Impiegato per la prima volta negli anni Settanta durante la missione Apollo 13, il Digital Twin - modello di rappresentazione digitale di una entità fisica, secondo il principio del «mirroring», cioè dello specchio – approda in zootecnia, allo scopo di «favorire i processi decisionali nella prevenzione delle malattie, ottimizzare la cura degli animali e la gestione dell’alimentazione, migliorare gli aspetti legati alla salute e al benessere animale, aumentare la produttività, ridurre i costi per gli allevatori, accrescere la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti, gestire in modo più sostenibile i processi produttivi».
Non è fantascienza e le prime sperimentazioni le sta conducendo l’Università di Milano sul controllo dell’illuminazione in sala di mungitura, come illustrato da Francesco Maria Tangorra, docente di Tecnologie informatiche ed elettroniche applicate alla zootecnia alla Facoltà di medicina veterinaria all’Università di Milano.
Tangorra ne ha parlato al convegno «Zootecnia di precisione, nuovi trend», organizzato da Veronafiere ed Edagricole nel primo giorno di Fieragricola Tech, rassegna in programma oggi e domani, con focus specifici su digital farming, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili e biosolution.
Simulare i consumi energetici e performance illuminotecniche
L’ateneo milanese sta lavorando su un Digital Twin di una sala di mungitura, «così da simulare i consumi energetici, visualizzare l’interazione della luce con gli elementi strutturali, simulare prestazioni illuminotecniche, ma anche prevedere il contributo della luce naturale al diverso illuminamento delle aree della stalla, con l’obiettivo di modulare l’illuminazione artificiale in base alla quantità di luce naturale», ha reso noto Tangorra.
Simulare l’evoluzione di una malattia
Una interessante frontiera del Digital Twin, inoltre, potrebbe trovare applicazione nell’ambito della biosicurezza, in chiave di lotta all’antimicrobico resistenza, che è una delle grandi sfide emerse durante i vertici del G7 Agricoltura.
«La possibilità di simulare attraverso una controparte digitale l’evoluzione di una malattia o di un’epidemia è fondamentale – sostiene il professor Tangorra - perché ci permette di simulare quelle che sono le azioni di contenimento e stimare se l’approccio seguìto può portare più o meno velocemente alla risoluzione del problema sanitario».
L’ingresso dei giovani potrebbe accelerare la diffusione dei sistemi digitali
Una marcata accelerazione potrebbe verificarsi nei prossimi cinque anni, grazie all’ingresso in zootecnia di giovani imprenditori. «Mi aspetto che il ricambio generazionale e l’ingresso dei giovani in agricoltura possa portare nei prossimi cinque anni ad una maggiore diffusione dei sistemi digitali, superando magari quelle difficoltà attuali che oggi riguardano l’interoperabilità piena tra i diversi sistemi – conclude il professor Tangorra -. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che l’automazione, la sensoristica, l’implementazione di tecnologie avanzate non saranno elementi sufficienti a garantire la crescita, perché al centro dello sviluppo dovrà comunque rimanere l’uomo».