Dopo più di otto mesi dalla trasmissione a Bruxelles del provvedimento da parte dell’Italia, la Commissione europea, a seguito di una fitta interlocuzione con il Ministero della transizione ecologica, ha approvato la misura del Pnrr sullo sviluppo del biometano in quanto conforme alle norme dell'Unione sugli Aiuti di Stato. Lo segnala fra gli altri Confagricoltura Piacenza, che spiega: “La misura del Pnrr rientra nella strategia dell'Italia per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la sua quota di energie rinnovabili. Il regime contribuirà inoltre agli obiettivi del piano RepowerEu di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e di portare avanti rapidamente la transizione verde”.
La misura, aggiunge l’associazione, ha una dotazione di 1,92 miliardi, di cui 1,7 dedicati alla riconversione degli impianti a biogas agricoli esistenti e alla realizzazione di nuovi impianti. L’obiettivo è incrementare la produzione di biometano di 2,4 miliardi di metri cubi, da utilizzare sia nel settore del riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale sia nei settori terziario e dei trasporti. “È dunque di grande interesse per il settore, tuttavia non si può ancora procedere alla parte pratica. Ora con l’accoglimento delle modifiche richieste dalla Commissione e dopo il parere della Corte dei Conti, potrà essere pubblicato lo schema di decreto attuativo della misura Pnrr, a cui farà seguito l’apertura del bando, presumibilmente a partire da fine settembre”.
L’aiuto prevede un contributo del 40% sull’investimento e una tariffa incentivante sul biometano prodotto per 15 anni; l’accesso avverrà tramite aste che si svolgeranno dal 2022 al 2024. La misura, sottolinea Confagricoltura Piacenza, “rappresenta uno strumento qualificante per la decarbonizzazione di molti impieghi dell’energia ed è più che mai rilevante oggi, in un contesto in cui l’Italia è impegnata a ridurre il consumo di gas naturale e la propria dipendenza da fonti energetiche estere. Dunque, il biometano si configura come vettore per ridurre le emissioni di CO2, contribuendo allo stesso tempo all’efficienza e alla sicurezza energetica”.
Lo schema del decreto, firmato dal ministro Cingolani il 5 agosto 2022, chiarisce alcuni aspetti legati all’applicazione del decreto dal DM 2 marzo 2018, attualmente in vigore, destinato a incentivare il biometano immesso nel sistema dei trasporti mediante un meccanismo d’obbligo a carico dei soggetti che utilizzano carburanti fossili.
Il decreto definisce in particolare il momento in cui matura il diritto al riconoscimento dell’incentivo per la produzione del biometano e il termine entro cui tale diritto debba essere esercitato, pena la sua decadenza, che è stato fissato al 31 dicembre 2023. Il provvedimento consente, quindi, di ultimare i lavori ai soggetti che hanno avviato la realizzazione di investimenti sul biometano ai sensi del dm 2 marzo 2018, ma per una serie di motivi collegati all’attuale situazione di emergenza non erano nella possibilità di rispettare le scadenze previste.
Si ricorda che il decreto ministeriale 2 marzo 2018 (promozione dell’uso del biometano nel settore dei trasporti) prevede attualmente che gli incentivi si applichino agli impianti che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2022. Il dm in particolare specifica che possono accedere agli incentivi di cui al DM 2 marzo 2018 gli impianti di produzione di biometano che rispettano tutte le seguenti condizioni:
a) abbiano presentato ovvero presentino la domanda al Gse per il riconoscimento al proprio impianto della relativa qualifica (art. 9, comma 1, del DM 2 marzo 2018) entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto e abbiano ottenuto ovvero ottengano, entro il 31 dicembre 2022, la qualifica a progetto dal Gse per il riconoscimento del diritto all’incentivo;
b) siano in possesso di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti di produzione del biometano rilasciata entro la data di entrata in vigore del decreto. Gli impianti che possiedono i requisiti elencati devono entrare in esercizio entro il 31 dicembre 2023, salvo eventuali ritardi non imputabili alle aziende, ma dovuti a cause di forza maggiore e riconosciuti come tali dalle competenti autorità. Il decreto, inviato dal Mite alla Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore il giorno dopo la sua pubblicazione.
Confagricoltura ha sottoscritto un accordo con Anb (Associazione nazionale bieticoltori) per consentire alle aziende associate di usufruire della consulenza tecnica che erogherà attraverso l’associazione di secondo grado Cgbi - Confederazione generale bieticoltori italiani che opera nel campo del biometano. Nelle prossime settimane sarà attivata la rete territoriale operativa.