Latte, produzione in calo nel primo quadrimestre

ismea latte 2023
Ismea primo quadrimestre 2023: costi del latte ancora alti anche se in costante frenata. In flessione i consumi delle famiglie italiane

In Italia si continua a produrre meno latte rispetto allo scorso anno a causa degli elevati costi di produzione. L’incognita maggiore, nei prossimi mesi, riguarda, tuttavia, la tenuta della domanda che continua a essere messa a dura prova dal livello dei prezzi e dalla spinta inflattiva. A complicare il quadro sono anche gli effetti del clima sulle produzioni in stalla e in campo. Lo rivela il report di Ismea sulle tendenze del settore lattiero caseario: le consegne di latte sono, infatti, risultate inferiori del 2,6% nel quadrimestre gennaio-aprile 2023, secondo i dati Agea.

Quest’ultimi, in realtà, sono, comunque, in calo anche se lento: per quanto riguarda l’energia e i prezzi delle materie prime per l’alimentazione del bestiame (il costo del mais diminuito del 16% nei primi sei mesi del 2023).

Prezzi all’origine ancora piuttosto alti

Per quanto riguarda i prezzi dei principali prodotti del comparto, il mercato nazionale si mostra su livelli ancora elevati (indice Ismea dei prezzi all’origine per lattiero caseari +16,2% nei primi cinque mesi del 2023), ma la tendenza al rialzo sembra essersi arrestata.

In alcuni casi, rispetto allo scorso anno si registrano i primi segnali d’inversione, come per il Parmigiano Reggiano (-1,7% nel periodo gennaio-giugno 2023 per il prodotto con stagionatura 12 mesi).

Farina di soia e mais costano meno a giugno

Rispetto alla fiammata osservata lo scorso anno con lo scoppio del conflitto in Ucraina, i listini degli alimenti zootecnici stanno progressivamente rientrando, anche a fronte di una produzione mondiale attesa in crescita sia per la soia che per il mais.

In particolare a giugno 2023, la farina di soia è stata quotata quasi 500 euro/tonnellata (-12% rispetto allo stesso mese del 2022, ma ancora superiore del +10% rispetto ai livelli di due anni fa). Per il mais nazionale, invece, i prezzi sono scesi più rapidamente, attestandosi, nel mese di giugno, a circa 250 euro/tonnellata (-30% rispetto allo stesso mese del 2022 e -6% rispetto ai livelli di due anni fa).

Listino del latte alla stalla in flessione progressiva

Spinto anche dalle dinamiche continentali, il prezzo del latte alla stalla in Italia sta progressivamente calando, pur risultando ancora mediamente superiore ai livelli dello scorso anno. Per le consegne del mese di giugno, il valore si è attestato su un provvisorio di 52,3 euro/100 litri con quasi 3 euro/100 litri in meno rispetto al livello record dello scorso dicembre, ma con una variazione ancora positiva su base tendenziale (+5,7% rispetto a giugno 2022).

Fatturato formaggi +19%

Nel periodo gennaio-aprile 2023, dice ancora Ismea, il fatturato realizzato dai formaggi italiani sui mercati esteri ha segnato un incremento del 19% in valore, a fronte di volumi in frenata rispetto allo scorso anno (+2,6%) a causa dei prezzi elevati che stanno raffreddando alcuni mercati importanti, come Regno Unito (-2,7% in volume) e Usa (-10%).

A cedere il passo sui mercati esteri sono soprattutto i più importanti formaggi del made in Italy caseario: nel primo quadrimestre 2023 si è registrato un calo delle esportazioni del 2,7% in volume per Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+7% in valore), che interrompe una tendenza positiva che durava da oltre cinque anni, e per il Gorgonzola (-1,3% in volume e +27,3% in valore). Performance ancora molto soddisfacenti si registrano, invece, per i formaggi freschi (+5,9% in volume e +27,6% in valore) e i grattugiati (+5,7% in volume e +27,5% in valore).

La minore disponibilità interna e la maggiore convenienza delle forniture estere stanno spingendo le importazioni di latte in cisterna, con la Germania che si ricolloca nello storico ruolo di primo fornitore (nel 2022 tale ruolo era stato ricoperto dalla Slovenia) grazie a spedizioni verso l’Italia quadruplicate nel primo quadrimestre.

Anche gli esborsi per le forniture estere hanno proseguito la crescita (+17%), come conseguenza di prezzi ancora sostenuti a livello globale e di un minore grado di autoapprovvigionamento dovuto alla contrazione della produzione nazionale. Il saldo della bilancia commerciale, seppure in contrazione, è rimasto in attivo per oltre 68 milioni di euro nei primi quattro mesi del 2023.

Domanda al consumo -1,8%

L’aumento dei prezzi al dettaglio sta riducendo i volumi nella borsa della spesa delle famiglie italiane, continua Ismea. Per latte e derivati si è speso il 18,8% nei primi sei mesi del 2023, a fronte di una riduzione delle quantità nel carrello dell’1,8%.

La contrazione sta interessando tutti i segmenti, colpendo in misura significativa anche i prodotti di base come il latte e la mozzarella. La contrazione sta interessando tutte le principali referenze, soprattutto alcuni prodotti di base come il latte fresco (-4,3% nei primi sei mesi del 2023) e lo yogurt (-3,1%). Fanno eccezione solo i formaggi industriali, principalmente rappresentati da spalmabili e fusi in fette.

Tabella 1 - Esportazioni italiane di formaggi e latticini per paese di destinazione

Paesi Tonnellate Var% Migliaia di euro Var%
Gen-apr 2022 Gen-apr 2023 Gen-apr 2022 Gen-apr 2023
Export totale 176.726 181.394 2,60% 1.276.935 1.523.895 19,30%
Francia 36.936 39.067 5,80% 244.801 298.025 21,70%
Germania 24.563 26.905 9,50% 194.577 250.846 28,90%
Regno Unito 13.168 12.808 -2,70% 96.725 110.792 14,50%
Stati Uniti 12.255 11.034 -10,00% 131.788 133.849 1,60%
Spagna 9.586 10.950 14,20% 64.339 85.547 33,00%
Altri Paesi 80.219 80.631 0,50% 544.705 644.835 18,40%
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat

Ue-27, produzione e listini al ribasso

La produzione mondiale di latte è in lento recupero; in particolare, nell’Ue-27 le consegne hanno registrato una modesta crescita all’inizio dell’anno (+0,8% nel periodo gennaio-aprile 2023), ma la produzione potrebbe stabilizzarsi (o addirittura diminuire) con l’arrivo della stagione estiva.

Entrando nel dettaglio, le consegne di latte sono risultate in ripresa in Germania, il principale produttore UE (+2,8% nel periodo gennaio-aprile 2023), Belgio (+4,3%), Paesi Bassi (+3,8%), Polonia (+1,6%) e Danimarca (+1%), mentre si evidenziano ancora flessioni in Francia (-1,9%), Italia (-2,9%) e Irlanda (-1%), principalmente a causa di costi di produzione ancora elevati.

Nel frattempo, la contrazione della domanda spinge al ribasso i listini delle principali commodity casearie, con il prezzo del latte alla stalla passato, in media nell’Ue-27 da 55,7euro/100 kg di gennaio a 45 euro/100 kg di giugno 2023.

Latte, produzione in calo nel primo quadrimestre - Ultima modifica: 2023-09-07T17:48:45+02:00 da Elena Barbieri

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