Grana Padano, Stefano Berni: oggi lavoriamo in sicurezza, pronti per la ripresa

Stefano Berni, direttore generale del consorzio di tutela del Grana Padano.
Il direttore generale del consorzio spiega all’Informatore Zootecnico le strategie che stanno adottando per far fronte ai problemi creati dal coronavirus. Nell’immediato e per i prossimi mesi. “Accenderemo fiducia, garantiremo sicurezza, beni di cui tutto il mondo avrà bisogno”

 

L’emergenza Coronavirus e i provvedimenti assunti da governo e parlamento per ridurre il pericolo di contagi e debellare la pandemia hanno stravolto il modo di lavorare e i modelli organizzativi delle aziende italiane. Il consorzio di tutela del Grana Padano ha dovuto fronteggiare le proprie esigenze di programmazione con quelle delle aziende consorziate, che non possono in alcun modo fermare la propria attività, e con la domanda dei consumatori, quanto mai preoccupati di restare senza cibo, come dimostrano le code davanti ai supermercati e l’esaurimento sugli scaffali di molti prodotti.

Inoltre, la pandemia da Covid 19 coincide con un periodo tradizionalmente di investimenti in comunicazione ed in promozione. Basti pensare su tutti al periodo pasquale, che da sempre coincide con una crescita dei consumi per le festività, che quest’anno in quasi tutta Europa sarà celebrata in silenzio e nell’isolamento nelle mura domestiche, senza neppure le celebrazioni religiose. L’avvio della primavera infine registrerà un aumento della domanda nell’Horeca, che invece ora segna il passo con tutte le strutture ricettive chiuse.

Anche il consorzio Tutela Grana Padano si trova dunque alle prese con un brusco e complesso cambio organizzativo, ma deve al tempo stesso ripensare la strategia per i prossimi mesi, senza però alcuna certezza sui tempi della sperata ripresa. Su queste incognite abbiamo intervistato il direttore generale del consorzio di tutela, Stefano Berni.

Il consorzio di tutela deve seguire le norme sull’emergenza Covid 19, ma al tempo seguire l’attività quotidiana dei caseifici. Ci riuscite? E come?

Il consorzio ha puntato il più possibile sullo smart working, conciliando così il richiamo di #iostoacasa e il rispetto dei Dpcm con le esigenze di sicurezza all’interno del consorzio e le necessità familiari dei nostri collaboratori, chiamati a grandi sacrifici per i quali tutti i consorziati li ringraziano. Stiamo agevolando al massimo le attività che consentono di avere cibo sulle tavole degli italiani, a partire dalla marchiatura del prodotto perché quello è il nostro compito, anche se oggi costa sacrifici e sforzi. Tuttavia, con la stessa determinazione garantiamo ai nostri dipendenti di operare nella massima sicurezza.

Questa emergenza e soprattutto i sacrifici chiesti alla popolazione sono entrati anche nella comunicazione sui vari media con messaggi realizzati appositamente. Lo ha fatto anche il consorzio? E cambierà l’attività promozionale che svolgerete nei prossimi mesi?

Innanzitutto abbiamo destinato un milione di euro del budget pubblicitario a donazioni a favore degli ospedali delle regioni e delle province che rientrano nella zona di produzione del Grana Padano e tra le più colpite dal Covid 19. Abbiamo cambiato i contenuti della comunicazione, ma non la programmazione, proprio perché siamo consapevoli della enorme drammaticità della situazione e profondamente grati a chi mette a rischio la propria vita per salvare quella degli altri, ma anche determinati e convinti che ne usciremo. Il nostro nuovo messaggio riassume questi sentimenti: Grazie a chi ogni giorno lavora per mungere e consegnare il latte. Grazie a chi ogni giorno trasforma questo latte in Grana Padano. Grazie a chi ci garantisce il cibo tutti i giorni e a tutti coloro che lavorano fuori casa, Grazie alle speranza che ogni giorno ci anima e ci dà energia, Grazie a chi sta a casa e grazie agli eroi di questa guerra: i medici, gli infermieri e i volontari. Tutti insieme combattiamo e la vita tornerà ad avere un sapore meraviglioso.

Le abitudini individuali e collettive cambieranno nei prossimi mesi, certamente coinvolgendo anche i prodotti alimentari. Si dovranno individuare nuovi obiettivi in una situazione economica e sociale drammatica. Il consorzio Grana Padano se li è già posti? Quali?

Ripartire dalle certezze e dai valori. Grana Padano Dop ha quasi mille anni di storia. È stato creato dai monaci cistercensi per sconfiggere la fame e aiutare i più poveri a superare le carestie senza disperdere una goccia di latte trasformandolo in un formaggio che ha proprio nel tempo e nella stagionatura uno dei suoi punti di forza. Ha superato pestilenze, come si chiamavano nei secoli le pandemie, guerre e calamità e quindi è abituato a resistere. Ha dato energia a chi doveva lavorare duramente per ricostruire città, aziende, comunità. È una certezza di genuinità, di ricchezza di proprietà nutritive, di bontà. È fatto da gente che crede nel proprio lavoro e nella lealtà verso chi gli dà fiducia. Lavoreremo per affermare questi valori, accenderemo fiducia, garantiremo sicurezza, beni di cui tutto il mondo avrà bisogno.

Ai balconi, sui muri, sui social la parola d’ordine è “andrà tutto bene”. Sarà davvero così? Da dove ripartirete?

Da un consiglio che deve diventare un impegno condiviso come oggi è quello di sostenere medici, infermieri, forze dell’ordine, protezione civile, tutti quelli che combattono contro Covid 19. Comprare e mangiare italiano dovrà diventare la priorità per tutti. Lo dicono il ministro Bellanova, gli assessori regionali, tutta la grande filiera agroalimentare italiana che può reggere a questa emergenza se saprà essere solidale e compatta. I consumatori sceglieranno qualità garantita, i produttori sapranno offrirla, insieme risolleveremo l’Italia.               

Grana Padano, Stefano Berni: oggi lavoriamo in sicurezza, pronti per la ripresa - Ultima modifica: 2020-04-08T11:11:16+02:00 da Giorgio Setti

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