Trento, le due giornate in cui gli allevatori incontrano la città

Una manifestazione che si svolge ogni anno. Il cui obiettivo è avvicinare i cittadini al lavoro quotidiano degli imprenditori zootecnici. E presentare i loro prodotti

La marginalità per gli allevatori delle nostre valli di montagna deve crescere, e lo può fare solo rafforzando l’alleanza con la grande distribuzione e con la catena della ristorazione, il tutto in funzione di quei 240 giovani allevatori che hanno scelto di proseguire nella difficile professione di allevatori di montagna della propria famiglia.
È questo il messaggio forte emerso dalla Tavola Rotonda organizzata dalla Federazione Provinciale Allevatori nell’ambito della festa di primavera, svoltasi a Trento il 20 e 21 aprile. Una dei due giorni voluta dal mondo degli allevatori per far incontrare gli allevatori, i loro animali e i loro prodotti con la città di Trento.
Un segnale forte è venuto dal direttore marketing del Gruppo Poli, Mauro Poli, che ha definito l’intesa con gli allevatori un’alleanza strategica: "Da sempre il nostro gruppo punta a una stretta collaborazione con il territorio nelle valli dove sono collocati i nostri supermercati". Egli ha ricordato come i formaggi, il latte e le carni prodotte dagli allevatori trentini vengono venduti sugli scaffali di oltre 20 supermercati del gruppo, ma anche molti altri prodotti; sono 156 quelli con marchio Poli di origine trentina e 8 consumatori su 10 gli acquista, ma c’è ancora spazio per crescere. "C’è ancora margine di miglioramento", ha affermato anche il presidente della Federazione Provinciale Allevatori del Trentino, Giacomo Broch. "È questo l’obiettivo a cui puntano gli allevatori - ha sottolineato con forza il presidente - non dimentichiamo che grazie ai 40 mila bovini noi custodiamo oltre 100 mila ettari di pascoli di montagna con il conseguente beneficio per il turismo, settore portante dell’economia trentina. Uomo, vacca e territorio sono collegati fra di loro".
Concetti ribaditi anche da Sergio Paoli, direttore della Latte Trento, che ha parlato della "forte innovazione di prodotto che punta decisamente sulla qualità che parte dal benessere animale, visto che non possiamo competere sul fronte della quantità con la pianura che ha dei costi di produzione ben diversi dai nostri".

Fondamentale la qualità del latte anche per produrre formaggi tipici di alta qualità. Cosa questa che a ben guardare è proprio quello che la Gdo tramite il Gruppo Poli chiede.
Il latte trentino è prodotto con foraggio secco trentino che rappresenta oltre il 60% dell’alimentazione, inoltre, usando mangimi Ogm free, questo porta a dei costi maggiori che devono essere caricati sulla filiera. "La nostra mission - ha proseguito Paoli - è quella della sicurezza alimentare puntando su costanti controlli sui nostri prodotti che devono essere sempre buoni, sani e sicuri. La sfida del futuro? Innovazione costante, salvaguardia del territorio, utilizzo di risorse energetiche e idriche sostenibili compreso un packaging ecologico".

Puntare sulla ristorazione

"Ma un ruolo importante lo può avere anche il mondo della ristorazione in una provincia come il Trentino che ospita milioni di turisti ogni anno", ha sottolineato con forza lo storico presidente dei ristoratori trentini Danilo Moresco, presidente di Gestor (consorzio fra i ristoratori del Trentino) che raggruppa oltre 500 albergatori e ristoratori per i quali acquista ogni anno prodotti per oltre 62 milioni di euro. Un fatturato in costate crescita.
Il fatto che Moresco creda all’importanza della valorizzazione dei prodotti trentini lo dimostra anche il fatto che da poco ha aperto un ristorante nel quale usa esclusivamente prodotti trentini e i consumatori apprezzano molto.
Certo, un ruolo importante lo ha la promozione supportata dalla provincia, come ha assicurato l’assessore Giulia Zanotelli, e svolta dal Trentino Marketing la cui responsabile, Elisabetta Nardelli, ha presentato le linee strategiche.

Il ruolo dei giovani? "Noi - afferma Eleonora Cimin, presidente dello Junior Club che vanta 240 iscritti in rappresentanza di 200 aziende - puntiamo a portare avanti le aziende di famiglia sviluppandole in stretta collaborazione con il mondo del turismo e puntando alla valorizzazione dei nostri prodotti attraverso la grande distribuzione come il Gruppo Poli. Siamo tutti giovani molto impegnati, ma anche ben formati come abbiamo dimostrato nelle gare svolte all’interno della festa della primavera, che ha visto i giovani protagonisti".
In conclusione Broch ha sottolineato l’impegno corale di valorizzare al meglio i prodotti facendo, come cooperazione, la propria parte, e ha affermato di essere molto preoccupato per le malghe che da risorsa stanno diventando un problema cominciando dai grandi carnivori.

Trento, le due giornate in cui gli allevatori incontrano la città - Ultima modifica: 2024-04-25T21:57:27+02:00 da Laura Della Giovampaola

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