Spesso l’allevatore si chiede le ragioni dei suoi insoddisfacenti livelli produttivi o riproduttivi, o perché le sue vacche non siano in piena salute e quanto questo problema possa dipendere dall’alimentazione. Molto spesso l’importanza dell’alimentazione è sopravvalutata, attribuendole più colpe o più speranze del necessario.
Ancora oggi, frequentemente si ricorre a metodi obsoleti per la formulazione delle diete, e ciò a volte porta a risultati collaterali, come ad esempio feci troppo consistenti, problemi podali e picchi di lattazione bassi.
Una caratteristica della composizione delle razioni italiane è sicuramente l’uso eccessivo di additivi di vario tipo nei quali si ripongono esagerate speranze. La responsabilità è in parte di chi propone questi prodotti, ma anche di molti allevatori che pensano di trovare un prodotto che li sollevi dalle responsabilità di dover migliorare la propria gestione aziendale.
La maggior parte delle volte infatti il punto di svolta sta proprio nel modo di lavorare; la base di un’azienda efficiente è avere vacche sane con rumine in grado di svolgere bene le proprie funzioni, piedi sani, capacità immunitaria ottimale: fattori che permettono ottimi livelli di produzione e riproduzione e ragionevoli livelli di rimonta e che, evidentemente, non dipendono solo dalla nutrizione.
I 10 punti del “sistema alimentare”
Di seguito i punti più importanti del cosiddetto “sistema alimentare”, che non tiene conto solo del valore nutrizionale della dieta, ma anche di come questa viene applicata e della capacità di valutazione delle sue performance.
Dieci punti a cui non bisognerebbe mai rinunciare quando si gestisce la nutrizione in un allevamento.
Essi nascono dall’esperienza di campo, e sono quindi quelli che in diverse aziende hanno portato a produzioni di eccellenza e redditività di successo.
…
(*) L’autore è Agronomo - Specialista in allevamenti bovini da latte.
L’articolo completo è pubblicato su Informatore Zootecnico n. 12/2016
L’edicola di Informatore Zootecnico