Le nuove frontiere della selezione

selezione bufala
Nicola Palmieri, presidente dell’Anasb.
I progetti dell’associazione nazionale allevatori Anasb per migliorare gli standard degli allevamenti bufalini. Attuati in collaborazione con grandi centri di ricerca italiani

Particolare attenzione al benessere animale, ai caratteri riproduttivi, alla resistenza/suscettibilità alle malattie, alla qualità e sostenibilità delle produzioni. Sono queste le linee guida del progetto di miglioramento genetico avviato dall’Anasb, progetto denominato “Big - Tecnologie innovative per il miglioramento genetico” (la sigla Big sta per Bufala Italiana Genetica, Bufala mediterranea Italiana tecnologie innovative per il miglioramento Genetico).
Spiega Nicola Palmieri, presidente dell’Associazione: «Si tratta di un progetto di durata triennale che ha l’ambizioso scopo di accelerare il progresso genetico nella specie bufalina attraverso l’utilizzo di moderne tecnologie mai applicate al comparto».

selezione bufala
I programmi di miglioramento genetico attivati dall’Anasb partono dall’analisi dei numerosi dati accumulati negli anni che verranno integrati a quelli ottenuti grazie al coinvolgimento di allevamenti pilota.

Il progetto è fortemente correlato alla storia della Bufala Mediterranea Italiana iscritta al Libro Genealogico Anasb dal 1980 ad oggi. «I cambiamenti avvenuti nel settore nell’ambito della selezione, della modernizzazione degli allevamenti, dell’evoluzione del razionamento e l’ottimizzazione dei controlli funzionali sono tutte motivazioni che hanno guidato la stesura del progetto». E il database dell’Anasb, forte di oltre trent’anni di raccolta dati, sarà il punto di partenza di questo progetto: «Questi dati – ci spiega Palmieri – verranno integrati a quelli ottenuti grazie al coinvolgimento di allevamenti “pilota” associati all’Anasb, che hanno vissuto il progresso del settore bufalino e sono e saranno protagonisti nel miglioramento del settore».


Il progetto Big è un progetto presentato a seguito dell’avviso pubblico per il periodo 2020/2023 del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (Psrn), sottomisura 10.2. «È un progetto congiunto Anasb-Dmvpa (Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali di Napoli) che ha coinvolto una rete tecnico-scientifica di partner leader nel settore zootecnico ed in particolare nella Bufala Mediterranea Italiana (Bmi): l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno (Izsm), il Consorzio Produttivo Allevamenti Bufalini (Cipab), l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Cnr (Ibba) e il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse naturali e Ambiente (Dafnae) dell’Università di Padova».

Nuovi caratteri

Le attività previste nel progetto sono molteplici e articolate in dieci azioni diverse, ciascuna con un proprio obiettivo. «L’attuale sistema di valutazione morfologica dell’animale verrà arricchita di nuovi descrittori che terranno conto dell’evoluzione della specie bufalina in questi anni. Ad esempio, verranno rilevati nuovi caratteri come muscolosità e locomozione, ma anche nuove tare come unghioni a cavatappi e mammella depigmentata. Sono previste, nel corso dei tre anni di progetto, circa 1.000 interventi presso tutti gli allevamenti associati, allo scopo di valutare il più alto numero possibile di animali».

selezione bufala
Il progetto di miglioramento genetico avviato dall’Anasb in collaborazione con il Dmpva (Dipartimento di Medicina Veterinaria) ha coinvolto una rete tecnico-scientifica di partner leader nel settore zootecnico ed in particolare nella Bufala Mediterranea Italiana: l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno (Izsm), il Consorzio Produttivo Allevamenti Bufalini (Cipab), l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Cnr (Ibba) ed il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse naturali e Ambiente (Dafnae) dell’Università di Padova.

Ma non sarà interessato soltanto l’aspetto fenotipico dell’animale. «Uno dei punti fondamentali del progetto è l’introduzione della genomica nel settore bufalino: a differenza della genetica, la genomica studia la struttura, il contenuto e l’evoluzione del genoma, non limitandosi a singoli geni. Permette una visione d’insieme dell’organismo, producendo enormi quantità di dati analizzabili mediante procedure informatiche e consente di mappare in modo efficace i soggetti studiati al fine di ottenere informazioni rilevanti per compiere le scelte più appropriate di selezione».

Raccolta e analisi dei dati

Nell’ambito di Big verranno raccolti ed analizzati materiali biologici provenienti da quasi 6.000 soggetti.
«Attraverso analisi genomiche sequenziamento completo del DNA di almeno 20 soggetti e analisi cariologiche su 24 tori abilitati all’inseminazione strumentale – continua Palmieri – verrà costruito un dataset unico nel panorama internazionale per la stima di nuovi indici genomici, allo scopo di ottenere una progenie sana ed in linea con gli obiettivi di selezione».
Tutto ciò si tradurrà nella realizzazione di nuovi indici genetici e genomici per fornire agli allevatori efficaci e moderni strumenti di selezione per il miglioramento di caratteri relativi al benessere, all’efficienza produttiva e riproduttiva. «Verrà ottimizzato il progresso genetico ponendo particolare attenzione a tematiche quali la consanguineità e l’inseminazione strumentale, attraverso l’utilizzo di piani di accoppiamento mirati ed innovativi e allo studio del pedigree degli animali».

selezione bufala
Un aspetto fondamentale del progetto dell’Anasb è l’introduzione della genomica nel settore bufalino.

