Influenza aviaria, Aia blocca la produzione di prodotti con tacchino

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Oltre 300 focolai di influenza aviaria in Italia riscontrati dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

Da oggi, 14 gennaio, l’Aia di Verona ha bloccato la produzione di prodotti a base di carne di tacchino fino al 31 gennaio a causa dell’influenza aviaria ad alta patogenicità che negli ultimi mesi, dopo essersi diffusa in diversi Paesi europei, ha colpito anche gli allevamenti italiani in Veneto e Lombardia.

Il Gruppo Veronese alimentare con stabilimenti a Verona, Zevio e Nogarole Rocca ha preso questa decisione dopo che il ministero della Salute ha disposto, fino a quella stessa data, il blocco dell’accasamento, cioè la messa in allevamento, di nuovi tacchini attivando le misure di contrasto previste dal regolamento Ue.

Prorogato lo stop all’accasamento

Il divieto di accasamento avrebbe dovuto terminare il 31 dicembre, ma la diffusione dell'epidemia aviaria ha portato ad allungare il periodo di blocco fino a fine gennaio, dopo l'eliminazione di milioni di capi di tacchini negli allevamenti infettati.  

Aia apre la cassa integrazione per 6mila dipendenti

Il Gruppo Veronese ha anche aperto lo stato di cassa integrazione, nello stabilimento di Zevio, dopo l'avvio della cassa integrazione il 6 dicembre scorso nelle sedi produttive di San Martino Buon Albergo (la capofila Aia) e Nogarole Rocca. Coinvolti circa 6 mila dipendenti.

Oltre 300 focolai in Italia

In Italia, dopo la diffusione del virus dell’influenza aviaria che aveva già colpito nei mesi scorsi alcuni Paesi Europei come la Germania e la Francia, si contano al momento oltre 10 milioni di euro di danni con un milione e 653mila capi avicoli morti o soppressi. Uun colpo pesantissimo per la filiera avicola italiana.

La diffusione del virus è stata in parte, tuttavia, arginata con le misure di contrasto previste dal regolamento Ue. Dal 5 all'11 gennaio, i focolai di influenza aviaria rilevata in Italia dall'Izsve (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) che è il Centro di riferimento nazionale, sono passati da 298 a 306.

Accasamenti consentiti in alcune province venete

 E' invece arrivato nei giorni scorsi il via libera del ministero della Salute alla ripartenza degli accasamenti di polli e tacchini nelle zone a medio rischio in provincia di Padova, Vicenza, Rovigo e Venezia. Restano esclusi dal provvedimento tutti gli allevamenti in provincia di Verona, che si trovano nell'area rossa ad altissimo rischio e in quella arancione ad alto rischio.

Influenza aviaria, Aia blocca la produzione di prodotti con tacchino - Ultima modifica: 2022-01-14T20:07:54+01:00 da Francesca Baccino

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