Elena, Paola, Fausto Gandolfi Allevatori dell’Anno 2020

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Elena, Fausto e Paola Gandolfi all’interno di una delle proprie stalle
L’affermato riconoscimento, varato dieci anni fa dalla rivista IZ, è stato attribuito a questi imprenditori piacentini grazie al loro impegno nella cooperazione. Fausto infatti è presidente di un caseificio di successo, che in quarant’anni è cresciuto permettendo lo sviluppo anche degli allevamenti dei soci. Ha saputo guardare oltre i cancelli della propria azienda: è questo il titolo di merito risultato decisivo nell’assegnazione del premio

 

Elena e Paola Gandolfi gestiscono con efficacia due grandi allevamenti di bovine da latte, entrambi da settecento capi ed entrambi situati in provincia di Piacenza. Ma non sono la gioventù delle conduttrici, o il fatto che siano donne, le situazioni che hanno indotto la redazione dell’Informatore Zootecnico ad attribuire proprio a loro, e al padre Fausto, il riconoscimento di Allevatori dell’Anno, per il 2020.
Infatti sono situazioni ormai normali nella zootecnia italiana. Il fatto che siano due ragazze a tenere sotto controllo i mille problemi di due grandi mandrie, avvalendosi dell’aiuto di decine di collaboratori, non stupisce più nessuno.
Il fattore “genere”, in particolare, non è più considerato per forza come un titolo di merito: non conta essere uomini o donne, conta essere bravi, almeno nella visione della redazione di IZ. No, se fra tanti candidati dopo una lunga selezione alla fine il premio è andato proprio a Elena, Paola e Fausto Gandolfi è per un altro motivo.
E il motivo è che grazie all’impegno in stalla delle due figlie Fausto Gandolfi è libero di dedicare grandi energie alla cooperativa casearia di cui è presidente, il caseificio Santa Vittoria, di Carpaneto Piacentino. Il quale produce 70mila forme di Grana Padano all’anno, affermandosi come la più grande cooperativa di trasformazione del latte della provincia di Piacenza.

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Il caseificio Santa Vittoria, di Carpaneto Piacentino, produce Grana Padano dop

In conclusione: grazie all’impegno in stalla delle due figlie Fausto Gandolfi può impegnarsi a fondo nel caseificio di cui è presidente. Una sinergia efficace e un obiettivo nobile. Sinergia e obiettivo che essendo degni di costituire un esempio per altri colleghi allevatori hanno valso ai tre imprenditori piacentini il riconoscimento di Allevatore dell’Anno.
È già accaduto anche nel 2018, quando l’Allevatore dell’Anno risultò Paolo Benedusi, un imprenditore mantovano pure lui presidente di una cooperativa casearia. L’Informatore Zootecnico infatti guarda sempre con particolare ammirazione a quegli allevatori che sono capaci di andare oltre i meri interessi personali, di guardare come dice la metafora oltre i cancelli della propria azienda, per occuparsi quindi anche di interessi collettivi, sociali.
Perché questo orientamento preferenziale da parte della rivista? Perché questi imprenditori illuminati fanno crescere il settore, producono redditività, mantengono in piedi aziende agricole, difendono l’insediamento produttivo nei territori extra-urbani, generano sviluppo. Che poi tutto questo avvenga attraverso i meccanismi della cooperazione è solo un dato di fatto naturale, che si inserisce nella tradizione agricola italiana.

Un caseificio vincente

Il caseificio Santa Vittoria è nato nel 1978 con 11 soci, “spinti - racconta Fausto - dalla volontà di svincolarsi dalla precarietà della contrattazione per la vendita del latte”.
E oggi garantisce redditività a 20 soci: “Nel corso dei quasi quarant’anni di attività della cooperativa il prezzo riconosciuto ai soci ha rispettato le loro aspettative”.

