“Nuova Pac, sarebbe auspicabile un ulteriore rinvio”

Giovanni Garbelli (Confagricoltura Brescia): “E’ uno strumento che necessita di diversi miglioramenti e che non porterà risultati al nostro territorio"

Sarà vera gloria per la nuova Pac (politica agricola comune) 2023 - 2027, ovvero lo strumento che impegna oltre un terzo del bilancio dell’Unione Europea e che ha come obiettivo quello di sostenere il lavoro e la produzione degli agricoltori europei?

Dal convegno organizzato da Confagricoltura Brescia che si è svolto venerdì 21 ottobre al Fazi (fiera agricola zootecnica italiana) di Montichiari, dal titolo “Nuova Politica agricola comune, l’agricoltura bresciana tra incertezze e allarmi”, è emerso che i miglioramenti da apportare potrebbero essere ancora diversi e sarebbe probabilmente opportuno rimandare la sua applicazione di almeno un altro anno. Al contempo, proprio grazie al lavoro di Confagricoltura, modifiche ne sono state fatte e oggi il documento risulta comunque molto più accettabile rispetto alla bozza iniziale.

A intervenire al congresso, in particolare, sono stati Vincenzo Lenucci, direttore area “Politiche europee e internazionali, competitività e centro studi” di Confagricoltura, Luigi Polizzi direttore generale delle Politiche internazionali e dell’Ue (Piue) del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, Cristina Tinelli responsabile dell’area “Relazioni internazionali e Unione europea” di Confagricoltura, Fabio Rolfi assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia e Giovanni Garbelli presidente di Confagricoltura Brescia.

Il giudizio di Lenucci è stato chiaro. “Questa riforma – ha detto - porta più insidie che opportunità, che dovremo cercare di attenuare. Del resto, ci troviamo a operare in uno scenario molto complesso, dove la competitività delle imprese è messa a rischio. Una delle difficoltà principali è che dovremo presentare, in un unico provvedimento, il Psn (piano strategico nazionale), l’intera programmazione sulla Pac. Si tratta di oltre 4.000 pagine di contenuti; speriamo che prevalgano gli aspetti positivi. Altra grande criticità è che, a fronte di un taglio del 15% delle risorse disponibili, dovranno essere conseguiti più obiettivi in tema ambientale e sociale. E questo è un aspetto del tutto negativo: non si può chiedere di più con meno risorse, dimenticandosi degli obiettivi economici”.

Da parte sua Luigi Polizzi ha invitato “a cogliere soprattutto, all’interno della Pac, le parti di opportunità. La questione della transizione ecologica – ha rilevato - non nasce del resto oggi con questa riforma. Il mercato e il consumatore sono cambiati, c’è un sentiment consolidato sul fatto che dobbiamo curare il pianeta, avviandoci verso politiche ambientali. La politica agricola, oggi, deve quindi fondarsi su competitività, sostenibilità, qualità. A chiedercelo con grande forza sono i mercati e la Gdo. Sono certo che anche stavolta gli agricoltori saranno capaci di adattarsi rispetto alle nuove regole e a tutte le opportunità”.

Cristina Tinelli ha invece spiegato: “Come Confagricoltura, a Bruxelles, sulle modifiche alla Pac non abbiamo ottenuto tantissimi risultati, ma alcuni sì e significativi. Del resto, abbiamo sempre detto che, così come si presenta, la nuova Pac non ci piace. E’ stata però una nostra vittoria ottenere quelle deroghe che si stanno attuando sulla rotazione obbligatoria e sulla non coltivazione del quattro per cento dei seminativi. La nostra richiesta, poi, è quella di fare iniziare la nuova Pac dal 2024 anziché dal 2023, seppure non possiamo continuare ad andare sempre in deroga, perché in questo momento servono stabilità e certezze. Invece, abbiamo una Commissione Europea che parla di insicurezza alimentare e non ci fa produrre; è una stortura che non riusciamo a capire e a spiegare”. Tinelli ha poi aggiunto: “Anche l’obiettivo di ridurre del 50% l’uso di fitofarmaci entro il 2030 crediamo debba essere rivisto. E’ una proposta che non ha un valido riscontro scientifico e che la Commissione Europea ha avvallato sull’onda dell’emozione e delle fake news”.

Anche l’assessore Rolfi, nel suo intervento, ha sottolineato alcune contraddizioni di cui l’Europa si rende protagonista. “L’allevatore – ha affermato tra l’altro – è visto come il male assoluto in questo Paese, quasi equiparabile a un criminale. Invece è un settore che va difeso. Se noi aiutiamo le imprese a dotarsi di sistemi moderni di produzione, il problema delle emissioni viene azzerato. L’innovazione può consentirci di raggiungere gli obiettivi della Pac senza compromettere la vita delle imprese”.

Le conclusioni del convegno sono state poi affidate al presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli (nella foto di apertura), che ha sottolineato: “Siamo reduci da un’annata agricola pazzesca, caratterizzata da tantissime incertezze. Abbiamo infatti iniziato l’anno con la forte ondata speculativa prima sui cereali e poi sui fertilizzanti, quindi è arrivata la siccità. Ora, la stiamo chiudendo con costi energetici alle stelle e con problemi sanitari. La tempesta perfetta, insomma. E in tutto questo arrivano le multinazionali con nuove spinte, come quella per la carne sintetica e per la produzione di cibo dagli insetti. Nonostante ciò, registriamo un’annata record di export agroalimentare nel 2021 e, se si confermeranno i dati del primo semestre 2022, alla fine di quest’anno potremmo toccare un +18% sul già straordinario 2021. Devono farci riflettere questi dati, perché ci fanno capire che nel mondo si cerca agroalimentare italiano, ma altri vogliono convertirci in paese trasformatore e non produttore. Ho visto il Psn: a me pare che in questa fase non esista una strategia italiana, ma solo una mera ripartizione delle risorse. Come Confagricoltura, spingiamo per avere invece una strategia comune per lo sviluppo dell’agroalimentare nel nostro Paese. Sulla nuova Pac, quindi – ha concluso Garbelli – come sistema Brescia esprimiamo preoccupazione. E’ già stata prorogata di un anno, ci auguriamo di riuscire a rimandarla di un altro anno. Per il nostro territorio è sconveniente e non porta a risultati”.

 

“Nuova Pac, sarebbe auspicabile un ulteriore rinvio” - Ultima modifica: 2022-10-21T16:21:24+02:00 da Marco Pederzoli

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome