Servizi a 360 gradi da Cai Nutrizione

Opera nella mangimistica, conta su cinque stabilimenti. Nato a fine 2023 dall’esperienza di Emilcap e Calv Alimenta, rappresenta un polo produttivo da 4 milioni di quintali. Ecco le sue caratteristiche di competitività secondo il direttore generale, Alessandra Todisco

C’è un nuovo player nel comparto dell’alimentazione degli animali da reddito, Cai Nutrizione. Con sede amministrativa a Parma, la spa è nata alla fine del 2023 dall’esperienza di due marchi storici del settore, Emilcap e Calv Alimenta.
Usiamo l’espressione “polo produttivo” perché l’attività di Cai Nutrizione si sviluppa in cinque stabilimenti: quello di Parma, con Emilcap; i due impianti relativi a Calv Alimenta, situati a Valdaro, provincia di Mantova, e a San Pietro in Morubio, provincia di Verona (quest’ultimo più orientato sull’avicoltura); la struttura di Grosseto; lo stabilimento di Cortona, in provincia di Siena.
I brand di queste realtà produttive, ben conosciuti e affermati nella zootecnia nazionale, producono un fatturato superiore a 150 milioni di euro l’anno e una produzione di mangime di circa 4 milioni di quintali. E il capitale è 100% italiano.

Alessandra Todisco, direttore generale di Cai Nutrizione

Alla guida di Cai Nutrizione spa abbiamo Gianluca Lelli, amministratore delegato, e Alessandra Todisco, direttore generale. Gianluca Lelli è anche amministratore delegato di Cai, Consorzi Agrari d’Italia. Abbiamo chiesto a Todisco quali siano le caratteristiche che rendono Cai Nutrizione competitivo di fronte agli allevatori.

Perché è nato Cai Nutrizione?

Cai Nutrizione si inserisce nel disegno strategico di Cai che vede l’utilità per l’agricoltura italiana, ma anche per l’agroalimentare, di contare sui servizi di poli verticali ad alta specializzazione.
La novità rispetto al passato è che Cai oggi può contare su centri di competenza ad alta specializzazione, come Sis per le sementi, Zooassets per gli integratori, e ora appunto Cai Nutrizione per il comparto mangimi.

E perché il Cai ha deciso di applicarsi anche alla mangimistica?

Lo aveva spiegato Gianluca Lelli nel dicembre scorso, quando fu lanciata l’operazione Cai Nutrizione.
Lelli affermò che Consorzi Agrari d’Italia crede nell’importanza strategica del settore mangimistico, primo anello di una filiera che dai campi arriva sulla tavola del consumatore.

Perché un allevatore può guardare con interesse ai prodotti Cai Nutrizione?

Prima di tutto perché i nostri brand sono già ben diffusi fra gli allevamenti; e quindi se gli imprenditori zootecnici continuano a scegliere i relativi mangimi vuol dire che hanno già constatato che questi sono affidabili e di qualità. Inoltre la nostra offerta ha caratteristiche di solidità e stabilità in termini di disponibilità di prodotto perché può appoggiarsi a sinergie produttive fra i cinque stabilimenti. Infine poter contare sull’offerta di cinque diversi stabilimenti significa per noi essere in grado di rispondere con flessibilità alle diverse esigenze degli allevamenti italiani.

Affidabilità, flessibilità, stabilità… Ma si può parlare anche di innovazione?

Ovviamente. Per esempio lo stabilimento di Parma dispone di tecnologie per la produzione di mangimi estrusi, espandati, fioccati, oltre ai tradizionali pellet e farine. Un altro esempio? Siamo in grado di offrire agli allevatori mangimi non-ogm; questo grazie alla produzione degli impianti di Siena, Grosseto e Parma, che è 100% non-ogm; e a Valdaro abbiamo due linee produttive, gm e non-ogm. Terzo esempio: è in programma l’istituzione di un centro R&S.

Prima aveva usato anche la parola qualità

Non l’ho certo usata a caso. Per dirne una, Cai Nutrizione vanta numerose certificazioni: ben tre sono certificazioni non-ogm, due sono certificazioni Gmp+; poi abbiamo una certificazione “senza grassi animali aggiunti”, una certificazione Iso 9001:2015, una certificazione 22000, una certificazione Codex alimentarius, una certificazione Kat. Inoltre, sempre a proposito di qualità, si può sottolineare come la materia prima che va a costituire i nostri mangimi deriva principalmente dal mercato italiano, in accordo con la nostra idea di filiera. Infine: tre dei nostri siti produttivi sono antibiotic-free.

Come curate la professionalità dei vostri tecnici?

La formazione tecnica è una priorità: offriamo ai nostri tecnici occasioni di formazione e aggiornamento, oltre che di confronto costante sulle esigenze dei nostri clienti. Organizziamo almeno tre incontri di formazione all’anno, per esempio con docenti e ricercatori dell’Università Cattolica di Piacenza. Inoltre risulta decisivo il confronto quotidiano che fra l’esperienza tecnica accumulata in cinque diverse realtà produttive. Potrei fare a proposito di cura della professionalità molti altri esempi, ma almeno quest’ultimo può essere significativo: abbiamo da poco lanciato un progetto sull’innovazione, Innovation Challenge 2024, una sfida per i nostri tecnici su proposte innovative che rispondano sempre di più e meglio alle esigenze del mercato.

Challenge sull’innovazione? Di che si tratta?

Entro il primo ottobre i nostri tecnici dovranno presentare i propri progetti in merito a loro idee e proposte su novità di prodotto e di processo. La premiazione dei migliori progetti avrà luogo alla fiera Fazi di Montichiari: il premio in palio è una borsa di studio per un corso di alta specializzazione in ambito agro-zootecnico.

Save the date
Alla Fiera Fazi di Montichiari (Bs) è in programma un convegno tecnico organizzato da Cai Nutrizione. L’appuntamento è per venerdì 25 ottobre dalle ore 15.00.
Si parlerà di tecnica di allevamento, in particolare di alimentazione degli animali.

I contatti
Cai Nutrizione spa
Sede legale: via Vespucci 8/A, 46100 Mantova.
Sede amministrativa: Strada dei Mercanti 17, 43126 Parma.
info@cainutrizione.it ; www.cainutrizione.it ; 0521.928233.

Servizi a 360 gradi da Cai Nutrizione - Ultima modifica: 2024-07-19T09:47:06+02:00 da Giorgio Setti

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome