Cassandro: selezionare il benessere animale

benessere animale
I requisiti dell’animal welfare stanno diventando più numerosi. Per questo il ruolo della selezione diventa cruciale anche in quest’ambito

La parola benessere deriva da ben-essere, cioè “stare bene” o “esistere bene”, e consiste in uno stato di equilibrio momentaneo e dinamico dal punto di vista biologico, psichico e sociale dell’essere vivente, come dichiarato dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) fin dal 1948. Il benessere coinvolge dunque tutti gli aspetti dell’essere vivente, caratterizzandone la qualità di vita nel contesto sociale.
Quantificare il benessere animale è fondamentale per allevare soggetti più resistenti e resilienti, selezionarlo non è semplice ma possibile.
La selezione genetica e genomica per migliorare il benessere degli animali richiede un approccio multidisciplinare, compresa l’integrazione di una moltitudine di campi scientifici come la biologia cellulare e molecolare, le neuroscienze, l’immunologia, la fisiologia dello stress, l’informatica, l’ingegneria, la genomica quantitativa e la bioinformatica. In questo contesto, è fondamentale lavorare e formare generazione di allevatori, tecnici e ricercatori in team multidisciplinari sviluppando attività in collaborazione.
La selezione genetica e genomica per migliorare il benessere degli animali e la resilienza complessiva può essere realizzata attraverso la selezione multi-trait e gli indici di selezione, che le Associazioni nazionali allevatori italiane e del resto del mondo stanno studiando e pubblicando, combinando vari indicatori di benessere e resilienza, quali gli indicatori biologici delle “cinque libertà”.

I vantaggi

La selezione genomica è particolarmente vantaggiosa per i caratteri del benessere perché i valori genomici di allevamento possono essere previsti per i candidati alla selezione che non sono stati messi alla prova da un certo fattore di stress (ad esempio, patogeni, stress da calore).
La selezione genomica per le caratteristiche di benessere, di per sé, è impossibile possa risolvere tutti i problemi di benessere negli allevamenti commerciali; tuttavia la selezione ha un effetto cumulativo nel tempo e rappresenta un approccio complementare ad altre strategie come ad esempio gestione, nutrizione e biosicurezza.

Il monitoraggio

Il rapido sviluppo di sistemi biologici integrati, ad esempio le tecnologie omiche, la spettroscopia all’infrarosso, l’ingegneria digitale e l’IoT, sta consentendo lo sviluppo di dispositivi di monitoraggio accessibili e tecnologie ad elevata produttività. Questi strumenti possono essere utilizzati per monitorare individualmente un gran numero di animali in ambienti commerciali e sono vantaggiosi per quantificare gli indicatori biologici attraverso misure rapide, ripetibili e automatizzate.
I dispositivi tecnologici utilizzati includono sensori come telecamere, microfoni per catturare le vocalizzazioni, termometri, sistemi di alimentazione e mungitura automatizzati, bilance automatiche per misurare i rapporti magro-grasso, dati spettrali del latte, elettrodi per rilevare la conduttività della pelle e la frequenza cardiaca e accelerometri. Anche i sistemi di punteggio morfologico e comportamentale possono essere utilizzati per valutare alcuni aspetti del benessere degli animali, oltre ai dati raccolti di routine negli allevamenti commerciali.

