Frumento Ludwig ottime le rese

Il frumento foraggero Ludwig è una pianta alta da 135 a 150 cm
Situata in provincia di Pesaro Urbino, in posizione baricentrica rispetto alle aziende agricole che la riforniscono di foraggi, l’industria del gruppo Saltarelli e Migiani segue dalla semina alla raccolta migliaia di ettari di campi di medica, frumento e altre coltivazioni foraggere. E successivamente essicca e commercializza il prodotto. Da anni si affida a Cerealtecnica per l’ottenimento di una varietà di grano foraggero particolarmente produttiva, il Ludwig

Il Gruppo Saltarelli & Migiani fa parte della società Montefeltro Foraggi srl. Gli stabilimenti industriali dell’azienda si trovano a Sassocorvaro, in provincia di Pesaro-Urbino, e si occupano dell’essiccazione e della commercializzazione dei foraggi. Tra le materie prime lavorate c’è il frumento foraggero “Ludwig”, di Cerealtecnica.
Da oltre 60 anni i fratelli Mauro e Marcello Saltarelli e Tiziano e Agostino Migiani
conducono questa attività con competenza e professionalità, seguendo personalmente tutte le fasi, da quella della produzione agricola, alla gestione del processo di trasformazione, alla vendita di foraggi per gli allevamenti.
Tiziano Migiani, uno dei soci, racconta: “Produciamo circa 130.000 ton/anno di foraggi in genere, tra cui anche la paglia. Circa 800.000 quintali di foraggi sotto forma di balloni/ballette e 400.000 quintali sotto forma di pellet. Lavoriamo circa 4.000 quintali al giorno di foraggio”.

Particolare delle spighe di frumento Ludwig

Il ciclo produttivo consiste principalmente nella trasformazione di foraggi raccolti, trasportati in azienda ed essiccati; dopodiché vengono trinciati e confezionati in balloni a forma di parallelepipedi utilizzati direttamente dagli allevamenti, oppure macinati e ridotti in farina per la successiva compressione in piccoli cilindretti (pellet) per l’utilizzo nell’industria mangimistica.
La presenza dell’essiccatore permette il mantenimento delle caratteristiche organolettiche dei prodotti per un lungo periodo. Il processo di essiccazione tramite calore consiste nel ridurre l’umidità contenuta nel foraggio al raccolto con l’ausilio di un tamburo rotante attraverso di aria calda.

I quattro soci dell’azienda. Da sinistra Tiziano Migiani, Mauro Saltarelli, Marcello Saltarelli e Agostino Migiani

Dai campi

La società Montefeltro Foraggi svolge l’attività principalmente nel comune di Sassocorvaro Auditore, posizione baricentrica rispetto ai bacini di coltivazione dell’erba medica e delle altre foraggere, in un contesto collinare e pedemontano.
L’approvvigionamento dei prodotti da lavorare è garantito, oltre che dall’acquisto diretto, da produttori agricoli, dalla disponibilità e conduzione diretta di circa 6.000 ettari seminati a foraggio proveniente dalla valle del fiume Foglia, grano foraggero e cereali in rotazione. Le operazioni di coltivazione sono garantite anche dalla collaborazione con terzisti che dispongono di personale e mezzi adeguati anche per le operazioni di lavorazione, raccolta e consegna. I campi gestiti da terzi sono sempre situati tra Marche, Toscana e Romagna.
“Di questi 6.000 ettari – spiega Tiziano Migiani - abbiamo circa 4.500 ettari destinati a foraggi, 1.000 ettari di cereali in rotazione e il restante è costituito da altre colture tra cui 300 ettari di mais destinato a impianto di biogas.
Annualmente i prodotti trasformati e commercializzati ammontano a circa 130.000 tonnellate all’anno, ponendo l’azienda tra le più importanti a livello nazionale e leader regionale”.
Il prodotto è commercializzato secondo le seguenti tipologie di confezionamento:
foraggi essiccati in pellet (erba medica);

  • foraggi essiccati in pellet (erba medica);
  • foraggi essiccati in balloni (erba medica e grano foraggero);
  • foraggi essiccati in ballette (erba medica).
Un altro campo di frumento Ludwig, il cui seme viene fornito da Cerealtecnica

