La resistenza-tolleranza alle fitopatie fungine è uno dei fattori basilari per la scelta varietale. Quando le caratteristiche di resistenza/tolleranza si esprimono costantemente negli anni in varietà che danno anche ottime rese, allora la scelta diventa più facile come è appunto il caso delle varietà austriache da biomassa introdotte da alcuni anni in Italia.
È un esempio il frumento Ludwig, conosciuto e affermato da alcuni anni sul mercato come foraggio o insilato per la zootecnia da latte e di recente per i biogas e l’allevamento da carne.
Fermo restando il fatto che l’insilato di mais rappresenta la coltura base, nei piani di semina bisogna considerare indispensabile la presenza dei cereali vernini, in ordine di interesse: triticale, frumento e orzo. Le rese produttive confermano che il doppio raccolto garantisce elevati livelli di biomassa all’azienda, con produzioni globali fino ad un 30% in più rispetto alla sola coltura del mais di prima semina, ovviamente in situazioni irrigue. Ma se Ludwig è già noto e affermato, la strada della popolarità si apre anche per altri frumenti di recente introduzione con caratteristiche similari come Norenos, Sailor e Mulan.
Dopo il mais, il cereale più utilizzato dai biogas è certamente il triticale. Le esperienze sulla sua coltivazione e il suo utilizzo sono molto spesso anche discordi. Nel caso dell’aspetto produttivo ciò deriva dalla grande variabilità genetica di tale specie, dove le esperienze sia positive che negative, ambedue vere, sono da imputare semplicemente alla varietà utilizzata e non alla specie triticale. Il livello di conoscenza degli ibridi di mais più vocati è già in genere buono, sia per la maggior esperienza degli agricoltori e anche perché maggiore è la presenza del servizio tecnico delle ditte sementiere. Per i cereali autunno vernini tale livello risulta molto spesso insufficiente causa il marginale interesse in Italia nell’ultimo decennio seguito di conseguenza dalla minor presenza ed assistenza tecnico-commerciale in tale settore.
L’agricoltore, in caso di manifesto insuccesso con queste colture, propende in gran parte nel cambiare specie. È il caso del triticale in cui si osserva una decisa diminuzione della sua quota di mercato con la migrazione di molti biogas verso il frumento per i motivi sopra accennati.
Chi ha contribuito negli ultimi 5 anni alla diffusione dei frumenti austriaci da biomassa in zootecnia da latte, con la varietà Ludwig, non può che rallegrarsi di questo ulteriore allargamento della domanda.
Ritornando allo specificità varietale, le esperienze produttive su tutti gli aereali con le varietà Elpaso, Triamant e Tulus, sconfermano le elevate performance di tali varietà rispetto al contesto nazionale.
L’interesse dei biogas si sta rivolgendo anche a specie precoci quali l’orzo e per questo segnaliamo le varietà di orzo distico Reni, Hannelore e Anemone. Le rese del 2015 attorno alle 35 t/ha (30% di s.s.), non sono significativamente meno produttive rispetto al frumento e al triticale e consentendo una raccolta anticipata di almeno 15 giorni.
La Cerealtecnica, in 15 anni di collaborazione con la società sementiera austriaca Karntner Saatbau di Klagenfurt, ha permesso la diffusione in Italia di un materiale genetico innovativo derivante dalla ricerca genetica d’oltralpe.
Per informazioni:
LA CEREALTECNICA
Leggi l’articolo su Informatore Zootecnico n. 18/2015 L’edicola di Informatore Zootecnico