Nuovi indicatori

Con l’evoluzione della scienza del benessere animale emergeranno nuovi indicatori che miglioreranno la nostra comprensione del benessere. Ulteriori miglioramenti nelle tecnologie di precisione, l’integrazione dei dati provenienti da più sistemi e, in particolare, una maggiore formazione degli allevatori, del loro personale e dei tecnici e ricercatori per utilizzare i dati derivati dalla sensoristica giocheranno un ruolo importante nella moderna produzione zootecnica.
La maggiore disponibilità di tecnologie di fenotipizzazione ad elevata produttività (ad esempio, sistemi di monitoraggio automatizzati), una migliore comunicazione e condivisione dei dati tra le associazioni preposte alla registrazione e valutazione dei dati (ad esempio tra Aia, Ara, FedAna, Ana, Bdn, cliniche veterinarie e strutture di macellazione), e una maggiore integrazione di discipline complementari contribuiranno a superare alcune delle sfide associate al tempo e al costo della raccolta dei dati sul benessere.
Inoltre, gli strumenti Plf, Precision Livestock Farming, consentono la raccolta di fenotipi continui e in tempo reale, nonché di condizioni ambientali (ad esempio: stress termico, umidità e qualità dell’aria), che sono di grande utilità per valutare il benessere degli animali in termini di resistenza e resilienza alle variazioni climatiche.
Infine, appare interessante e innovativo lo studio dell’adattabilità degli animali ad allevamenti sempre più eterogenei e diversi tra loro: da un lato in pianura sempre più numerosi ed automatizzati e che stimolano gli animali ad elevate interazioni animale-macchina e animale-animale, e dall’altro allevamenti sempre più integrati con l’ambiente che possono operare in ambienti montani, collinari e/o di aree marginali, con accessi più o meno agevolati all’alimento e alle pratiche di allevamento (es. mungitura, pesate e riproduzione).

Anche i fattori umani

Gli attuali allevamenti di animali in produzione zootecnica devono essere ringraziati per i progressi compiuti sugli obiettivi di un allevamento volto a migliorare la robustezza e le caratteristiche di salute e benessere.
Tuttavia, ci sono ancora alcuni problemi associati ad elevati livelli di produzione con conseguente scarso benessere degli animali.
Gran parte del lavoro scientifico ed operativo negli allevamenti zootecnici fino ad oggi si è concentrato su questioni relative alla salute delle bovine, come la zoppia, il condizionamento delle temperature ed umidità e le rilevazioni comportamentali oltre che quelle degli spazi e zone di riposo e alimentazione.
Sicuramente si dovranno approfondire modalità e sistemi incentrati sulle prospettive che la società chiede a gran voce come la separazione vacca-vitello e l’accesso al pascolo.
Per tutto questo la selezione può svolgere la sua parte e tutte le Ana associate alla Federazione nazionale delle Associazioni di razza e specie (FedAna) stanno fornendo ai propri associati i risultati di nuove tecnologie come il genome editing (es. selezione per il gene polled) e/o mettendo appunto nuovi indici di selezione legati al benessere in allevamento, come quelli che Anafibj sta studiando per la bovina da latte, o come quelli basati sull’adattabilità ad ambienti pascolivi e estensivi che Anabic sta attivando nel proprio centro genetico, al fine di selezionare soggetti capaci di garantire un benessere fisico, mentale e sociale, leve per garantire miglior adattabilità ambientale e sostenibilità economica dell’allevamento.


Le cinque libertà

Ecco gli indicatori biologici delle cinque libertà:
1. libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione;
2. libertà dai disagi ambientali;
3. libertà dalle malattie e dalle ferite;
4. libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche;
5. libertà dalla paura e dallo stress.


Una  valutazione olistica

Alcuni dei principali requisiti per la definizione di indicatori di benessere animale sono i seguenti:

  1. le variabili devono essere registrate continuamente durante tutta la vita degli animali;
  2. un gran numero di variabili deve essere accuratamente misurato nei singoli animali;
  3. la raccolta dei dati dovrebbe essere basata su metodi non invasivi che non comportino ulteriore stress o disagio per gli animali;
  4. i fenotipi derivati devono essere raccolti a basso costo per consentire la misurazione di un gran numero di animali, il che è un requisito per il successo delle valutazioni genetiche e genomiche;
  5. è fondamentale che le misurazioni fenotipiche siano accurate, valide, ripetibili e comparabili tra laboratori, paesi o aziende;
  6. i fenotipi identificati devono essere ereditabili e ripetibili.

Pertanto, la valutazione del benessere degli animali implica una valutazione completa, diciamo pure olistica, dello stato fisiologico, comportamentale, fisico ed emotivo dell’animale. Alcuni di questi indicatori possono anche essere quantificati prima dei segni clinici di scarso benessere, come quelli che Aia (Associazione italiana allevatori) utilizza nell’ambito dei controlli funzionali, quali ad esempio le cellule somatiche, la chetosi, l’acidosi, la longevità e la fertilità.

Cassandro: selezionare il benessere animale - Ultima modifica: 2021-11-08T12:03:34+01:00 da Lucia Berti

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