Da scarti a risorse. L’economia circolare negli allevamenti da latte

biometano
Dalla riduzione delle emissioni inquinanti al riutilizzo degli scarti degli allevamenti fino alla stalla "decostruibile". Tanti gli esempi di economia circolare che si possono applicare agli allevamenti da latte per aumentare la sostenibilità

Riutilizzare gli scarti produttivi degli allevamenti per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la redditività delle aziende zootecniche. Passare dal campo alla stalla con la foraggicoltura e dalla stalla al campo con il riutilizzo dei reflui zootecnici. Oppure dalla stalla alla produzione di energia con l’impiego delle deiezioni bovine negli impianti a biogas. In sostanza attuare i principi dell'economia circolare.

Questi gli obiettivi di una serie di progetti condotti in sinergia tra Università di Padova, Aia, AravAras, Vba Sca VenetoUnicarve aziende zootecniche e industrie di trasformazione, finanziati con fondi del Psr del Veneto (misure 16.1 e 16.2). Ma anche quelli di alcuni progetti di ricerca per l’aumento della sostenibilità condotti dall’Ufficio tecnico del Consorzio del Grana Padano.

Sono i temi del workshop dal titolo Modelli di economia circolare nella zootecnia bovina da latte organizzato dall'Informatore Zootecnico e svoltosi a Fieragricola.

Economia circolare, il progetto Stalla 4.0

Stalla 4.0 è un progetto della durata di cinque anni che ha l’obiettivo di aumentare la sostenibilità delle aziende zootecniche da latte del Veneto, creando un nuovo modello di allevamento in grado di integrare i tre principali ambiti della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. Finanziato dalla Regione con le Misure 16.1 e 16.2 del Psr coinvolge Arav (come capofila), l'Università di Padova con i dipartimenti Tesaf - Dafnae e Maps, Lattebusche, Latterie Vicentine e Latteria Soligo, Coldiretti Veneto, Impresa Verde Vicenza, oltre a 14 stalle del Veneto.

Il progetto si occupa della stalla con l’obiettivo di aumentarne l’efficienza individuando linee di intervento specifiche per ciascun allevamento, considerando tutto il processo produttivo (dalla vitellaia all’uscita del latte dalla stalla).

Per farlo cerca di quantificare i costi degli interventi calcolando le ricadute in termini di impatto ambientale, di benessere animale ed economiche (riduzione dei costi e/o aumento dei ricavi).
Gli strumenti di lavoro utilizzati sono l'analisi della qualità del latte, controlli funzionali, registrazione di eventi riproduttivi e sanitari, dati metereologici e dati dell'anagrafe.

Leggi la relazione di Floriano De Franceschi

Leggi la relazione di Flaviana Gottardo

La sostenibilità nella filiera del Grana padano

Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano è sensibile al tema della sostenibilità ambientale e per questo da tempo che tratta questo tema attraverso studi e ricerche con approcci e metodologie mirati al fine di valutare e ridurre l’impatto ambientale dell’intera filiera produttiva.

Ad esempio, lo studio Lca del Grana Padano Dop ha evidenziato che la produzione di latte è il processo che contribuisce di più all’impatto complessivo della filiera, in riferimento alle categorie considerate. L’analisi dei risultati ha messo in evidenza alcuni aspetti. Le emissioni di gas ad effetto serra del Grana Padano prodotto nei caseifici considerati oscillano tra 10,6 kgCO2eq/kgGP e 14,4 kgCO2eq/kgGP.
I fattori che maggiormente incidono sulle categorie d’impatto considerate sono i fattori di allocazione (ripartizione), le modalità di gestione dei reflui zootecnici, la composizione della razione e la produzione di latte pro-capite.
La presenza di un digestore anaerobico o della lettiera permette di ridurre le emissioni di metano dovute alla gestione dei reflui, con benefici per l’impatto di un kg di Grana Padano sul surriscaldamento globale.

Tuttavia è da tenere presente che l’utilizzo di grandi quantitativi di paglia potrebbe compensare i benefici associati a minori emissioni legate alla gestione del letame.

Nel 2016 è iniziato il progetto Life The ToughGetGoing – I duri cominciano a giocare con capofila il Politecnico di Milano. Il progetto intende promuovere l’utilizzo della metodologia Product Environmental Footprint (Per) sviluppata dalla Commissione europea nelle filiere di produzione dei formaggi a pasta semi dura e dura Dop. Tale progetto si basa su un approccio multicriterio per valutare le performance ambientali di prodotto durante il suo ciclo di vita.

Leggi la relazione di Linda Balli

Economia circolare, la stalla compost decostruibile

Lorenzo Leso dell'Università di Firenze ha speigato il concetto di "decostruibilità" come applicazione dell'economia circolare applicata agli edifici che ospitano gli animali negli allevamenti.

Esistono esempi di stalle che una volta terminata la loro funzione possono essere "decostruite" perché dal momento della progettazione passando per l'utilizzo di certi materiali invece di altri facilitano il riutilizzo e il riciclaggio dei componenti e dei materiali da costruzione. Una di queste si trova in Italia, precisamente a Cervasca in provincia di Cuneo.

Si tratta di un edificio sperimentale per sviluppare (e testare) un sistema di stabulazione per vacche da latte che migliora il benessere degli animali e la qualità del latte (e prodotti più sani); riduce l'impatto ambientale; è "decostruibile" (o progettato per la decostruzione); è economico (bassi costi di costruzione e gestione); aiuta a costruire relazioni con i consumatori (immagine positiva della produzione lattiero-casearia).

La stalla compost utilizza materiali di provenienza locale e rinnovabili (legno di castagno collegato con giunti in acciaio). Ha una struttura modulare. Le fondamenta sono pali di legno (castagno) infissi nel terreno a una profondità di 2 metri. La copertura è in film plastico semitrasparente (+ rete ombreggiante). Pavimentazione (sotto la lettiera): telo plastico impermeabile. Una struttura del genere ha un costo relativamente basso (~40 €/m²).

Leggi la relazione di Lorenzo Leso

Da scarti a risorse. L’economia circolare negli allevamenti da latte - Ultima modifica: 2020-01-31T18:47:33+01:00 da Simone Martarello

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