Frumento foraggero per tamponare il rincaro delle materie prime

Frumento foraggero
Davanti a uno scenario che vede i prezzi delle materie prime schizzare alle stelle, l’allevatore-agricoltore deve cercare soluzioni alternative sostenibili per garantire la redditività dell’azienda. L’integrazione di frumento foraggero nella razione degli animali rappresenta una valida strategia

Numerosi fattori esterni all’azienda agricola devono portare l’allevatore a considerare percorsi produttivi innovativi e compatibili con la garanzia della tenuta del reddito.

In primis, la variazione climatica che oramai è caratterizzata da prolungate siccità primaverili ed elevate temperature estive che rendono l’acqua sempre più preziosa. A questo si aggiunge ora l’aumento dei prezzi delle materie prime che sta colpendo tutti i comparti produttivi.

Frumento foraggero
Frumento Ludwig in zona Udine, loc. Torviscosa

Per quanto riguarda quello agricolo, in particolare, i rincari stanno interessando sia i mezzi tecnici che le commodities. Numerosi fattori stanno sostenendo la fiammata dei prezzi: la ripresa della produzione mondiale e, in parallelo, le conseguenze della pandemia da Covid che hanno colpito le aziende, che ora faticano a ri-organizzarsi.

Inoltre, anche altri eventi stanno influenzando l’andamento dei prezzi: la variante Delta del Covid, a esempio, sta bloccando tre porti cinesi con migliaia di container che non possono partire, allungando i tempi consegna. La crescita dei prezzi è poi sostenuta dalla politica monetaria espansiva e i bassi tassi di interesse sostengono la domanda speculativa.

Aumento dei prezzi delle principali materie prime

Le commodities agricole, in particolare la soia, hanno subito forti incrementi e oggi si mantengono su livelli molto alti. Il prezzo della soia è aumentato del 44,38% rispetto a settembre 2020 (540 €/t vs 374 €/t). Seppure meno forti ma altrettanto imprevisti sono stati gli aumenti sul resto dei cereali. Il prezzo del mais è passato da 200 €/t ad agosto 2020 a 270 €/t, aumentando così del 35%.

Il frumento tenero ad agosto 2020 quotava 189,50 €/t, oggi registra un prezzo pari a 267,00 €/t con un aumento del 40%.

Frumento foraggero
Frumento Ludwig in zona Mantova, loc. Roncoferraro

Su anche i prezzi dei concimi

Oltre alle materie prime destinate all’alimentazione del bestiame, c’è poi da considerare l’aumento del prezzo dei concimi: l’urea, da aprile a settembre, ha subito un aumento del 13% e i concimi a base di fosforo come il biammonico un aumento del 40% (nello stesso periodo).

Frumento foraggero

Necessario trovare soluzioni più sostenibili

Sulla base di tutte queste considerazioni è scontato che – come detto all’inizio - l’allevatore debba trovare soluzioni più sostenibili e in grado di garantire la redditività.

L’integrazione di materie prime meno costose del mais, a esempio, potrebbe essere un’idea da prendere in considerazione; così come l’impiego di soluzioni colturali meno esigenti in fatto di concimazione.

Frumento foraggero, una valida integrazione

Da questi presupposti cresce l’interesse da parte dell’allevatore nei confronti del frumento foraggero da inserire nei piani colturali (in rotazione con il mais) delle aziende da latte. Essiccato o insilato, questo alimento può essere somministrato a vacche in lattazione, manze e vacche in asciutta. Ma quali sono i vantaggi della sua somministrazione? Vediamoli:

  • il ciclo autunno vernino del frumento non richiede irrigazione;
  • minori costi di concimazione, spesso sono sufficienti le concimazioni aziendali a base di liquami o letame;
  • minore dipendenza dai concentrati recuperando energia dai foraggi, a costi inferiori;
  • migliore riparto dei lavori in campagna con cantieri di lavoro meglio distribuiti e più efficienti;
  • facilità di conservazione;
  • doppio utilizzo degli stessi silos a trincea;
  • dieta che favorisce l’ingestione;
  • maggiore qualità nel latte (grasso e proteine);
  • riparto in campo dei rischi produttivi in annate sfavorevoli;
  • maggiore produzione annua di alimenti;
  • in rotazione con mais per la lotta alla diabrotica;
  • minore rischio di micotossine nel latte.

Frumento foraggero

La varietà austriaca Ludwig ha meglio caratterizzato il segmento del grano foraggero

A partire dal 2010 la diffusione in tutto l’areale padano della varietà di frumento Ludwig e similari del gruppo Ludwig & Co. operata dalla Cerealtecnica (Ud) in accordo con la Karntner Saatbau di Klagenfurt ha favorito la diffusione dell’utilizzo del frumento nella razione delle vacche da latte, proprio per le sue caratteristiche varietali rispondenti esattamente alle esigenti aspettative degli allevatori.

Il capofila Ludwig, è una varietà austriaca oramai di 24 anni (1997), classificata “grano di forza e che ha trovato in Italia la sua seconda vita. Introdotta in Italia dal 2005 a sostegno dell’industria molitoria, ha trovato i suoi maggiori estimatori in alcuni allevatori del Modenese - comprensorio del Grana Parmigiano Reggiano - come utilizzo da foraggio. La sua diffusione nell’intera pianura padana, sia come fieno e sia come trinciato, è avvenuta per le sue peculiari e uniche caratteristiche, in primis per l’altezza, da 135 a 150 cm, e con una buona resistenza all’allettamento. Il risultato è una produzione di elevata biomassa sull’ordine di 40-55 t/ha al 30% di s.s.,

Produzioni e qualità del frumento foraggero Ludwig

  • Produzioni di foraggio sull’ordine di 12-13 t/ha di s.s. al 12-13% umidità.
  • Produzioni di biomassa sull’ordine delle 45-50 t./ha (33% di s.s.)
  • Rispetto al loietto, la raccolta è posticipata di circa 15 giorni, tale da cadere in un periodo in cui risultano maggiori le probabilità di bel tempo per una buona fienagione e conseguente eliminazione dei rischi di autocombustione per eccessiva umidità.
  • Il suo ciclo medio-tardivo consente un lasso di tempo maggiore per la raccolta rispetto al loietto. Il periodo di sfalcio risulta più ampio, potendo essere raccolto dalla matura­zione lattea a quella cerosa.
  • Il rapporto fibra/proteine risulta ben equilibrato tale da renderlo alternativo al loietto.
  • Libera il terreno nella terza decade di maggio-prima decade di giugno, in tempo per una possibile seconda semina di altra foraggera o soia.

Ludwig & Co., caratteristiche nutrizionali del frumento foraggero

La sua particolarità ai fini nutrizionali è la fibra del foraggio che risulta molto digeribile, scompare velocemente dall’ambiente ruminale e lascia spazio per un ulteriore ingestione da parte dell’animale. Questo risultato porta a massimizzare l'ingestione della sostanza secca giornaliera da parte delle vacche da latte che, come noto, rimane una dei principali fattori limitante la potenzialità produttiva degli animali.

Dal punto di vista nutrizionale le caratteristiche del frumento da foraggio sono quelle tipiche delle graminacee e variano in funzione delle concimazioni organiche e chimiche, dello stadio di maturazione della coltura al momento dello falcio e delle tecniche adottate nell’organizzazione dei cantieri di raccolta e stoccaggio (fienagione o insilamento). Quest’ultimo aspetto riveste un ruolo fondamentale sulla qualità finale del foraggio, perché i tempi di esposizione in campo per la fienagione o di pre-appassimento per i prodotti insilati quando ben gestiti (quindi ridotti in modo adeguato), possono contenere i processi ossidativi e di respirazione a carico degli zuccheri, che troveremo nei fieni o che serviranno per stabilizzare gli insilati.

La qualità dei foraggi di frumento raccolti a partire dalla maturazione lattea fino alla maturazione cerosa sono risultati molto simili per cui risulta ampio il periodo di raccolta. Per quanto riguarda il contenuto proteico merita osservare che entrambi i foraggi presentano contenuti discreti (7,8-9,2 % s.s.) e superiori di circa 1-2 punti percentuali a quelli generalmente riscontrati per l'insilato ceroso di mais. Pertanto, sotto il profilo proteico, una base foraggera con foraggi di frumento riduce la necessità della integrazione proteica della dieta per bovine da latte, rispetto a quelle a base di mais.

Il frumento foraggero Ludwig si caratterizza per un elevato contenuto di fibra NDF (61-64 % ss) e pertanto la valutazione della quantità complessiva di NDF degradato nel rumine (NDFD) è un elemento cruciale nella stima del loro apporto in energia netta. I risultati di NDFD presentano valori medio alti (51-55 %) se si considerano i range di variazione dei numerosi alimenti zootecnici testati.

Produttività e costi del frumento foraggero

Il confronto tra la produttività e i costi di produzione dell’insilato di mais e quelli dell’insilato di frumento (vedi tabella sopra) porta a dedurre che, a fronte di una maggiore potenzialità produttiva del silomais (19 t s.s./ha) rispetto a quella del frumento (13,5 t s.s./ha), si contrappone un minor costo di quest’ultimo (90 euro/t s.s. contro i 100 del silomais).

Il frumento foraggero dimostra di rappresentare sicuramente un ottimo compromesso tra produttività (espressa in tonnellate di sostanza secca per ettaro) e le sue caratteristiche qualitative. Le esperienze maturate forniscono agli allevatori-agricoltori le giuste e utili conoscenze circa le specie e varietà dei foraggi da inserire nei piani di razionamento delle bovine da latte. Il frumento, nelle sue specifiche varietà, rappresenta un ottimo materiale per coniugare quantità e qualità, favorendo il contenimento dei costi delle razioni e la produttività della stalla.

Frumento foraggero per tamponare il rincaro delle materie prime - Ultima modifica: 2021-10-12T16:58:56+02:00 da Mary Mattiaccio

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