari negozi ed esercizi al dettaglio con il resto della gamma. In casa nostra facciamo per così dire la parte del leone: il consumatore sardo è abituato a sentirsi Arborea che è il polo unico del latte vaccino regionale. Tutti sono nati con Arborea in testa e nel cuore”.
Quanti soci avete?
“La nostra filiera è composta da 230 soci, distribuiti in tutte le province, anche se il nucleo centrale storico è Arborea, in provincia di Oristano. La nostra filiera è composta da 230 soci, distribuiti in tutte le province, anche se il nucleo centrale storico è Arborea, in provincia di Oristano.
La nostra cooperativa ha un importante mercato di riferimento nel settore caprino, per latte fresco, latte Uht e yoghurt in particolare: siamo attualmente leader del mercato nazionale con il marchio Girau nel settore del latte fresco di capra.
Il latte ovino viene conferito da un’altra cooperativa regionale e viene trasformato nel nostro Stabilimento di produzione dei formaggi dop della Sardegna localizzato a San Gavino Monreale.
Riuscite a mantenere su buoni livelli la remunerazione dei soci che conferiscono la materia prima?
“Avendo una gamma di prodotti abbastanza ampia e un mercato di riferimento in cui abbiamo una posizione di leadership, riusciamo a mantenere un certo equilibrio sui prezzi riconosciuti ai nostri produttori, senza particolari picchi in salita o in discesa e con una remunerazione superiore alla media del mercato”.
Quali prodotti stanno dando maggiori soddisfazioni in termini di vendite?
IIl latte fresco perde qualcosa ultimamente anche in Sardegna in linea come nel resto d’Italia. Cala in particolare la vendita del latte fresco nel canale retail mentre è in crescita e parzialmente compensa il canale del fuori casa, in ragione del cambiamento degli stili di consumo degli italiani.
I prodotti con maggiore tasso di crescita sono quelli della categoria delattosati per i quali Arborea ha una completa gamma che spazia dal latte, al burro, al mascarpone ed ai formaggi freschi ed a pasta filata. Vi è poi il trend sistematico di crescita di tutto i prodotti di latte caprino a dare maggiore soddisfazione.
In tema di sostenibilità e formazione quali progetti avete in corso?
“Sul fronte della sostenibilità ambientale, prestiamo grossa attenzione alle disposizioni della direttiva nitrati, considerando che la nostra è una zona molto intensiva. Stiamo lavorando anche da qualche anno sul versante del benessere animale. Altro tema che mi sta particolarmente a cuore è quello dei giovani”.
Cioè?
“Mi riferisco al tema del ricambio generazionale, o meglio della convivenza generazionale, in una terra come quella in cui vivo e lavoro che purtroppo è costretta ad assistere ad un progressivo spopolamento con tanti giovani che vanno via. Tanti, troppi ragazzi partono dopo gli studi per formarsi fuori della regione e non fanno più ritorno. C’è una mancanza di fiducia e di ottimismo ed è per questo che occorre lavorare affinché i giovani crescano con uno spirito di appartenenza al proprio lavoro e alla propria azienda”.
Contromisure?
“I progetti messi in campo da Arborea sono tutti realizzati con l’ausilio di esperti in materia di risorse umane e puntano ad un forte coinvolgimento dei giovani per accrescere le loro motivazioni. Altro progetto rivolto ai giovani è Eco stalla, un progetto che serve alla misurazione delle performance gestionali, tecniche ed economiche delle nostre aziende di allevamento socie”.
La scheda di Latte Arborea
Base sociale: 230 soci.
Fatturato: 180 milioni.
Acquisizioni: nel 2018 acquisisce la locale Fattorie Girau, la toscana Caplac e Trentinalatte.
Stabilimenti: 4 siti produttivi, due in Sardegna, uno in Toscana (Caplac), uno in Trentino.
Dipendenti: 430.
Presidente: Gianfilippo Contu.
Direttore: Francesco Casula.
Marchi: Arborea, Girau, Trentinalatte e San Ginese.
Prodotto di punta: Dolcesardo, disponibile in 7 diverse forme e dimensioni.
Sito internet: www.arborea1956.com
Le 21 Cooperative di “Verde Latte Rosso”
Questo è il terzo articolo dedicato alle cooperative lattiero-casearie riunite nell’Alleanza Cooperative Agroalimentari che hanno promosso e finanziato la campagna di comunicazione Verde Latte Rosso, con l’obiettivo di raccontare l’eccellenza del latte italiano e delle sue produzioni di qualità.
Nei due numeri scorsi dell’Informatore Zootecnico sono stati pubblicati report sulla Latterie Plac di Cremona e sulla TreValli Cooperlat di Jesi. Ora è la volta di Arborea, e a seguire gli altri articoli monografici.
Qui l’elenco completo delle cooperative (l’ordine di pubblicazione potrebbe variare).
Plac – Fattorie Cremona
TreValli Cooperlat
Latte Arborea
Ca’ De Stefani
Consorzio Provinciale Zootecnico e lattiero-caseario
Granarolo
Latte Maremma
Lattebusche
Latterie Vicentine
Parmareggio
Pennar di Asiago
Piemonte Latte
San Donato
Sant’Andrea
Santangiolina
Soligo
Soresina
Trentingrana
Valsabbino
Venchiaredo
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