Lotta alle mosche: prevenire la diffusione dei patogeni

lotta alle mosche
Applicare un approccio integrato in stalla al fine di contenere la numerosità delle mosche è fondamentale, anche in un’ottica di riduzione dell’uso di antibiotici. Sono infatti molte le malattie che questi parassiti possono veicolare

La mosca è uno fra gli insetti più comuni e infestanti che affligge non solo le abitazioni e i luoghi pubblici, ma in misura maggiore gli allevamenti di bestiame. Le deiezioni degli animali rappresentano il substrato ideale per la riproduzione delle mosche, in particolare di quelle domestiche, che possiedono una capacità riproduttiva elevatissima.

Senza creare gravi danni all’ecosistema o alla salute dell’essere umano, la mosca, svolge un ruolo fondamentale nei processi di decomposizione del materiale organico ma, proprio perché si posa sulle deiezioni può essere vettore di salmonelle, enterobatteri o protozoi.

La stagione delle mosche dipende dalle condizioni climatiche; questi insetti possono anche essere un problema di tutto l’anno, nel caso di stabulazione in locali chiusi dove le temperature si mantengono al di sopra della soglia dei 12 °C.

Mosche: una fonte di stress

La presenza di questi parassiti in stalla provoca un forte stress per gli animali allevati, con conseguente immunosoppressione. Nel caso delle bovine da latte, ad esempio, il fastidio provocato dalle mosche influisce negativamente sulle performance:

  • calo della produzione di latte (fino a 139 kg di latte/vacca/anno);
  • inferiori tassi di crescita (persi fino a 6 kg di peso corporeo nel pre-svezzamento);
  • ridotta efficienza alimentare;
  • aumento delle malattie;
  • raggruppamento degli animali.

È stato stimato che negli Stati Uniti le perdite dovute a infestazione da mosche nelle vacche da latte sono di circa 360 milioni di dollari all’anno; 2.2 miliardi di dollari considerando tutti gli allevamenti da reddito.

Esistono poi delle mosche con apparato boccale pungente-succhiante. Gli insetti di questa specie, ovvero la Stomoxis calcitrans o mosca cavallina, che hanno bisogno di sangue a fini riproduttivi e pertanto sono solite pungere gli arti degli animali che infatti sono soliti scalciare se punti.

Inoltre, nel caso delle mosche pungenti, le secrezioni salivari causano reazioni tossiche per l’animale con un effetto immunosoppressivo, aumentando così la suscettibilità alle malattie (Kaufmann, 1996).

La trasmissione di batteri, virus e protozooi

lotta alle moscheLe mosche fungono spesso anche da ospiti intermedi per altri parassiti, questo significa che possono essere trasmesse anche molte malattie virali, batteriche o di origine parassitaria. Le mosche possono infatti ospitare più di 100 differenti patogeni fra virus, batteri, protozoi e parassiti e ben 65 di questi sono in grado di colpire l’uomo. I patogeni sono veicolati meccanicamente delle mosche e anche attraverso le feci o i rigurgiti lasciati dalle mosche su edifici, attrezzature e mangimi.

Le mosche che si nutrono di latte sui capezzoli, ad esempio, sono in grado di diffondere la mastite (e altre malattie) trasmettendo lo Staphylococcus aureus, importante agente di mastite contagiosa nelle bovine da latte. Non da ultimo, gravi infestazioni di mosche possono aumentare la conta batterica del latte.

Antibiotico-resistenza: il ruolo delle mosche

Le mosche giocano un ruolo anche nella diffusione dei geni dell’antibiotico-resistenza: questi insetti sono in grado di percorrere fino a 32 km di distanza, diffondendo così batteri resistenti agli antibiotici sia in allevamenti che in ambienti ospedalieri.

Già nel 2005 Rahuma et al. dimostrarono che le mosche domestiche rappresentano potenziali vettori di batteri patogeni resistenti agli antibiotici, compresi i batteri resistenti alla Meticillina come lo Staphylococcus aureus, che è responsabile di varie infezioni difficili da trattare nell'uomo.

Ne consegue quindi che una popolazione eccessiva di mosche in allevamento rappresenta un fattore di disagio per i lavoratori, ma anche una minaccia alla salute pubblica dei residenti limitrofi.

Necessario un piano di contenimento

Di fronte a questo scenario, appare chiaro quanto sia importante mettere in atto adeguati sistemi di controllo e di contenimento all’interno delle stalle al fine di evitare gli ingenti danni che potrebbero derivare da una infestazione massiva di mosche. Controllare le mosche può limitare la diffusione di malattie in allevamento, ridurre il conseguente utilizzo di antibiotici e migliorare la salubrità ambientale.

Un programma di controllo integrato

Il monitoraggio è importante per capire quando la popolazione della mosca diventa un problema e la prevenzione è sempre il primo passo.

L’obiettivo non è quello di sterminare questi insetti, quanto più quello di mantenere le loro popolazioni a livelli tollerabili tramite un programma di controllo integrato:

  • barriere fisiche (schermi) che impediscono alle mosche adulte di ovodeporre;
  • impiego di larvicidi e adulticidi; 

Il programma “No fly zone” di Elanco

Il programma “No Fly Zone” di Elanco è un approccio integrato che si rivolge alle fasi larvali e adulta del ciclo di vita della mosca, risultando un eccellente piano di controllo. Questo piano aiuta a proteggere la salute degli animali d’allevamento, migliorare il benessere e ridurre le perdite produttive causate da questi insetti.

mosche

Agita®, grazie al suo originale potente principio attivo, ha un effetto rapido e duraturo sulle mosche domestiche. Neporex® è estremamente efficace nel bloccare lo sviluppo delle larve e, grazie alla sua selettività, non ha effetti negativi sugli insetti predatori delle mosche.

Solo il 15-20% del problema si manifesta sotto forma di mosche adulte. Il restante 80% è rappresentato dalle larve, un esercito silente che improvvisamente scende in campo: per questo si possono avere rapide esplosioni nel numero di mosche. Più di 7mila larve posso vivere in solo 1 kg di letame.

Perché se non diventano mosche, non diventano un problema!

 

 


 

Clicca qui o inquadra il qr code per guardare il video No Fly Zone di Elanco


 

La bibliografia è reperibile contattando la redazione.

PM-IT-20-0172

 

Lotta alle mosche: prevenire la diffusione dei patogeni - Ultima modifica: 2020-06-13T11:48:56+02:00 da Mary Mattiaccio

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