Dairy Summit, Calzolari: serve una Ocm latte

Gianpiero Calzolari
All’evento di Verona il presidente della Granarolo ha evidenziato come questo strumento, sulla scorta di quanto avviene per il comparto ortofrutta, possa costituire una leva per un’azione più incisiva nel tavolo di confronto di filiera.

La terza edizione del Dairy Summit, evento organizzato dal gruppo editoriale Tecniche Nuove, ha fatto tappa a Veronafiere lo scorso 10 novembre. Il tema “La ricetta del latte sostenibile tra ambiente, economia ed etica” è stato affrontato da numerosi ospiti, tra i quali, collegato da Roma, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che ha annunciato la sottoscrizione del protocollo d’intesa per il sostegno alla filiera lattiero casearia.

All’incontro hanno partecipato in presenza oltre 200 persone tra allevatori, tecnici e agricoltori e oltre 500 telespettatori in streaming su piattaforma dedicata.

Dopo l’apertura di Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere, e di Ivo Nardella, editore e amministratore unico del Gruppo Tecniche Nuove spa, che hanno ribadito l’impegno delle due strutture in favore dello sviluppo sostenibile, Fabio del Bravo, di Ismea, e Giovanni Guarneri, coordinatore settore lattiero caseario Alleanza delle cooperative, hanno dibattuto i risultati dello studio “Scenari di produzione del latte bovino in Italia”, che vedono la produzione di latte in Italia crescere nei prossimi cinque anni.

Paolo De Castro in collegamento da Bruxelles ha descritto le opportunità e i rischi del Green deal e della nuova Pac nella filiera lattiero-casearia.

Il settore lattiero caseario ha buone prospettive di crescita ma è fondamentale – hanno evidenziato sia il ministro Patuanelli che il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - dare corrette informazioni ai consumatori, sempre più aggiornati e attenti alla salute, e combattere le fake news che danneggiano il comparto.

«Per la sostenibilità – ha aggiunto Matteo Lasagna, vicepresidente di Confagricoltura – gli allevatori stanno facendo la loro parte. In questi ultimi anni la CO2 è stata abbassata con innovazioni portate all’interno delle aziende. Non si è visto però un adeguato ritorno economico. Dobbiamo ricercare il massimo della sostenibilità e allo stesso tempo comunicare ai consumatori i passi da gigante che si sono fatti all’interno degli allevamenti italiani. Grazie all’impegno degli allevatori nell’adozione di pratiche sostenibili e digitali, l’obiettivo della neutralità climatica, fissato da Bruxelles al 2050, in realtà per il nostro Paese non è così lontano».

«Il dibattito in corso – ha detto Gianni Gilioli dell’Università di Brescia – mette in imbarazzo il mondo della ricerca: le accuse di insostenibilità climatica si basano su indicatori incompleti che non tengono conto dell’apporto degli allevamenti nella crescita dei carbon sink del suolo».

Rifacendosi alla ricerca Ismea, che prevede una crescita della produzione italiana di latte, il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari ha evidenziato: «Non saremo in grado di assorbire questa eventuale quota di iperproduzione».

La sua proposta è quella di prevedere nel Psr una Ocm latte: «Uno strumento, sulla scorta di quanto avviene per il comparto ortofrutta, che può costituire una leva per un’azione più incisiva nel tavolo di confronto di filiera e che può assicurare programmazione produttiva e diffusione capillare dell’innovazione per una veloce transizione ecologica e digitale».

Antonio Auricchio, vicepresidente Assolatte, e Matteo Torchio, responsabile marketing di Inalpi spa, hanno evidenziato l’impegno delle due strutture in favore dello sviluppo sostenibile.

Marco Cuppini, direttore del Centro studi e comunicazione di GS1 Italy, ha illustrato lo studio “Salute in tavola: come il consumatore-cittadino vive la trasformazione della filiera”. Ogni ulteriore azione di valorizzazione, ha precisato, richiede un adeguato storytelling per rilanciare l’immagine del latte italiano, offuscata da campagne denigratorie.

E Carlo Alberto Buttarelli, di Federdistribuzione, ha concluso il Dairy Summit con un campanello di allarme: «Condivido gli sforzi di coesione di filiera del tavolo latte, consapevole dell’impegno di produttori e trasformatori nel sopportare aumenti di costi di produzione a due cifre innescati dalla crisi logistica per la pandemia. Mi chiedo però se la strategia giusta sia quella di trasferire tali costi più a valle: siamo sicuri che i consumatori siano disponibili ad affrontare un aumento del prezzo del latte in questo periodo?».


Una consultazione pubblica europea

Al Summit Simona Caselli, capo affari europei della Legacoop agroalimentari, ha detto: «La Commissione Ue ha lanciato una consultazione pubblica sulla revisione della legislazione sul benessere degli animali. La consultazione, che durerà fino al 21 gennaio 2022, ha l’obiettivo di raccogliere le opinioni del grande pubblico e dei vari attori del settore su un’ampia gamma di argomenti. Consiglio caldamente a tutti gli esponenti della filiera di aderire mandando anche studi scientifici per portare contenuti di buone pratiche già in corso».

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Prandini: prioritaria la redditività

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, presente al Dairy Summit in videocollegamento, ha evidenziato che la prima sostenibilità deve essere la redditività delle imprese, «perché se non c’è distribuzione del valore sarà difficile cogliere le sfide dei prossimi mesi e anni».

Sarà importante, ha detto Prandini, valorizzare l’impegno degli allevatori, che spesso sono l’ultimo baluardo in difesa dei territori. Per farlo occorre migliorare la percezione che il cittadino consumatore ha di questo settore superando le contrapposizioni che ancora dividono i diversi anelli della filiera.

«L’impegno più importante - ha aggiunto - deve scaturire dalla Pac: se la zootecnia rischia di essere tra i settori più colpiti dalla riduzione dei contributi allora bisogna studiare meccanismi affinché il 70% delle risorse degli ecoschemi sia attribuito a questo settore».

Dairy Summit, Calzolari: serve una Ocm latte - Ultima modifica: 2021-12-02T11:59:09+01:00 da Lucia Berti

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