Premiati a Verona gli Allevatori dell’anno

allevatore dell'anno
Un momento della premiazione a Fieragricola Verona. Da sinistra Francesco Arnoldi, Laura Cenni e Pietro Pizzagalli.
Si sono segnalati, rispettivamente, per le bovine da latte, per i bovini da carne e per i suini. Le loro aziende si trovano in Lombardia e in Romagna. La cerimonia della consegna delle targhe, avvenuta durante la rassegna scaligera, è stata valorizzata dagli interventi dei maggiori protagonisti della zootecnia nazionale

L’ Allevatore dell’anno è l’affermato riconoscimento con il quale la rivista Informatore Zootecnico premia l’imprenditore che più si è segnalato nei dodici mesi, con lo scopo di proporre casi aziendali che costituiscano un esempio; bene, questa volta il riconoscimento si è triplicato. In occasione di Fieragricola Verona, infatti, Edagricole e Veronafiere hanno voluto premiare, per il 2019, un allevatore di bovine da latte, uno di bovini da carne e un suinicoltore.
Ecco i loro nomi:
- Per la categoria bovine da latte il riconoscimento è andato a Francesco Arnoldi, dell’omonima azienda di Rivarolo Mantovano.
- Per la categoria bovini da carne, invece, l’Allevatore dell’anno 2019 è Laura Cenni, con azienda a Riolo Terme (Ra),
- Per la suinicoltura, infine, è stato premiato Pietro Pizzagalli, responsabile di Allevamenti di Nerviano srl del gruppo Fumagalli, a Nerviano (Mi).
A Verona i tre imprenditori sono stati premiati dai maggiori protagonisti dello scenario zootecnico nazionale. I due allevatori lombardi da Plinio Vanini, presidente Aral, l’imprenditrice romagnola da Maurizio Garlappi, presidente Araer; e tutti e tre da Roberto Nocentini, presidente Aia. Hanno stretto le mani anche il vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti e, per i due allevatori appartenenti a Coldiretti, Giorgio Apostoli, responsabile nazionale zootecnia di questa organizzazione.
Ed ecco la loro esperienza.

Francesco Arnoldi

L’Allevatore dell’anno 2019 per la categoria bovine da latte dunque è Francesco Arnoldi, dell’omonima azienda di Rivarolo Mantovano, che gestisce assieme alla moglie Denis Gorni e ai figli Simone, Mauro e Chiara. Arnoldi ha primeggiato grazie alle importanti scelte compiute nel proprio allevamento negli ultimi mesi: grossi investimenti in strutture di stalla e in tecnologia gestionale che hanno diffuso un sentiment di ottimismo imprenditoriale e di fiducia nel futuro della zootecnia.

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Uno dei figli di Francesco Arnoldi, Simone, al lavoro nella stalla dell’azienda di Rivarolo Mantovano.

Un ampio servizio sulle caratteristiche di questo allevamento è stato pubblicato poche settimane fa sempre qui sull’Informatore Zootecnico, a firma del tecnico Lorenzo Leso: vedi IZ 21.2019. Ricordiamo comunque che a seguito di importanti investimenti finanziari, fra l’altro supportati dal Psr Lombardia, la stalla degli Arnoldi è diventata molto più moderna e razionale:
- prima aveva una sala di mungitura, oggi ha quattro robot di mungitura;
- fra l’altro i robot permettono diverse operazioni di zootecnia di precisione come l’analisi del progesterone, il monitoraggio della salute della mammella, cosa che permette fra l’altro un uso più mirato degli antibiotici, il controllo del metabolismo energetico e proteico;
- organizzazione della stalla in quattro aree di separazione e trattamento, massimizzando l’efficienza del lavoro e la flessibilità delle operazioni di allevamento;
- controllo centralizzato delle attrezzature, dal sistema di ventilazione ai raschiatori meccanici;

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Interni della nuova stalla dell’azienda Arnoldi. In evidenza il grande spazio a disposizione delle bovine, l’arieggiamento ma anche l’ombreggiamento, le moderne cuccette.

- almeno un posto in mangiatoia per ogni cuccetta;
- pavimentazioni piene per le corsie e fessurati per le zone davanti ai robot;
- cuccette dotate di materassi ad acqua e di battifianchi ergonomici;
- sistema automatico per la distribuzione del lettime;
- ventilazione, raffrescamento…

Laura Cenni

Per i bovini da carne invece, come abbiamo anticipato, l’Allevatore dell’anno è Laura Cenni, che cresce bovini di razza Romagnola nelle colline di Riolo Terme (Ra), anche al pascolo. Costituisce un esempio, secondo gli organizzatori, grazie al suo impegno per la conservazione di una razza bovina purtroppo in via d’estinzione. Ma anche per l’attività in zone svantaggiate.