Le fasi della lavorazione

La materia prima utilizzata è il foraggio, in massima parte proveniente da superfici seminate a erba medica.
“Il foraggio o il grano da foraggio – spiega Tiziano Migiani - viene caricato nel trituratore con una pedana per essere tagliato a 10/30 cm, dopodiché, attraverso un nastro, viene caricata una pedana che alimenta il disidratatore detto “tamburo” il quale, oltre che dal prodotto, viene attraversato da aria calda (almeno 130/150° C) proveniente dal forno. In questo modo il prodotto che viene aspirato subisce una sanificazione (abbattimento di muffe e polveri) e con la decantazione anche i corpi estranei vengono completamente rimossi. A questo punto il prodotto viene introdotto in un nastro per essere raffreddato per poi essere caricato attraverso un redler e pressato in balloni”.
Se, invece, il prodotto viene inviato al mulino le fasi di lavorazioni consistono in:
- riduzione del prodotto in farina;
- compressione della farina in cubetti (pellet);
- raffreddamento e invio al deposito di stoccaggio.
Tutte le fasi sono assistite da un sistema di aspirazione e di filtraggio delle più piccole frazioni vegetali per il loro recupero evitando perdite di produzioni dovute a dispersioni in atmosfera.

“La vendita dei nostri prodotti – continua Tiziano - avviene sotto forma di balloni che possono pesare dai 4 a 7 quintali, con un’umidirà del 10-14%, e l’invio della merce avviene tramite container o camion. Anche il prodotto pellettato parte tramite container o autotreno. Il prodotto è commercializzato in molte parti di Europa e del mondo, in particolare (il 70%) nei Paesi Arabi e l’Estremo Oriente”.
Negli ultimi tempi si è affermata la produzione e trasformazione del grano per uso foraggero. Il processo prevede la fase di disidratazione artificiale e la confezione in balloni a forma di parallelepipedo. La società Montefeltro Foraggi destina mediamente 300 ettari di superficie ogni anno a tale coltivazione.
Gli impianti di trasformazione sono dotati di tutti i sistemi di ultima generazione per il maggior efficientamento energetico e la riduzione delle perdite. Il processo produttivo non genera alcun rifiuto solido o liquido, mentre le emissioni gassose, sottoposte ad abbattimento, sono prodotte unicamente dalla combustione da gas metano.
Inoltre, afferma Tiziano: “È in essere un impianto per la produzione di energia elettrica da biogas derivante da un impianto di digestione anaerobica di sottoprodotti vegetali per la capacità di 1 Mwh”.

Il frumento Ludwig

Come anticipato, nell’azienda Saltarelli e Migiani è di rilievo la lavorazione del Ludwig, una varietà di frumento foraggero il cui seme viene venduto da Cerealtecnica, un’azienda commerciale con sede a Mereto di Tomba (Ud) che opera in agricoltura e in zootecnia fornendo mezzi tecnici e un’ampia offerta di sementi.
“Quest’anno di Ludwig avevamo 200 ettari – afferma Tiziano Migiani – e su questi 200 ettari abbiamo prodotto 103 quintali /ettaro di sostanza secca di media. Il periodo migliore per la raccolta di questo foraggio è metà maggio, dal 10 al 20 maggio circa”.
La diffusione del frumento foraggero Ludwig è avvenuta per le sue peculiari e uniche caratteristiche ovvero l’altezza, da 135 a 150 cm, e una buona resistenza all’allettamento. Il risultato è una produzione di elevata biomassa.
Qualitativamente il suo elevato contenuto di fibra Ndf (61-64% ss.), caratterizzato da un’ottima e veloce degradabilità nel rumine, è il motivo del suo utilizzo nell’alimentazione delle vacche da latte. Inoltre, le problematiche legate alle aflatossine hanno sicuramente contribuito a diffondere il suo utilizzo.

Un campo di frumento Ludwig: si notano lo scarso allettamento e l’elevata produzione di biomassa

Ancora relativamente all’impiego del frumento Ludwig come foraggio, altri aspetti interessanti da sottolineare sono:

  • Interventi irrigui non necessari come aspetto rilevante in molti comprensori italiani.
  • I rischi di allettamento sono bassi con i sostanziali vantaggi di rendere più agevoli le operazioni di raccolta e di ottenere un alimento più salubre.
  • Il periodo di raccolta della coltura di metà maggio non crea rischi di sovrapposizione alla fienagione del 1° taglio dei medicai.
  • La sofficità del terreno dopo la raccolta e la scarsa capacità di ricaccio consentono successive semine su sodo senza la necessità di rivoltare il terreno con grande risparmio delle riserve idriche.
  • La facilità di sminuzzamento del fieno nel carro miscelatore, grazie alle caratteristiche delle frazioni fibrose, permette di accorciare i tempi di preparazione del carro unifeed e conferisce grande sofficità alla miscelata.

Per saperne di più:

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Frumento Ludwig ottime le rese - Ultima modifica: 2024-07-17T10:28:03+02:00 da Laura Della Giovampaola

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