Prezzi prodotti zootecnici: deboli i listini delle materie grasse

settembre
I dati di riferimento per i prodotti lattiero-caseari e bovini rilevati dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana (Bmti) relativi alla settimana 8-12 maggio 2023

I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella seconda settimana di maggio, hanno mostrato poche variazioni, ad eccezione dei listini delle materie grasse che hanno registrato diffusi ribassi.

Latte

Sostanziale stabilità nella seconda settimana di maggio per i listini nazionali del latte spot, con le quotazioni sulla piazza di Milano che si mantengono sui livelli dell’ultima rilevazione di aprile (422,50 €/t). Leggeri ribassi per il listino di Verona che cede il -1% rispetto all’ultima rilevazione, con la variazione tendenziale che si mantiene intorno ai meno venti punti percentuali su tutte le principali piazze di scambio.

In lieve calo a Milano il latte di importazione, con il prodotto francese e quello tedesco che cedono entrambi il -1,4% rispetto alle quotazioni di fine aprile. La variazione su base annua delle quotazioni si porta così oltre il -30%. Seppur in ridimensionamento rispetto ai massimi di inizio anno, persiste per il latte di provenienza estera la situazione di “sconto” rispetto ai prezzi del prodotto nazionale. Il divario, che ha iniziato a dilatarsi nel quarto trimestre dello scorso anno, appare motivato dal deciso recupero produttivo registrato nella seconda metà del 2022 dai principali Paesi produttori europei, in particolare la Germania, che ha innescato una discesa dei prezzi più repentina rispetto alla dinamica osservata per il prodotto italiano.

Stabile sui 582,50 €/t il latte di origine biologica a Milano che conserva un differenziale rispetto ai prezzi del latte spot intorno ai 160 €/t.

Materie grasse

Tornano a scendere i listini nazionali delle materie grasse, con il comparto che evidenzia da inizio aprile una generale tendenza alla debolezza. In particolare, il burro pastorizzato quotato a Milano cede il -1,8% rispetto alla rilevazione precedente attestandosi sui 2,77 €/kg. Deboli anche i listini di Mantova (-3,5% su base settimanale) e Cremona (-1,3%). Abbondantemente in territorio negativo la variazione tendenziale che sfiora il -50%, con le quotazioni che risultano, quindi, dimezzate rispetto a maggio dello scorso anno.

A livello continentale si confermano poco mossi i principali benchmark, con il burro di centrifuga di Kempten in Germania che arretra di un centesimo rispetto alla settimana precedente (-0,3%), portandosi sui 4,54 €/kg. Variazioni frazionali anche per il “Verse Boter” olandese (+0,2%) e per il burro francese (-0,7%).

Tra gli altri prodotti del comparto, cali settimanali a Milano intorno al -1,8% sia per lo zangolato (2,57 €/kg) che per la crema di latte nazionale (2,14 €/kg).

Grana Padano

Stazionari i listini all’ingrosso del Grana Padano nella settimana 8–12 maggio, in un contesto che per il settore caseario si conferma complessivamente orientato verso il basso. A Milano lo stagionato 9 mesi si mantiene sugli 8,98 €/kg, con la variazione su base annua che si attesta intorno al +1% (contro il +16% di inizio aprile). Listini invariati per tutte le stagionature anche a Mantova e Cremona.

A livello di mercato, in questo avvio di 2023 si confermano toniche le performance produttive per il Grana Padano, dinamica che sta contribuendo ad imprimere pressioni al ribasso sulle quotazioni. Secondo gli ultimi dati del Consorzio per la tutela del Grana Padano, il numero di forme prodotte nel primo quadrimestre supera la soglia record dei 2 milioni, cifra superiore di quasi sei punti percentuali rispetto alla media 2017-2022 nello stesso periodo di riferimento.

Parmigiano Reggiano

Si mantengono invariati i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano dopo i cali di inizio mese. A Parma lo stagionato 12 mesi si conferma sui 10,30 €/kg e il 24 mesi sugli 11,90 €/kg, con la stabilità che interessa anche i listini di Milano, Mantova e Reggio-Emilia. Tra le principali piazze monitorate, Modena è l’unica a registrare variazioni settimanali negative (-0,4% in media per tutte le stagionature). Su base tendenziale si mantiene in territorio negativo la variazione annua con punte del -5,5% per il listino di Parma.

A livello continentale in rosso i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea, con i prodotti olandesi che guidano i ribassi (-1,6% su base settimanale per l’Edamer e -0,7% per il Gouda).

Pecorino Romano

Non varia nella seconda settimana di maggio il contesto di equilibrio che interessa da inizio febbraio le quotazioni del Pecorino Romano. A Milano lo stagionato 5 mesi continua a mantenersi in corrispondenza della soglia record di 14,05 €/kg, con la variazione tendenziale che scende leggermente a quota +28% (contro il +33% di inizio aprile).

Bovini vivi

Fase di sostanziale stabilità per i listini dei bovini da macello dopo i cali registrati nel mese di aprile. Tra i vitelloni, i capi Charolaise quotati a Mantova restano invariati per la quarta settimana consecutiva sui 3,54 €/kg (peso vivo), con la stabilità che interessa sulla piazza lombarda anche le altre principali razze. Assenza di variazioni anche a Modena dove le razze da incroci nazionali si mantengono sui 3,15 €/kg (peso vivo) per la dodicesima settimana consecutiva.

Si confermano deboli, dall’altro lato, i vitelli a carne bianca che continuano a perdere terreno a Modena (secondo -0,8% consecutivo), per una variazione tendenziale che si attesta intorno al +1%.

Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici

Prezzi prodotti zootecnici: deboli i listini delle materie grasse - Ultima modifica: 2023-05-16T11:57:51+02:00 da Alice Martini

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