Prezzi prodotti zootecnici: segno meno per latte spot e materie grasse

prezzi prodotti zootecnici
I dati di riferimento per i prodotti lattiero-caseari e bovini rilevati dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana (Bmti) relativi alla settimana 24-28 ottobre 2022

I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nell'ultima settimana di ottobre, si sono mostrati in diminuzione per latte spot nazionale e materie grasse. Al rialzo i listini del Grana Padano e del Pecorino Romano mentre una sostanziale stabilità ha caratterizzato le quotazioni del Parmigiano Reggiano e dei bovini da macello.

Latte

Primi segnali di debolezza in chiusura di ottobre per le quotazioni del latte spot nazionale, con i listini che evidenziano variazioni settimanali negative per la prima volta da luglio. A Milano le quotazioni cedono lo 0,4% rispetto alla settimana precedente e si attestano sui 670–685 €/t, per un prezzo medio di 677,50 €/t. Più accentuata la flessione a Verona con il listino che registra il -0,7% su base settimanale. Si attesta sul +51% la variazione media su base annua contro il +63% di inizio ottobre.

Il trend positivo iniziato ad agosto, che ha portato le quotazioni a stabilire i nuovi massimi storici a metà ottobre, sembra cedere il passo ad una fase di debolezza, alimentata principalmente dal rallentamento della domanda da parte dell’industria di trasformazione che allenta gli acquisti di materia prima alla luce dei prezzi record.

Dopo i lievi ribassi della settimana precedente, si mantiene stabile il latte di provenienza estera quotato a Milano, sia per quanto riguarda il prodotto francese che tedesco.

Invariato per l’ottava settimana consecutiva il latte di origine biologica quotato a Milano (690 €/t), con il divario con le quotazioni del latte spot che si attesta sui 12,50 €/t (contro i 90 €/t di inizio anno).

Materie grasse

Accelerano al ribasso i listini nazionali delle materie grasse, con la fase di correzione che investe tutti i principali mercati continentali. A Milano il burro pastorizzato cede il 2,3% rispetto alla settimana precedente e scende, per la prima volta da marzo, sotto i 5,10 €/kg (5,08 €/kg). Ribassi prossimi al -2% anche per i listini di Mantova e Cremona. Continua ad attenuarsi la variazione media su base annua delle quotazioni del burro che scende al +57% contro il +100% di inizio ottobre.

Debolezza diffusa in tutto il continente, a conferma della solidità dei cali in atto. Il burro di centrifuga di Kempten in Germania perde l'1,8% su base settimanale (dopo il -2,3% della settimana precedente) per attestarsi sui 6,68 €/kg, livello più basso da marzo. Proseguono i cali in Francia (-2% rispetto alla settimana precedente) e Olanda (-4,5%), con il Verse boter olandese che ha perso nell’ultimo mese oltre undici punti percentuali.

A livello di fondamentali di mercato, la maggiore disponibilità di prodotto in tutto il continente, favorita dai miglioramenti produttivi registrati nei mesi estivi rispetto ai diffusi deficit del primo semestre, sta gradualmente allentando le tensioni sui prezzi, dando vigore al percorso di rientro dai massimi storici di fine giugno.

Il segno “meno” interessa tutti i prodotti del comparto delle materie grasse, con cali settimanali a Milano oltre il -2% sia per la crema di latte nazionale (3,52 €/kg) che per lo zangolato (4,88 €/kg).

Grana Padano

Ottobre si chiude confermando i segnali di aumento nei listini all’ingrosso del Grana Padano, con diffusi segni “più” su tutte le principali piazze di scambio, sia per le stagionature brevi che lunghe. Sulla piazza di Milano le quotazioni dello stagionato 9 mesi e oltre sono aumentate su base settimanale dello 0,5% portandosi sui 9,00-9,15 €/kg, un livello più alto del 30% circa rispetto ad un anno fa. Restano sostenute anche le quotazioni dello stagionato 16 mesi, in rialzo del 19% su base annua.

Parmigiano Reggiano

Altra settimana segnata dalla stabilità per i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano, con assenza di variazioni sia per le brevi che per le lunghe stagionature. A Parma lo stagionato 12 mesi rimane attestato sui 10,65-10,80 €/kg mentre lo stagionato 24 mesi sui 12,35-13,05 €/kg. I prezzi si mantengono in leggera crescita rispetto allo scorso anno (+1,8% per lo stagionato 24 mesi).

Pecorino Romano

L’ultima settimana di ottobre ha messo in evidenza un nuovo rincaro per i prezzi all’ingrosso del Pecorino Romano, ancora sostenuti in primis dalla ridotta produzione che si sta registrando nell’attuale annata. Lo stagionato 5 mesi quotato a Milano ha raggiunto un prezzo medio record di 13 €/kg, guadagnando 10 centesimi di euro su base settimanale e, soprattutto, mettendo a segno una crescita del +38% nell’arco di un anno.

Bovini vivi

Si consolida il quadro di equilibrio nel mercato dei bovini da macello, con le quotazioni che, pur in fase stazionaria, continuano a mantenersi ai massimi storici su tutte le principali piazze, specie per i vitelloni da macello. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise si confermano sopra quota 3,41 €/kg (peso vivo) a Mantova, così come le razze da incroci nazionali quotate a Modena che, dopo i rialzi della settimana precedente, si mantengono poco sotto quota 3 €/kg (2,99 €/kg, peso vivo). Si attenua la variazione tendenziale delle quotazioni medie dei vitelloni che scende al +21% contro il +25 di inizio ottobre.

Sul versante dei vitelli a carne bianca le quotazioni restano stabili per la sesta settimana consecutiva sia a Mantova che Modena, a conferma della solidità dell’attuale fase di equilibrio. In termini tendenziali si mantiene sul +9% la crescita media su base annua delle quotazioni, tornata a settembre sotto la doppia cifra percentuale per la prima volta dal secondo trimestre del 2021.

Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici

Prezzi prodotti zootecnici: segno meno per latte spot e materie grasse - Ultima modifica: 2022-11-02T23:08:40+01:00 da Alice Martini

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