L’Anasb, inoltre, non trascura il grosso problema delle zoonosi che stanno affliggendo un elevato numero di capi, soprattutto nel territorio casertano.
«Nel tentativo di dare una risposta a queste problematiche – specifica il nostro interlocutore – all’interno del progetto Big verranno approfonditi aspetti legati a brucellosi, paratubercolosi e tubercolosi allo scopo di migliorare la resistenza genetica della popolazione a tali malattie.Tutto il materiale verrà conservato: quello biologico in una biobanca nazionale per la preservazione di seme ed embrioni di soggetti di grande interesse genetico, quello informatico in database che serviranno a realizzare, come detto prima, indici miglioratori della specie bufalina».

Partner

L’enorme sfida posta dal progetto si potrà affrontare solo con partner di alta caratura, la cui cooperazione diventa colonna portante per il successo di Big.
«Il Dipartimento Dmvpa, sotto la guida del professor Gianluca Neglia, responsabile scientifico del progetto Big – continua il presidente dell’Anasb – metterà a disposizione laboratori e personale per il campionamento, l’analisi e lo stoccaggio dei materiali biologici che verranno raccolti. L’Izsm fornirà dati per la valutazione e l’individuazione di caratteri di resistenza genetica degli animali ad alcune malattie. Il Cipab si occuperà in modo particolare nell’organizzare incontri tematici e formativi, operando come anello di congiunzione tra la ricerca applicata e il mondo allevatoriale. L’Ibba metterà a punto modelli di valutazione genetica e genomica applicati a caratteristiche di interesse selettivo. Il ruolo del Dafnae sarà legato allo sviluppo di modelli per la predizione delle caratteristiche tecnologiche e produttive ai fini del miglioramento genetico».

La divulgazione

Il progetto è stato presentato per la prima volta durante l’assemblea generale dell’Anasb del 2 luglio 2021 e a seguire durante una serie di eventi in presenza ed online: il convegno nazionale sulla Biodiversità 2021, il congresso dell’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali (Aspa) 2021, il webinar realizzato dalla Società Italiana di Buiatria (Sib 2021), il webinar Interbull Annual Conference - Icar 2021, il webinar Anasb di fine 2021 e la fiera “Bufala Village” che si è tenuta a San Marco Evangelista (Caserta).

Schema delle azioni del Progetto Big

«Due articoli divulgativi sono stati pubblicati su una rivista nazionale, mentre un interessante lavoro scientifico è stato pubblicato su Frontiers in Genetics. All’indirizzo big.anasb.it è possibile visualizzare il sito web del progetto, che è costantemente aggiornato con le attività svolte. Già oggi sono disponibili alla consultazione i primi indici genetici realizzati nell’ambito del progetto. Una newsletter dedicata è già stata realizzata ed inviata a tutti i soci dell’Anasb. Questi primi incontri sono serviti a far conoscere Big in quanto tale, ma le attività di divulgazione proseguiranno sia online che in presenza anche nei prossimi mesi per tutta la durata del progetto».
L’Anasb parteciperà a congressi e seminari e, con l’aiuto del Cipab, organizzerà nuovi incontri per allevatori e tecnici del settore allo scopo di promuovere i nuovi strumenti selettivi, l’inseminazione strumentale e l’utilizzo di seme sessato.
«Infine non appena le condizioni lo permetteranno, verranno organizzate assemblee territoriali ed incontri mirati in presenza su tutto il territorio nazionale, per garantire la massima divulgazione e disseminazione delle informazioni ai veri protagonisti cui il progetto Big si rivolge, ovvero gli allevatori».

L’impatto del progetto

Big offre un’opportunità unica per tutto il settore bufalino, in grado di segnare la strada per il futuro del miglioramento genetico della razza mediterranea italiana.
«Si tratta di una fondamentale transizione che marca il passaggio dalla selezione genetica a quella genomica. La genomica, infatti, fornisce strumenti che permettono di ridurre l’intervallo generazionale degli animali e dare spinta ulteriore al progresso genetico. Lasciatemi infine aggiungere che nel corso degli anni Anasb ha più volte mostrato tenacia e competenza per attuare una svolta nel campo della bufala mediterranea italiana con diverse iniziative. Oggi l’impegno dedicato ha ripagato e, grazie alla sinergia instaurata con i partner di altissima professionalità nel settore, questa grande sfida non potrà essere altro che accattivante e vittoriosa».

Le nuove frontiere della selezione - Ultima modifica: 2022-03-15T16:32:08+01:00 da Lucia Berti

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome