Salvi i finanziamenti Ue alla promozione per carni rosse, salumi e vino

Il voto contrario di nove Paesi membri, tra cui l'Italia, ha bloccato il tentativo di penalizzare prodotti come carni rosse, vino e alcolici

Il nostro Paese ha, infatti, votato contro l’introduzione di criteri troppo selettivi per l’accesso ai fondi Ue per la promozione

Scampato pericolo per carni rosse, salumi e vino che continueranno a essere finanziati dai fondi Ue per la promozione. L’Italia è riuscita a opporsi, assieme ad altri 9 stati membri dell’Ue con interessi comuni, tra cui Francia e Spagna (Bulgaria, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania e Slovacchia), alla proposta di Programma per la promozione annuale dei prodotti agricoli e alimentari nel mercato interno e nei paesi terzi avanzata della Commissione europea.

Il nostro Paese ha, infatti, votato contro l’introduzione di criteri troppo selettivi per l’accesso ai fondi Ue per la promozione, circa 186 milioni di euro per il 2023, che avrebbero finito per penalizzare prodotti come carni, vino e alcolici in generale, in quanto giudicati non salutari, in occasione della riunione della sezione promozione del Comitato di organizzazione comune dei mercati agricoli (Com). Valutazioni negative sui prodotti agroalimentari non dimostrate e, soprattutto non giustificate da una simile presa di posizione da parte di Bruxelles. Alcuni prodotto vessillo dell’agroalimentare nazionale sono oggi al centro di una campagna mediatica diffamatoria senza precedenti.

Gli operatori delle filiere coinvolti dai possibili tagli ai finanziamenti Ue sulla promozione hanno manifestato grande soddisfazione per questo risultato.

No alla propaganda a favore del cibo sintetico

Coldiretti e Filiera Italia hanno fatto sapere di aver sempre fortemente avversato questa proposta:  «La demonizzazione di questi prodotti – sottolinea Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Non lo possiamo accettare!».

Secondo Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, occorre contrastare «gli atteggiamenti discriminatori verso i prodotti a base di carne e le eccellenze dei settori vitivinicolo e della birra, che a pieno titolo sono inclusi nella dieta mediterranea». Si tratta, secondo Coldiretti e Filiera Italia, tuttavia, solo di una prima battaglia da combattere in vista dei tentativi successivi che certamente arriveranno dalla Commissione.

L’aumento dell’inflazione rende i  fondi Ue necessari

Per il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, si tratta di «un esordio che lascia ben sperare sulle prossime sfide, perché la proposta presentata dalla Commissione Ue rientra nell’ambito di una strategia complessiva che metterebbe a rischio l’insieme del sistema agroalimentare. Peraltro – continua il presidente di Confagricoltura – i fondi per la promozione risultano ancora più significativi in questa fase in cui, a seguito del caro energia e dell’aumento dell’inflazione, è in atto un preoccupante calo dei consumi».

A riguardo, Confagricoltura ricorda che nel primo semestre di quest’anno le vendite totali di vino nella grande distribuzione sono diminuite di oltre il 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 e che nei primi tre mercati esteri l’export del comparto è sceso di oltre 10 punti in percentuale. La tendenza al calo delle esportazioni è certificata anche dagli ultimi dati della Commissione Ue sul commercio estero relativo all’agroalimentare: a luglio, le esportazioni degli Stati membri sono cresciute soltanto del 2% in valore su base annuale, il che vuol dire una contrazione in termini di quantità che fa riflettere in un contesto economico di annunciata recessione.

Tentativo di anticipare posizioni politiche

«È stato respinto il tentativo maldestro della Commissione di revisionare in modo surrettizio i criteri di valutazione contenuti nel Programma di lavoro annuale della politica di promozione agricola per l’annualità 2023 – ha detto il presidente di Alleanza Cooperative agroalimentari, Carlo Piccinini –. Con una maggioranza schiacciante, che ha registrato il voto contrario di Italia, Francia e Spagna, è stata respinta una proposta estremamente pericolosa che avrebbe di fatto penalizzato i progetti di promozione per carni, salumi e vino».

Non è la prima volta, come ha sottolineato Piccinini, che i servizi della Commissione provano ad anticipare in via amministrativa orientamenti politici ancora in discussione e certamente distonici rispetto al vigente assetto regolatorio. Ora la Commissione dovrà prendere atto della contrarietà espressa e riformulare di conseguenza il programma di lavoro, attenendosi in modo stringente a quelli che sono i principi di una sana politica di promozione.

Secondo Piccinini si tratta di un segnale che mostra come «in Europa qualcosa stia cambiando Per questo – ha aggiunto il presidente di Alleanza coop – esprimiamo un vivo apprezzamento per il nuovo approccio che il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha inteso imprimere alla posizione del Governo Italiano in sede Ue. Il rifiuto di posizione ideologiche precostituite sembra finalmente entrare di scena nella sensibilità degli Stati membri».

La Commissione europea dovrà ora modificare il programma di promozione in modo da ricevere il consenso dei Paesi che si sono opposti, oppure difendere la proposta e andare avanti.

Salvi i finanziamenti Ue alla promozione per carni rosse, salumi e vino - Ultima modifica: 2022-11-03T16:40:03+01:00 da Francesca Baccino

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome