Assoutenti, il caro-prezzi al dettaglio colpisce soprattutto latte e formaggi

Il latte conservato è, secondo Assoutenti, il prodotto più rincarato al dettaglio dopo zucchero e riso. Seguono formaggi freschi e latticini, formaggi fusi

ismea latte 2023
Assoutenti sostiene che gli aumenti vertiginosti dei prezzi al dettaglio di aprile non sembrano giustificati né dal caro-bollette, né dalle quotazioni delle materie prime. La crescita per alimentari e bevande analcoliche si è attestata al 12,1%

Il  latte conservato è in terza posizione come incremento di prezzi al dettaglio. È solo un esempio dei rincari dei prodotti agroalimentari nella spesa delle famiglie italiane che ad aprile segna ancora un tasso di crescita a doppia cifra. La denuncia arriva da Assoutenti, che ha elaborato gli ultimi dati Istat relativi all’inflazione del comparto alimentare. «I prezzi di alcuni prodotti alimentari continuano a registrare in Italia rincari record che non sembrano giustificatidal caro-bollette, né dalle quotazioni delle materie prime».

Secondo Assoutenti  in terza posizione, come aumento dei listini, c'è il latte conservato rimbalzato del 30,5% che è  preceduto dal primo prodotto della classifica, lo zucchero, che, rispetto al 2022, è salito del 54% e dal riso (39,7%).

«Ad aprile la crescita dei prezzi per alimentari e bevande analcoliche si attesta al 12,1% su anno, contro il 13,2% fatto registrare a marzo – spiega Assoutenti –. Se però si analizza voce per voce l’andamento dei vari beni, si scopre che per alcuni prodotti i rincari continuano a segnare record preoccupanti».

In quarta posizione si collocano i formaggi freschi e latticini aumentano, complessivamente, del 25% (aumentano del 27,2% i prezzi dei formaggi fusi, del 20,5% il latte fresco parzialmente scremato, del 19,9% lo yogurt e del 19,8% il burro).

I gelati salgono del 22,1%, la margarina del 21,8%, del 17% le uova. I listini del pollame sono aumentati dell'8,3%, quelli della carne bovina del 7,9% e i salumi dell'8,5%.

Necessaria una misura anti-inflazione

«Le tensioni nel settore dei prezzi alimentari sono ancora molto forti, ma la crescita dei listini al dettaglio non sembra determinata né dal caro-bollette, né dall’andamento delle quotazioni sui mercati delle materie prime – denuncia il presidente Furio Truzzi –. I pesanti rincari nel comparto di cibi e bevande portano oggi una famiglia con due figli ad un aggravio di spesa pari a +930 euro annui solo per cibi e bevande, e stanno modificando profondamente le abitudini degli italiani che da un lato comprano sempre meno, dall’altro cercano di tagliare la spesa riversandosi nei discount».

«Riteniamo che il Governo – ha detto Truzzi – debba studiare una soluzione al problema ricorrendo ad un vero e proprio decreto “anti-inflazione”, contenente misure specifiche per far calmierare i listini al dettaglio del settore alimentare e combattere le speculazioni che si registrano nei vari passaggi dal campo alla tavola».

Gli aumenti dei prezzi al dettaglio

Zucchero 54%
Riso 39,7%
Latte conservato 30,5%
Formaggi fusi 27,2%
Olio di oliva 26,1%
Formaggi freschi e latticini 25%
Pane confezionato 22,4%
Gelati 22,1%
Margarina e altri grassi vegetali 21,8%
Patate 21,2%
Latte fresco parzialmente scremato 20,5%
Latte scremato 20,5%
Yogurt 19,9%
Burro 19,8%
Bevande gassate 18,5%
Prodotti di pasticceria confezionati 17,8%
Vegetali surgelati 17,8%
Latte fresco intero 17,2%
Latte intero 17,2%
Prodotti di panetteria confezionati 17%
Uova 17%
Bibite analcoliche 17%
Succhi di frutta e verdura 16,8%
Birre non alcoliche 16,8%
Pesce surgelato 16,5%
Pasta secca, pasta fresca e couscous 16,1%
Altri prodotti di panetteria e pasticceria 15,7%
Patatine fritte 15,5%
Alimenti per bambini 15,2%
Salse e condimenti 15%
Piatti pronti 15%
Acque minerali 13,6%
Birra 13,6%
Pane 13%
Insalata 12,9%
Cacao e cioccolato in polvere 12,8%
Cavoli 12,3%
Aperitivi alcolici 11,7%
Cereali per colazione 11,6%
Arance 11,5%
Salumi in confezione 11,4%
Vegetali 10,9%
Frutti di mare surgelati 9,7%
Pane fresco 9,4%
Banane 9,2%
Pomodori 8,6%
Salumi 8,5%
Pollame 8,3%
Carne di bovino adulto 7,9%
7,9%
Bevande alcoliche 7,9%
Carne suina 7,6%
Cioccolato 7,4%
Caffè 7,4%
Frutta 7,3%

Fnte: Assoutenti su dati Istat

Assoutenti, il caro-prezzi al dettaglio colpisce soprattutto latte e formaggi - Ultima modifica: 2023-05-23T21:02:33+02:00 da Francesca Baccino

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