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Ara Toscana ha partecipato con successo al bando presentando un ambizioso progetto per la costituzione di un sistema di servizi di consulenza

L’avvio del programma regionale dei servizi di consulenza tecnica in Toscana è stato particolarmente burrascoso. Dal 2015, ultimo anno di programmi analoghi attuati fin dal 1981 senza soluzione di continuità, la Regione ha intrapreso un percorso di verifiche a livello nazionale e comunitario sull’attuazione della sottomisura 2.1 del Psr, soprattutto per alcuni aspetti di carattere fiscale che finalmente hanno escluso il Programma dal campo di applicazione Iva. Nel 2018 è stato pubblicato il primo bando, interrotto da un ricorso al Tar ed al Consiglio di Stato da parte di alcuni Ordini e Collegi professionali, con conseguente revisione del bando stesso e ripubblicazione all’inizio del 2020. In sostanza l’inizio delle attività, tra una fitta serie di adempimenti burocratici, si è realizzata solo a metà 2021.
Ara Toscana ha partecipato con successo al bando presentando un ambizioso progetto per la costituzione di un sistema di servizi di consulenza a cui partecipano, come partner diretto, il Consorzio di tutela del Pecorino Toscano Dop e con la collaborazione del Ciraa–Centro di ricerche agro-ambientali “Enrico Avanzi” di Pisa, dell’Istituto di Scienze della vita della Scuola universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, del dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell’Università di Firenze, dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana, dell’Associazione produttori latte terre del Granducato e della Cooperativa agricola Firenzuola.
Oltre ad una ventina di propri tecnici dipendenti, Arat si avvale della collaborazione di un centinaio di veterinari e di alcuni agronomi liberi professionisti per fornire un servizio a quasi novecento allevamenti che hanno richiesto di aderire.
I servizi di consulenza sono articolati in diversi percorsi: dall’allevamento biologico, al supporto alle produzioni Dop e Igp, dalla gestione dei reflui alla valorizzazione delle biodiversità, dal supporto al rispetto della condizionalità al miglioramento tecnico economico dell’azienda, dalla gestione dell’alimentazione e della riproduzione ai profili sanitari.
I tecnici operano tramite visite aziendali programmate ed a distanza utilizzando strumenti di comunicazione e predisponendo e consegnando opuscoli didattici sui vari argomenti.
Il progetto copre tutto il territorio regionale, prevede una spesa totale di circa 1,3 milioni di euro con un contributo pubblico dell’80% e una compartecipazione degli allevatori che va dai 750 ai 1.800 euro a seconda dell’intensità del servizio in termini di ore dedicate.
Dopo questa prima annualità che è servita alla Regione e ai prestatori di servizi, tra cui Arat, a mettere a punto un complesso sistema di bandi, domande, adesioni, programmazione, rendicontazione, controlli e quant’altro, l’uscita di un nuovo bando dovrebbe garantire continuità ad un servizio indispensabile per gli allevatori che qualifica in maniera significativa l’azione delle Associazioni.

Percorsi formativi articolati - Ultima modifica: 2022-02-23T10:41:12+01:00 da Lucia Berti

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