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Il magazzino del caseificio Santa Vittoria ha una capacità di stagionatura pari a 85mila forme di formaggio

Un processo di sviluppo comprovato anche dalla crescita produttiva: il caseificio è partito nel 1979 con sole 8 forme al giorno, oggi invece ogni giorno ne produce ben 191, circa 70mila all’anno.
La commercializzazione del Grana Padano prodotto viene svolta prevalentemente attraverso la rete commerciale della cooperativa Agriform di Sommacampagna (Vr), di cui il Santa Vittoria è socio.
La grande valorizzazione del latte dovuta alla trasformazione in una dop affermata come il Grana Padano, spiega Fausto, “sta alla base di questo sviluppo: il valore economico della dop ha garantito le economie aziendali dei singoli soci, ha permesso a questi di acquistare le aziende, di fare investimenti, di ingrandire gli allevamenti. Ne ha beneficiato anche il territorio, essendo i soci residenti nelle vicinanze del caseificio. Uno degli obiettivi della cooperazione, d’altra parte, è proprio la difesa del territorio: difesa dell’occupazione, dell’ambiente, del sistema di lavoro nelle stalle”.

Due grandi allevamenti

Ma si diceva che l’impegno di Fausto nella cooperazione è in sinergia con il lavoro di Elena e Paola. Le quali fanno andare avanti con successo due non piccole aziende da latte, una situata a Cadeo e una a Zena, località entrambe della provincia di Piacenza. Ognuno dei due allevamenti è dotato di circa settecento bovini da latte, la metà circa dei quali in lattazione.

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Paola, Fausto ed Elena Gandolfi. Il latte prodotto a Ca-
deo è destinato alla trasformazione in Grana Padano

L’azienda di Cadeo, con impianto di mungitura a giostra, produce latte per la trasformazione in Grana Padano, che conferisce al caseificio Santa Vittoria; un allevamento convenzionale ma i cui animali sono alimentati dai foraggi ottenuti da coltivazioni biologiche.

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Nell’allevamento di Cadeo, azienda Santa Faustina, i primi di dicembre di quest’anno erano presenti 362 bovine, di cui 310 in lattazione e 52 in asciutta

L’azienda di Zena, con sei robot di mungitura, conduce con tecniche biologiche sia l’allevamento sia le coltivazioni foraggere; il latte bio viene venduto alla Virgilio.
In entrambe le aziende c’è anche un impianto biogas, rispettivamente da 500 e da 300 kw.
Sia il caseificio Santa Vittoria sia l’azienda di Cadeo, che si chiama Santa Faustina, hanno giovato negli anni scorsi della collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza; in particolare, sottolinea Fausto, con i professori Giuseppe Bertoni, Luigi Calamari, Paolo Bani e per la microbiologia Bruno Battistotti. “Luigi Calamari, scomparso di recente, è stato un vero punto di riferimento. Anche grazie a questa collaborazione abbiamo avuto i requisiti per vincere un bando Psr con capofila Agriform”.

 

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Le congratulazioni di Stefano Berni

Dal direttore generale del Consorzio tutela del Grana Padano, Stefano Berni, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo messaggio, relativo all’assegnazione a Fausto Gandolfi e figlie del titolo di Allevatore dell’anno 2020:
La redazione dell’Informatore Zootecnico mi ha comunicato che andrà a Fausto Gandolfi, e figlie, il riconoscimento di Allevatore dell’anno 2020. A mio avviso l’imprenditore se lo merita in pieno. Questo per diversi motivi, legati al suo lavoro e alla sua storia come cooperatore, ma soprattutto perché siamo di fronte a un imprenditore zootecnico che non si è mai voluto chiudere dietro ai cancelli della propria azienda, dietro i suoi esclusivi interessi personali; ha voluto dedicare gran parte del suo tempo e delle sue energie anche a problemi collettivi, quelli di un gruppo di colleghi allevatori, all’inizio 11 oggi 20, associati nella cooperativa casearia Santa Vittoria. Fra l’altro una aggregazione di successo, dal momento che oggi il Santa Vittoria è la più grande cooperativa di trasformazione del latte della provincia di Piacenza.
Insomma senso della collettività, consapevolezza delle opportunità di sviluppo garantite dal saper guardare oltre gli stretti confini della propria azienda. Quindi una storia in grado di costituire un esempio per gli altri allevatori che leggono questa rivista.        Stefano Berni

