Oggi per un allevatore i margini di manovra sono sempre più ridotti, per cui è importante lavorare sulle finezze». Esordisce così uno dei giovani tecnici Purina durante il tour guidato all’interno dell’Allevamento Sabbiona durante la giornata nazionale Il Futuro del Dairy, evento svoltosi il 17 giugno scorse e organizzato da Cargill con il suo brand Purina.
Un approccio, questo, decisamente concreto, perché è proprio sui dettagli e il management che si gioca la partita dell’ottimizzazione dei costi e del lavoro in azienda, e Purina ha dimostrato in questa giornata di poter offrire agli allevatori strumenti gestionali, di controllo, e naturalmente tecnici in grado di migliorare il lavoro in stalla.
Questo è stato infatti l'obiettivo primario che Purina si è posta con l'organizzazione di questo appuntamento, davvero molto seguito (a fine giornata si sono contati oltre 1.000 partecipanti), anche perché la curiosità e la voglia di toccare con mano le soluzioni utilizzate in una grande azienda come quello di Brembio è stata palpabile, soprattutto da parte dei giovani e giovanissimi, molti arrivati in azienda anche autonomamente spinti da quella voglia di imparare e migliorarsi che fa ben sperare per il futuro del comparto primario.
L’azienda agricola di Ireneo e Francesco Ciserani, scelta da Purina per questo evento anche in funzione del rapporto di collaborazione ultra trentennale che li lega, è seguita dal concessionario Purina di zona “La Cascina del Sole”, di Mario Peri, ed è effettivamente un ottimo esempio di come un management oculato e l’utilizzo di soluzioni su misura portino a risultati decisamente sopra la media.
L’azienda Sabbiona è gestita da Francesco per la parte zootecnica, mentre Ireneo si occupa dell’aspetto agronomico: 280 ettari irrigui coltivati a mais per insilato (60%) e a prato stabile per insilato e fieno (40%).
45 anni di selezione genetica con risultati eccellenti
La selezione genetica in azienda è partita nel 1973 da un gruppo di 100 manze americane e canadesi, ed è proseguita con l’utilizzo dei migliori tori Holstein, che ha portato ai prestigiosi risultati di oggi: 128 vacche Excellent, di cui una 97 (Annabà) e quattro 96 (Gavina, Renata, Fucina e Set).
L’azienda ha infatti ottenuto ben 4 vittorie su 5 confronti a gruppi (Cremona 2014, Verona 2016, Cremona 2016, Montichiari 2017).
L’eccellenza della genetica dell’allevamento era messa in mostra non appena varcata la soglia dell’evento, dove ad accogliere i visitatori c’era un box allestito per Set, la vacca vivente più punteggiata in Italia, e con oltre 100.000 kg di latte prodotto in carriera.
La genetica è stata in primo piano durante tutta la giornata organizzata da Purina: è stato infatti possibile ricevere informazioni e acquistare embrioni di altissimo livello genetico delle famiglie di vacche «firmati» Sabbiona Holstein, culla dei tori più conosciuti a livello nazionale e internazionale (Skywalker, Gigh, Bookie, ecc.).
I capi totali allevati in azienda sono 1.460, di cui 500 in lattazione, con una produzione annuale che da 23 anni è costantemente sopra i 100 quintali per capo, e attualmente si attesta sui 114 quintali al 3,80% di grasso e 3,40% di proteina, tutti conferiti al Caseificio Zucchelli per la produzione di Grana Padano.
Parola d’ordine: prevenire
Il tour guidato dell’Allevamento Sabbiona è partito naturalmente dagli spazi riservati ai vitelli: una stalla in cui gli animali sono divisi in gruppi in base all’età. Durante la prima tappa, un punto info Purina ha illustrato gli strumenti tecnici utilizzati per il controllo e la prevenzione di possibili problematiche che possono insorgere durante la fase di svezzamento. Innanzitutto, il refrattometro per valutare la qualità del colostro: uno strumento semplice ma estremamente efficace e preciso, che in pochi secondi è in grado di stabilire se il colostro della madre è utilizzabile o è preferibile attingere alla banca. I tecnici Purina l’hanno sempre con sé, ma chiaramente è in stalla che sarebbe più utile averlo, e dato il costo molto contenuto – parliamo di circa 60 euro – e la semplicità di utilizzo, è decisamente un buon investimento.
Un altro strumento molto efficace per prevenire i problemi e agire in modo molto mirato sui vitelli, è il kit per la diagnosi della diarrea: anche in questo caso è sufficiente analizzare un piccolo campione di feci per determinare il tipo di disturbo del vitello e prendere le dovute contromisure, senza essere costretti ad agire per tentativi.
Sono naturalmente strumenti che, nonostante la loro estrema semplicità, rientrano a tutti gli effetti nel campo della zootecnia di precisione e di quelle “finezze” con cui ha esordito il tecnico Purina all’inizio del tour.
Oltre a queste attrezzature di diagnosi, nella stalla dei vitelli sono sempre presenti anche gli attrezzi per misurare la biometria dei vitelli, e verificare che il peso e l’altezza siano in linea con gli standard tracciati dalla razza Holstein. I vitelli, che presso l’Allevamento Sabbiona vengono svezzati a 70 giorni, vengono alimentati con 6 litri di latte ricostituito, mangime Top Starter BIR_33 di Purina a volontà, e naturalmente acqua a disposizione. Dai 70 giorni fino ai 9 mesi d’età, le manzette ricevono fieno di prato a volontà e 3 kg dello stesso mangime dei vitelli.
Tutti i dettagli sulla seconda tappa del tour dell’azienda Sabbiona, sulle altre innovazioni utilizzate e sulla razione somministrata alle bovine si trovano sul numero 12 dell'Informatore Zootecnico. Per leggere l'articolo completo sul web, clicca qui: Informatore Zootecnico n. 12 .