Quotazioni Bmti, in calo latte spot, burro e Parmigiano Reggiano. Crescono i bovini

Seconda settimana consecutiva di ribassi per il comparto del latte spot nella settimana che va dal 10 al 15 febbraio 2025 secondo le rilevazioni di Camere di Commercio e Borse Merci elaborate dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana).

In particolare, presso la piazza di Milano i prezzi scendono sotto i 600 €/t, 20 €/t in meno su base settimanale.  Il rincaro su base annua si attesta al +25%. Giù anche il latte spot quotato a Verona, che tocca i 600 €/t dai 625 €/t della settimana precedente.

In calo anche i prezzi del latte di importazione, sia il prodotto francese che quello tedesco. Il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale si riduce ulteriormente registrando 22,5 €/t. Segno “meno” anche per il latte biologico, sia presso la piazza di Milano che quella di Verona.  Sul fronte degli scambi commerciali, nei primi dieci mesi del 2024 gli acquisti dell’Italia dall’estero di latte intero sfuso sono aumentati del +5% in volume e del +11% in valore su base annua.

Burro/crema di latte

Dopo più di un mese di stabilità torna il “meno” per il prezzo del burro pastorizzato quotato a Milano. Nel dettaglio, i listini cedono 5 centesimi su base settimanale, portandosi a 5,33 €/kg. Si riduce lievemente la crescita tendenziale che resta comunque consistente, poco meno del +50%.  Nuovo ribasso per il burro quotato presso la piazza di Mantova, che arretra di ulteriori 5 centesimi, registrando 5,45 €/kg. Si muovono nella stessa direzione sia lo zangolato che la crema di latte presso la piazza di Milano, quotati rispettivamente 5,13 €/kg e 3,34 €/kg. A livello continentale, proseguono i ribassi per il burro quotato a Kempten (Germania) e per il Verse Boter olandese, entrambi prossimi ai 7 €/kg. In calo anche il prodotto francese che dopo l’aumento della settimana precedente si riporta sotto la soglia degli 8 €/kg.

Grana Padano

Continua ad archiviare nuovi record il comparto del Grana Padano presso la piazza di Milano. In particolare, lo stagionato 9 mesi raggiunge 10,90 €/kg (in aumento di 5 centesimi su base settimanale). La crescita annua si attesta al +21%. Dopo gli aumenti delle settimane scorse si arrestano, invece, le piazze di Verona, Cremona e Mantova. Prevale il segno “più” per i formaggi monitorati dalla Commissione Europea, con il Cheddar che si porta sopra i 5 €/kg, valore che non si vedeva da febbraio del 2023. In controtendenza il Gouda, che arretra rispetto alla settimana precedente.  Sul fronte degli scambi commerciali, i dati ISTAT evidenziano la fase particolarmente positiva che sta attraversando l’aggregato Parmigiano Reggiano-Grana Padano. In particolare, l’export ha superato le 100mila tonnellate per un fatturato di 1,2 miliardi di euro (+10% circa su base annua).

Parmigiano Reggiano

Dopo una lunga striscia di rincari si ferma il comparto del Parmigiano Reggiano. Nello specifico, lo stagionato 12 mesi quotato presso la piazza di Parma conferma i 12,53 €/kg della settimana precedente. Parimenti, lo stagionato 24 mesi si mantiene sui 14,63 €/kg. La crescita su base annua rimane ampia, pari a circa il +23% per entrambe le stagionature. Proseguono i rincari, invece, presso le altre principali piazze di scambio.

Pecorino Romano

Ancora niente di nuovo per il comparto del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, la quotazione dello stagionato 5 mesi resta ferma a 12,03 €/kg, valore in corso da settembre 2024. Il ribasso annuo registra il -1%. Assenza di variazioni anche per il prezzo all’ingrosso del prodotto con 8 mesi di stagionatura, attestato sui 12,25 €/kg.

Bovini da macello

Dopo la pausa della scorsa settimana torna a crescere il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise quotati presso la piazza Mantova archiviano 3 centesimi portandosi a 4,09 €/kg. Si registrano identici incrementi anche per la razza Limousine e gli incroci nazionali, quotati rispettivamente 4,4 €/kg e 3,63 €/kg. Non sono stati invece formulati i prezzi dei bovini presso la piazza di Modena. Si confermano stabili i listini dei vitelli a carne bianca, fermi sui 6,82 €/kg presso la piazza lombarda. Restano positive le variazioni rispetto allo scorso anno, comprese tra il +12% e il +14%.

Suini

Ancora nuovi ribassi per il comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun di settore cede 3,7 centesimi raggiungendo il prezzo di 1,855 €/kg, valore scavalcato l’ultima volta nel luglio del 2022. Allo stesso modo, nel circuito non Dop, il prezzo si porta sotto gli 1,7 €/kg. A trainare i ribassi l’eccesso di offerta di capi nonostante una domanda tutt’altro che vivace. Sul fronte estero prevale l’invariato con presenza di qualche segno “meno”.

Nuova settimana di stabilità per i tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, il lombo Padova e il lombo Bologna restano agganciati ai prezzi della settimana precedente, pari rispettivamente a 3,3 €/kg e 3,2 €/kg.

Nessuna variazione anche per il busto con coppa e la coppa fresca con osso. Tra gli altri tagli continuano ad arretrare le cosce suine, sia Dop che convenzionali, ma solo il taglio pesante. Da segnalare i nuovi ribassi per la spalla fresca disossata che ripiega su valori che non si vedevano da agosto del 2022. In calo anche la pancetta fresca squadrata. Prevale l’invariato sul fronte estero.