Il benessere animale e la qualità del latte migliorano visibilmente se la stalla è in legno. A testimoniarlo è l’esperienza dell’azienda agricola Magnani e Conforti, a Beduzzo di Corniglio, sulle colline di Parma, che il 23 luglio scorso ha fatto entrare i suoi 160 capi tra razza Frisona (in maggioranza) e Bruna Alpina nella nuova stalla costruita in legno.
L’azienda è guidata dai coniugi Pierino Magnani e Gemma Conforti e dai loro due figli, Alex, di 30 anni, e Cristian, di 26, che rappresentano ormai la quarta generazione di famiglia. A supervisionare il loro lavoro anche i genitori di Pierino, Domenico e Maggiorina. Tutto il latte prodotto dall’azienda (22 q/giorno) viene conferito al caseificio sociale Ponte Bratica di Corniglio per la produzione di Parmigiano Reggiano.
La scelta del legno come materiale per la costruzione della stalla è stata fortemente voluta da Gemma, che ha seguito il proprio intuito di allevatrice e ha commissionato il lavoro a Wolf, azienda con 3.000 dipendenti e 30 sedi in tutto il mondo che opera da oltre 50 anni nelle costruzioni in legno.
«Alla realizzazione di una stalla completamente nuova siamo stati obbligati – puntualizza Gemma – perché la sede precedente dell’azienda agricola, Sauna, frazione di Corniglio sempre in provincia di Parma, è stata coinvolta il 14 aprile 2013 in un evento franoso che ha reso inagibile sia la stalla che la nostra abitazione. Allora avevamo 120 capi, che fortunatamente non hanno subito ripercussioni, ma che in seguito alla calamità abbiamo dovuto suddividere in quattro stalle situate in quattro paesi diversi della provincia. In questo periodo gli animali si sono stressati molto, anche perché, in base al loro stato del momento (se gravide, se in asciutta, se in procinto di partorire, ecc.), andavano spostate da una stalla all’altra. È stato un periodo molto faticoso anche per noi».
Per ricostruire la stalla da zero la famiglia Magnani ha potuto usufruire sia della misura 126 “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzione di adeguate misure di prevenzione”, sia del contributo di cui alla Delibera Regionale DGR n. 257 del 03/03/2014 pubblicata sul BURER n. 96 in data 01/04/2014.
Perché il legno?
La stalla di Beduzzo si trova in cima a una collina. Poco più sotto passa il torrente Parma, che favorisce correnti fresche a tutte le ore del giorno e della notte. «Anche per via delle correnti d’aria – precisa Pierino – non potevamo tenere una stalla aperta. Il legno è un materiale che garantisce un ambiente molto asciutto e sano e che permette di far godere agli animali il fresco in estate e il caldo in inverno. Pur avendo inaugurato la stalla in pieno luglio l’anno scorso, in un’estate che pure è stata caratterizzata da temperature al di sopra della media, non abbiamo sentito il bisogno di avere un impianto di raffrescamento. Gli animali non hanno risentito del caldo torrido proprio perché l’ambiente si è mantenuto fresco. Anche in termini di produzione di latte non abbiamo mai registrato alcun calo. Quindi, anche per il futuro non sentiamo la necessità di installare impianti di climatizzazione o raffrescamento. Tutti questi vantaggi noi li associamo al legno con cui è costruita la struttura».
Per garantire la corretta areazione degli ambienti sono state previste prese d’aria sul tetto e lungo i due lati più lunghi della stalla. Quattro aste a manovella permettono di aprire e chiudere le prese d’aria a seconda delle diverse necessità della giornata. «La circolazione d’aria che riusciamo a creare nella stalla – riferisce Pierino – fa sì che anche gli odori si disperdano tanto quasi da azzerarsi».
Il benessere animale
Sempre nell’ottica del benessere animale, la famiglia Magnani ha scelto la paglia come materiale per il fondo delle cuccette. «Gli animali stanno meglio e si mantengono anche più puliti» aggiunge Pierino. «Certo, la paglia rappresenta un certo costo in più, ma da quando la utilizziamo abbiamo notato che le mastiti si sono quasi azzerate. Grazie ai tre raschiatori che mettiamo in azione tre volte al giorno, il pavimento rimane molto pulito. Anzi, proprio la paglia, che aggiungiamo due volte al giorno, alla mattina e alla sera, permette di raccogliere anche meglio le deiezioni».
Tutti questi accorgimenti hanno permesso di raggiungere un alto grado di benessere animale. «Lo abbiamo visto fin dal principio, da quando le vacche sono entrate in questa stalla - racconta Gemma -. Questi animali venivano da un’esperienza di stabulazione fissa e da quattro anni di vita abbastanza stressante, anche solo per la necessità di passare da una stalla all’altra a seconda delle loro esigenze del momento. Quando le abbiamo trasferite a Beduzzo, sono entrate nella nuova struttura praticamente di corsa. Non solo. Ma anche quando si è trattato di mungerle per la prima volta nella nuova sala mungitura, sembrava facessero la cosa più naturale al mondo. La cartina di tornasole del benessere animale raggiunto in questa stalla sono soprattutto gli esami della qualità del latte, praticamente perfetti».
Conclude poi Gemma: «Nel futuro vorremmo proseguire sulla strada del benessere animale, perché abbiamo toccato con mano quanto esso possa premiare, sia in termini di salute degli animali, sia in termini di qualità del latte. Al momento la stalla è già dotata delle luci azzurre che creano un’atmosfera di relax. È invece in programma l’installazione di un impianto che diffonderà una musica di sottofondo».
La stalla
La stalla è strutturata in modo che, entrando, sulla destra si trovano le vacche in lattazione, la sala parto, il box infermeria e quello per il toro e, a sinistra, le manze e la vacche in asciutta. La sala mungitura è stata progettata sul lato delle vacche in lattazione. Ad essa si accede attraverso una sala d’attesa. La sala mungitura è a spina di pesce a 8 + 8 poste. Tre spazzole basculanti, installate per migliorare la salute, il comfort e il benessere delle vacche, vengono utilizzate spesso e volentieri dagli animali.
L’articolo completo è pubblicato su Informatore Zootecnico n. 13/2016
L’edicola di Informatore Zootecnico