«Vogliamo sensibilizzare tutte le categorie, la politica, la trasformazione, la gdo e anche il consumatore del rischio chiusura che in questo momentomolte stalle stanno correndo. L’allevatore percepisce un pagamentoal di sotto dei costi di produzione che si attestano mediamente sui 44-45 centesimi al litro di latte. Qui vogliamo rappresentare, però, non solo i produttori di latte, ma tutte le categorie alle prese con aumenti dei costi di produzione».
Lo ha spiegato Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera di Cremona alla manifestazione di protesta che si è svolta oggi, 11 febbraio a Cremona organizzata dall’organizzazione agricola regionale.
Necessario intervento della politica
Con i mezzi agricoli schierati in piazzale Zelioli Lanzini, e le bandiere verdi e bianche che sventolavano all’ingresso della Fiera di Cremona, al presidio hanno partecipato dalle 150 alle 200 persone secondo gli organizzatori.
«Da un anno siamo in questa situazione e oggi le stalle – ha aggiunto Crotti - stanno chiudendo. I produttori di latte, a causa dei rincari delle bollette elettriche e delle materie prime, non sono più in grado di pagare i loro fornitori. Chiediamo un intervento alla politica affinché il Pnrr sostenga le due grandi risorse del Paese, che sono turismo e agricoltura».
C’è ora grande attesa per il tavolo regionale di giovedì, 17 febbraio, convocato dall’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi. «Almeno dovrebbe essere garantiti i 41 centesimi al litro di latte stabiliti dall’accordo ministeriale – rimarca Crotti - perché oggi ci sono stalle che arrivano solo ai 39 centesimi a litro. Dovremmo calcolare anche i costi di produzione che si attestano su 44-45 centesimi. E’ vero che il prezzo lo fa il mercato, ma la Gdo gli impegni li deve mantenere». Se non ci saranno riscontri al tavolo regionale Crotti ha annunciato che scatterà lo stato di agitazione permanente.