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Parte della famiglia Cenni ripresa alla Mostra nazionale dei bovini di razza Romagnola di Bastia di Ravenna. Da sinistra Giacomo Cenni, Fabiana e Angelica Monti, Laura Cenni.

Situazioni che vanno nella direzione della difesa della biodiversità e della tutela ambientale. Anche per questo Laura Cenni, prima di ottenere il premio di Allevatore dell’anno 2019 è stata premiata in occasione di molti altri eventi zootecnici, di carattere locale e di carattere nazionale.
Anche all’esperienza di Laura Cenni la nostra rivista ha dedicato un ampio articolo recentemente, con numerose bellissime foto: vedi IZ 19.2019. A Fieragricola Verona l’azienda Cenni si è fatta notare per la presenza fisica, nel padiglione 11, di diversi fantastici esemplari di bovini di razza Romagnola, tra i quali l’imponente, pluripremiato e plurifotografato toro Dodo.

Pietro Pizzagalli

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Pietro Pizzagalli, responsabile degli allevamenti suinicoli della Fumagalli.

L’Allevatore dell’anno per la suinicoltura, infine, è risultato Pietro Pizzagalli, responsabile di Allevamenti di Nerviano srl del gruppo Fumagalli, a Nerviano (Mi). Si è segnalato per aver messo in pratica, e su migliaia di capi, l’idea di benessere animale: non fa il taglio della coda, fa produzioni biologiche, ha un allevamento antibiotic free...

In breve i criteri di scelta che hanno portato Edagricole e Veronafiere a premiare questo allevatore si allineano alla moderna concezione dell’allevamento suinicolo, sempre più sostenibile, efficiente, animal friendly, antibiotic free, non ogm, a km zero, eccetera. Il numero 2.2020 del mensile Rivista di Suinicoltura, della nostra stessa casa editrice, ne racconta l’esperienza nei dettagli.

L’Allevatore dell’anno 2020

Fin qui quanto è successo a Fieragricola Verona. Ma continueremo. Sono già otto anni che l’Informatore Zootecnico elegge, ogni dodici mesi, un Allevatore dell’anno. Succederà anche per l’anno in corso: nei prossimi dieci mesi la redazione accoglierà e valuterà nuove candidature ed eleggerà l’Allevatore dell’anno 2020 dandone ampia notizia sul numero 21.

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Il presidente Aia Roberto Nocentini (a destra) mentre premia Francesco Arnoldi, durante la Fieragricola di Verona.

 

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Sempre durante la premiazione, a Verona: il presidente Aral Plinio Vanini si congratula con Francesco Arnoldi.

I criteri di scelta resteranno gli stessi. Nella scelta dell’Allevatore dell’anno 2020 non avranno peso motivazioni politiche, o sindacali, o commerciali, oppure le dimensioni dell’azienda.

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La premiazione di Laura Cenni. A sinistra Giorgio Apostoli, responsabile nazionale zootecnia della Coldiretti. A destra Matteo Gelmetti, vice presidente di Veronafiere.
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Anche Maurizio Garlappi, presidente Araer (il primo a destra nella foto), si è congratulato con Laura Cenni.
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Pietro Pizzagalli mentre riceve il premio di Allevatore dell’anno dalle mani di Roberto Nocentini, presidente Aia.
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Un altro momento della premiazione del suinicoltore lombardo. Da sinistra: Plinio Vanini, Pietro Pizzagalli, Roberto Nocentini, Matteo Gelmetti.

Saranno determinanti invece altri criteri: la capacità di fare innovazione, il fatto che le scelte fatte dall’allevatore siano risultate non solo originali ma anche vincenti, l’attenzione a questioni sociali, l’attenzione a questioni ambientali… In breve il fatto che le sue scelte, tecniche, o gestionali, possano rappresentare un utile esempio per gli altri imprenditori zootecnici che ci leggono.


Su Youtube

I tre allevatori sono stati intervistati in occasione della premiazione, a Fieragricola Verona, dai giornalisti Edagricole. I video con le tre interviste sono si possono guardare su Youtube, cliccando su questo link:
https://bit.ly/3bdpa8m

Premiati a Verona gli Allevatori dell’anno - Ultima modifica: 2020-02-14T10:44:12+01:00 da Giorgio Setti

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