Il rinnovo delle cariche sociali di Ara Lombardia (Aral) si colloca al termine di una complessa ma fondamentale riorganizzazione del sistema-allevatori regionale. Far confluire tutte le Apa territoriali in un’unica associazione regionale non è stato semplice, né indolore. Tuttavia è grazie a questa operazione che oggi possiamo affrontare il futuro con serenità e con i conti in ordine.
Proprio per questo, nel raccogliere il testimone, vorrei ringraziare il presidente uscente, Plinio Vanini, che insieme al direttore Massimo Battaglia, al consiglio direttivo e all’organo di controllo hanno lavorato per completare questa fase e consentire ai nuovi eletti di concentrarsi sull’evoluzione dei servizi e dell’attività di Aral.
Ara Lombardia riunisce circa 7 mila soci che - nel solo settore latte - rappresentano quasi il 90% della produzione lattiera lombarda. Se tanti allevatori continuano a guardare alla nostra associazione come a un sostegno fondamentale per il proprio lavoro è perché il supporto garantito da Aral agli allevamenti lombardi si è finora dimostrato all’altezza.
Il lavoro di questi ultimi tre anni ci ha anche dato la consapevolezza della qualità dei collaboratori e dello staff di Aral, senza i quali i risultati di cui oggi parliamo non si sarebbero potuti raggiungere. Grazie al quotidiano lavoro di oltre 320 collaboratori, infatti, forniamo servizi orientati al miglioramento degli allevamenti, dei capi allevati, della qualità delle produzioni e della loro certificazione.
Sono 640 mila i controlli funzionali dedicati a capi bovini, caprini, bufalini. Un impegno che, insieme a Libri genealogici e Registri anagrafici, ha restituito dati fondamentali per portare la quantità e la qualità delle produzioni a livelli di vera eccellenza.
Nell’immediato futuro
Sarebbe assolutamente sbagliato, però, abbassare la guardia. Abbiamo davanti molte grandi sfide, importanti e delicate, per il futuro della zootecnia regionale. Già nell’immediato futuro sarà fondamentale interpretare le richieste e le esigenze di chi fa impresa, per continuare a crescere e per saper dare risposte efficaci ai nuovi bisogni del settore.
La partita per Aral si giocherà sulla capacità di essere all’altezza delle nuove sfide della zootecnia lombarda, fornendo soluzioni innovative e puntuali ai soci, ma anche prodotti comunicabili e apprezzabili dal consumatore finale, per far comprendere a tutti la professionalità e le capacità dei nostri produttori, impegnati con noi su temi cruciali quali il benessere animale, l’utilizzo consapevole del farmaco, la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale.
Accanto al presidente ed al consiglio direttivo, un ruolo centrale nella partita lo ricopriranno il direttore generale Andrea Galli e il laboratorio di Aral.
Il nuovo direttore è chiamato a sostituire Massimo Battaglia, prossimo alla pensione, mentre il laboratorio è il più importante del nostro Paese in termini di analisi del latte. In questi anni si è investito sull’evoluzione tecnologica e ad oggi analizziamo fino a 20 mila campioni al giorno per un totale annuo che supera i 4 milioni di campioni, con un numero di determinazioni che supera i 20 milioni. Il ventaglio delle ricerche diagnostiche è in continuo ampliamento e sviluppo, con l’intento di anticipare le esigenze del comparto e dei consumatori.
Con la Regione
Dovremo continuare ad investire le nostre risorse in ricerca, innovazione, nuove tecnologie e formazione. Dobbiamo mantenere il proficuo rapporto instaurato con la Regione Lombardia e con l’Assessore Rolfi che hanno sempre dimostrato di credere fortemente nel settore zootecnico.
Di grande importanza saranno i rapporti con le istituzioni scientifiche e con i rappresentanti della filiera visto che oggi Aral è coinvolta, come capofila o partner, in più di 30 progetti tecnico-scientifici.
Saranno ancora fondamentali i rapporti con tutte le organizzazioni di rappresentanza, in primis con Coldiretti che in questi anni è stata decisiva ed ha speso importanti energie per dare un futuro al sistema-allevatori nel suo complesso.
Più attenzione alla montagna
Concludo prendendomi l’impegno di dedicare una particolare attenzione alle aziende zootecniche ubicate in montagna. Sono un allevatore di pianura ma sono ben consapevole del ruolo cruciale dell’allevamento in territori particolarmente complessi e delicati come quelli montani.
In queste aree l’allevamento è il più importante fattore di salvaguardia degli equilibri ambientali e socio-economici. Per quest’ultima sfida so anche di poter contare sul contributo di due componenti del nuovo consiglio che provengono e sono espressione della zootecnia di montagna.
I temi sul tappeto sono tanti e complessi, ma la qualità delle persone e la coesione che si respira all’interno del nuovo consiglio direttivo di Aral mi fanno essere fiducioso. Credo che sapremo affrontare con determinazione gli impegni di questi prossimi tre anni.