Le cellule differenziali al centro del seminario Sata di Padenghe

Organizzato dall'Aral (Associazione regionale allevatori di Lombardia) come sempre nella cittadina bresciana, l'incontro ha approfondito alcune tra le più avanzate problematiche dell'allevamento di bovine da latte. Plinio Vanini: “Serve uno sforzo di idee per ripensare un modello di business che ci consenta di dialogare con il consumatore”

 

Ha riscosso grande successo a Padenghe sul Garda (Bs) la 22esima edizione dell'ormai tradizionale seminario Sata Bovini organizzato dall'Aral (Associazione regionale allevatori di Lombardia), concluso nella giornata di venerdì 24 da un focus su “Latte, Mungitura e Mastite”.
“Il mondo sta cambiando alla velocità della luce - ha detto il presidente Aral Plinio Vanini (nella foto) - e il comparto zootecnico non può certo considerarsi escluso da questa dinamica planetaria. Il nostro comparto deve fare un grande sforzo di idee per trovare nuove risorse che ci consentano di sviluppare nuovi modelli di business per andare incontro al consumatore finale. E' una scommessa che non vinceremo producendo più latte, ma producendo un latte diverso, perché su un mercato globalizzato è impossibile per l'Italia competere sul fronte dei numeri: ma noi abbiamo una grande storia e una grande tradizione: da qui dobbiamo partire per esaltare quello che produciamo ed andare nel mondo forti della nostra identità. Se raccoglieremo questa sfida ci sarà senza dubbio lunga vita per gli allevatori e la nostra associazione”.
Da queste sollecitazioni ha preso le mosse l'ultima sessione, moderata da Martino Cassandro dell'Università di Padova: al centro le ultime evoluzioni del laboratorio Aral soprattutto per quanto concerne il tema del conteggio delle cellule differenziali ed il loro utilizzo per il controllo della mastite negli allevamenti.
“La fortissima evoluzione tecnologica degli ultimi anni e i conseguenti investimenti in strumenti, persone e progetti ci ha consentito un costante miglioramento che ci ha ora portato alla possibilità di analizzare 600 campioni all'ora per dare all'allevatore più risposte e dati sempre più accurati – ha spiegato il tecnico Aral Diego Vairani -. Soprattutto abbiamo molto investito sul conteggio delle cellule differenziali per valorizzare i controlli funzionali, quindi oggi abbiamo una banca dati di quasi quattro milioni di campioni: dati molto interessanti che dimostrano come il conteggio delle cellule si sia rivelato uno strumento di grandissima utilità che consente di fare una fotografia molto nitida sullo stato di salute della propria stalla”.
Questa quindi la grande scommessa dell'Aral per il controllo della mastite in azienda, tema centrale della zootecnia lombarda: conferme in questo senso dalla presentazione di Nicoletta Rizzi sulle ulteriori analisi effettuate dai laboratori dell'Associazione, con particolare riferimento a quelle incentrate sulla ricerca dei batteri causali della mastite, e da quella di Stefano Milanesi sui vantaggi delle nuove tecnologie nel Servizio Controllo Mungitura Aral per il mantenimento della corretta funzionalità della mammella e del benessere animale.
Significativo l'approfondimento di Lorenzo Leso dell'Università di Firenze sulle stalle compost, approccio contrapposto al modello “a cuccetta” attualmente dominante. Alternativa interessante, in crescita, gradita ai consumatori (che secondo un sondaggio tedesco preferiscono acquistare prodotti derivanti da un'azienda con stalla compost piuttosto che a cuccetta) ma valida solo in presenza di una corretta ed attenta gestione della lettiera.
Alfonso Zecconi dell'Università di Milano ha affrontato il tema dell'antibiotico-resistenza all'insegna del nuovo approccio multidisciplinare One Health, secondo il quale la salute del sistema nel suo complesso dipende dalla salute di uomo, animale ed ambiente. Il professore ha presentato un protocollo di asciutta selettiva la cui applicazione consente una significativa riduzione dei trattamenti. In futuro verrà valorizzato in tal senso l’utilizzo delle cellule differenziali che contribuiranno alla selezione dei soggetti da trattare.
“Le cellule differenziali sono uno strumento molto potente nel futuro della zootecnia lombarda – ha concluso Lucio Zanini dell'Aral -. Rappresentano un quadro preciso della risposta immunologica ad una infezione batterica: il nostro compito nell'immediato sarà quello di parlare con gli allevatori per divulgare l'adozione di protocolli che utilizzino questo strumento, che rappresenta un passo fondamentale per la riduzione dell'utilizzo dei farmaci negli allevamenti”.
Le relazioni della due giorni di Padenghe saranno presto pubblicate online sul sito www.aral.lom.it . Nella foto sotto, un momento dei lavori.

Le cellule differenziali al centro del seminario Sata di Padenghe - Ultima modifica: 2020-01-26T17:47:43+01:00 da Giorgio Setti

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