Prezzi in crescita nel comparto lattiero-caseario e per i suini Dop

In rialzo i prezzi del latte spot sulle principali piazze di scambio nell’ultima settimana di agosto (per l'ultimi analisi vedi qui). In particolare, i listini sulla piazza di Milano aumentano di 10 €/t, portandosi a 617,5 €/t. La crescita annua si conferma ampia, pari a +23,5%.

Nel complesso, i listini chiudono il mese di agosto con una crescita media del +8,3% rispetto a luglio, risultato in linea con la minore produzione di latte  dovuta alle elevate temperature. Cresce anche il latte spot quotato a Verona che raggiunge i 625 €/t.

Si osservano rincari anche per i prezzi del latte di importazione quotato a Milano, sia di origine francese che tedesca. In calo invece il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che si ferma a 17,5 €/t contro i 27,5 €/t di inizio agosto. Avanza anche il prezzo del latte biologico sia sulla piazza di Milano che su quella di Verona, attestato rispettivamente su 612,5 €/t e 685 €/t.

Burro e crema di latte, prezzi in aumento

Giro di aumenti anche per il comparto del burro.  Nel dettaglio, il burro pastorizzato quotato a Milano si porta su valori storicamente elevati, pari a 5,85 €/kg, in crescita di 45 centesimi su base settimanale. Su base annua il prezzo risulta più che raddoppiato con il rincaro che segna un +121%. Il burro chiude così il bilancio di agosto in netto aumento, con una variazione media del +10,5%. Fa eco il burro di Mantova che raggiunge i 5,90 €/kg. Si apprezzano anche lo zangolato e la crema di latte di Milano, quotati rispettivamente 5,65 €/kg e 3,86 €/kg.

A livello continentale il burro di centrifuga di Kempten raggiunge il record di 7,80 €/kg, in crescita del +77% su base annua. Tocca lo stesso livello di prezzo il Verse Boter nel mercato olandese a fronte di un rialzo annuo del +80%.  Il dato estero riflette il fisiologico calo stagionale del grasso destinato alla produzione di burro. Calo ulteriormente aggravato dagli attuali bassi prezzi internazionali delle polveri, legati a loro volta alla debolezza della domanda mondiale.

Grana Padano, prezzi in crescita

Settimana all’insegna del “più” anche per il comparto del Grana Padano. In particolare, lo stagionato 9 mesi quotato a Milano mette a segno un rialzo settimanale di 10 centesimi, oltrepassando cosi la soglia dei 10 €/kg. Il rincaro su base annua, dal canto suo, fa segnare un +15%.  A dare impulso agli aumenti il buon andamento della domanda, complice anche l’aumento delle vendite sui mercati esteri. Avanzano anche le altre principali piazze di scambio.

Parmigiano Reggiano, listini in aumento

Settimana in salita anche per i listini del Parmigiano Reggiano quotati presso la Borsa Merci di Parma. Nel dettaglio, dopo la stabilità a cavallo tra luglio ed agosto, lo stagionato 12 mesi sale a 11,13 €/kg, 5 centesimi in più su base settimanale. Dinamica analoga per il 24 mesi che si attesta sui 12,58 €/kg. Si osservano rincari anche per le piazze di Mantova e Milano.

Pecorino Romano

Continua a prevalere la stabilità per i listini del Pecorino Romano.  In particolare, presso la piazza di Milano, lo stagionato 5 mesi resta agganciato ai 12,15 €/kg, valore su cui ci si attesta da inizio luglio. Il ribasso rispetto allo scorso anno si mantiene prossimo al -10%.  Stesso andamento per il Pecorino Romano con 8 mesi di stagionatura, fermo sui 12,38 €/kg.

Bovini da macello

Sostanziale stabilità anche per il comparto dei bovini, sebbene con qualche lieve rincaro su base mensile. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise di Modena registrano 3,66 €/kg, in aumento di 2 centesimi rispetto a inizio agosto. Aumenti di pari entità sono stati osservati anche per la razza Limousine e per gli incroci nazionali, quotati rispettivamente 3,79 €/kg e 3,24 €/kg. Restano, invece, privi di scostamenti i capi quotati presso la piazza di Mantova.   Senza variazioni anche il comparto dei vitelli bianchi, sia presso la piazza lombarda che quella emiliana.

Suini, ancora prezzi in rialzo

Proseguono i rialzi dei prezzi nel comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun (Commissione unica nazionale) di settore raggiunge 2,143 €/kg, archiviando un rincaro di 17 centesimi rispetto alla fine di luglio. Avanza anche il circuito convenzionale con il prezzo della categoria 160-176 kg che si porta a 1,933 €/kg. Ad incidere sugli aumenti la scarsità dell’offerta di capi, situazione aggravata dai nuovi casi di peste suina negli allevamenti domestici. Prevalgono, invece, i cali sul versante dei mercati esteri.

Non si rileva alcuna variazione per i prezzi dei tagli di carne suina fresca da macelleria. In rialzo, invece, le cosce suine sia Dop che non Dop, con il prodotto pesante quotato rispettivamente 6,11 €/kg e 4,91 €/kg. Tra gli altri tagli spiccano i rincari per la pancetta fresca squadrata, spalla fresca disossata e trito. Rispetto ai prezzi di fine luglio risulta in crescita l’intero comparto dei tagli, con variazioni tra i 5 centesimi (lardello con cotenna da lavorazione) e gli 85 centesimi (pancetta fresca squadrata).