Approvata la proposta della Commissione europea di declassare il lupo da specie "strettamente protetta" a "protetta" (vedi anche qui). Gli Stati membri Ue alla riunione del Coreper, hanno dato il via libera all'inserimento del lupo nell'allegato III della Convenzione di Berna. La conferma dei ministri dei 27 stati membri, riuniti per il Consiglio Ue Competitività, è stata una formalità.
Questo consente di garantire flessibilità in più per permettere di affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità negli Stati che ne hanno necessità. Dal momento che la Convenzione di Berna è attuata mediante direttiva, resta salva la possibilità per gli Stati membri di mantenere una disciplina più forte per la riduzione dello status di protezione del lupo come previsto dalla Convenzione di Berna.
Secondo l’Ansa durante la votazione solo due Stati membri, Spagna e Irlanda, hanno votato contro la proposta. Quattro le astensioni: di Cipro, Slovenia, Malta e Belgio. La proposta di modifica è stata avanzata dalla Commissione europea a dicembre 2023. Decisiva al raggiungimento della maggioranza qualificata è stata la decisione della Germania di sostenere la proposta nonostante un'iniziale indecisione. Berlino ha ottenuto, insieme alla Svezia, l'aggiunta di una dichiarazione nel verbale della riunione in cui viene specificato che la modifica dello status di protezione è specifica per il lupo e non può mettere in discussione la protezione di altre specie.
Positivo il voto per una gestione più flessibile del lupo
Il via libera al declassamento del livello di protezione del lupo è stato accolto positivamente da Copa e Cogeca, le maggiori associazioni europee di agricoltori e cooperative agricole: «La modifica della Convenzione” consentirà “una corretta gestione della popolazione europea di lupi». Copa e Cogeca si dicono liete di vedere le istituzioni dell’Unione Europea “ascoltare le esigenze degli agricoltori e degli abitanti delle zone rurali, nonostante le numerose pressioni da parte di coloro che spesso non devono affrontare le conseguenze degli attacchi. Questa decisione offrirà agli allevatori europei maggiore tranquillità, poiché la predazione rimane un peso mentale costante che contribuisce alla fragilità della pastorizia in molte regioni».
«Auspichiamo che il voto odierno sia propedeutico a una modifica della direttiva habitat, per una gestione più flessibile della specie lupo nelle aree interne”. Questo il commento della Cia, dopo il via libera alla riunione del Coreper degli Stati membri Ue, che ha sottolineato anche come sia un primo passo per il cambio di status nella protezione della specie, che andrà a garantire una maggiore flessibilità nell’affrontare i casi più difficili di coesistenza tra i lupi e le comunità.
«Il nostro obiettivo è una pianificazione razionale nella gestione del territorio a tutela della biodiversità. Solo così, potremo riportare equilibrio nel rapporto fra attività agricola e fauna selvatica - prosegue la Cia -. L’azione predatoria del lupo sui nostri allevamenti estensivi è diventata, infatti, insostenibile e i fenomeni di abbandono imprenditoriale sono sempre più frequenti».