 


La collaborazione con l’Università Cattolica

I rapporti di collaborazione tra caseifici sociali piacentini e la nostra facoltà sono sempre stati attivi e bidirezionali, in un’ottica di filiera, ai tempi innovativa, che vede nelle attività agro-zootecniche la base su cui poggia la qualità dei nostri prodotti di eccellenza, quali il Grana Padano Dop. Con il Caseificio sociale Santa Vittoria questo legame è sempre stato assiduo e proficuo, con solidi rapporti di reciproca stima e fiducia anche tra persone e non solo istituzionali.
Una recente collaborazione si è realizzate con l’Azienda agricola Santa Faustina della famiglia Gandolfi e gestita in prima persona dalle figlie Elena, laureata in Scienze agrarie presso la nostra facoltà, e Paola, medico veterinario. Nell’ambito di un importante progetto europeo (Ruminomics) abbiamo condotto in quell’azienda una complessa serie di misure dirette delle emissioni di metano e di efficienza alimentare.
Quando, pochi anni dopo, ci è stato chiesto da Agriform sca, con cui il Caseificio Santa Vittoria è consorziato, di collaborare a un progetto su una tematica analoga, abbiamo accolto volentieri l’invito. Nell’ambito dell’Operazione 16.2.01 Psr Emilia-Romagna - Bando Dgr 227/2017 e s.m.i. - Progetto Filiera F80 abbiamo predisposto un progetto di ricerca denominato OptiGranaSost, volto all’ottimizzazione della sostenibilità ambientale della filiera di produzione del formaggio Grana Padano Dop.
Grazie anche al collega e amico prof. Luigi Calamari, di recente scomparso, abbiamo predisposto un progetto di ricerca al quale i valutatori della Regione Emilia-Romagna hanno attribuito un ottimo punteggio che a sua volta ha contribuito al buon esito del progetto avanzato da Agriform. Sono seguiti 18 mesi di intensa attività, nei quali il presidente del Santa Vittoria Fausto Gandolfi e il direttore Giuseppe Rizzi sono stati, insieme a Pietro Dallavalle, presidente del Caseificio sociale Canalone di Cortemaggiore, punti di riferimento essenziali.
Tra le diverse attività svolte in questo ambito, sono risultati molto interessanti i risultati delle stime di impronta carbonica della produzione del latte prima e del Grana Padano Dop poi, come pure la predisposizione di un software snello e user-friendly, per la stima di questo parametro anche da parte di non esperti in materia di sostenibilità ambientale.
Si è anche svolta una notevole attività di formazione e divulgazione con la redazione di articoli di informazione tecnica, di cui uno comparso sul n. 4/2020 di IZ, e l’organizzazione di due convegni che hanno affrontato a tutto tondo i temi legati della sostenibilità della produzione del latte destinato alla trasformazione in Grana Padano Dop.
L’auspicio è ovviamente di poter quanto prima riprendere la collaborazione con il Santa Vittoria e le aziende ad esso associate: non importa chi tra noi chiederà la collaborazione dell’altro, la risposta è abbastanza scontata.
Paolo Bani
(Dipartimento di scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti - Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali - Università Cattolica del Sacro Cuore)

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Per vedere l'articolo originale uscito sul numero 21.2020 dell'Informatore Zootecnico cliccare su questo link:  L'Allevatore dell'Anno, l'articolo originale su IZ 21.2020

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I tre allevatori accanto ai vitelli cresciuti nell’azienda di Cadeo.

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Elena e Fausto Gandolfi mostrano uno dei propri impianti biogas
Elena, Paola, Fausto Gandolfi Allevatori dell’Anno 2020 - Ultima modifica: 2020-12-23T08:55:07+01:00 da Giorgio Setti

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