I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella seconda settimana di maggio, hanno manifestato i primi segnali di debolezza nel comparto delle materie grasse. In rialzo il latte spot e il Grana Padano mentre il Parmigiano Reggiano e i bovini da macello non hanno mostrato grosse variazioni di prezzo rispetto alla settimana precedente.
Latte
Nella seconda settimana di maggio si conferma il momento positivo dei listini del latte spot di origine nazionale, seppur con incrementi meno sostenuti rispetto alla settimana precedente. Non si arresta, quindi, il prolungato trend rialzista che, a partire da febbraio, ha portato le quotazioni a stabilire di settimana in settimana nuovi valori record. A Milano le quotazioni sono aumentate del +0,5%, attestandosi sui 520–535 €/t, per un prezzo medio di 527,50 €/t. Il listino si mantiene per la sesta settimana consecutiva sopra la soglia significativa dei 500 €/t (raggiunta solo un’altra volta negli ultimi dieci anni) e stabilisce, per la seconda settimana di fila, il nuovo massimo storico della piazza. Superato, ormai, il precedente valore record registrato nel novembre del 2013, fissato a quota 517,50 €/t.
Nuovo massimo storico anche a Verona dove le quotazioni sono aumentate del +0,9% su base settimanale e hanno raggiunto il valore record di 535 €/t.
In termini tendenziali, la crescita media annua dei listini del latte spot questa settimana si assesta intorno al +60%.
Stabili a Milano i listini del latte spot di provenienza estera, sia per il prodotto francese che tedesco. A livello continentale, a riequilibrare il deficit ormai strutturale della raccolta vi è una domanda che appare più debole rispetto alle scorse settimane.
Invariato a Milano il latte di origine biologica che si mantiene questa settimana sui 560–575 €/t.
Materie grasse
La seconda settimana di maggio torna a mostrare il segno “meno” nei listini nazionali delle materie grasse, in un contesto di fondo orientato dalla metà di aprile verso una normalizzazione dei prezzi. Per la prima volta da inizio febbraio il burro pastorizzato arretra su tutte le principali piazze, attestandosi a Milano sui 5,27 €/kg (-0,9% rispetto a sette giorni fa) e sui 5,10 €/kg a Mantova (-1%).
Settimana all’insegna della stabilità sui principali mercati europei, i quali già nelle scorse settimane avevano mostrato i primi segnali di un’inversione di tendenza. Il burro di centrifuga di Kempten, in Germania, si mantiene sugli stessi livelli della scorsa settimana, con un valore medio di 7,10 €/kg, dopo aver toccato il massimo storico di 7,30 €/kg a inizio aprile. Poco mosse le quotazioni in Olanda (+0,4%).
In calo tutti i prodotti del comparto delle materie grasse. Lo zangolato perde a Milano l'1% rispetto a sette giorni fa, attestandosi sui 5,07 €/kg. Flessione più marcata per la crema di latte nazionale che questa settimana scende a Milano del -1,8%, per un prezzo medio di 3,42 €/kg.
Grana Padano
Non si arrestano gli aumenti del Grana Padano, con un incremento medio dell’1,3% rispetto alla scorsa settimana e saldamente ai livelli più alti registrati negli ultimi dieci anni. A Milano il prodotto “fresco” stagionato nove mesi arriva a 8,85 €/kg (+2,3%) mentre il Grana Padano stagionato oltre i sedici mesi raggiunge la soglia dei 9,65 €/kg (+2,1%). Sempre più accentuata la variazione tendenziale: i prezzi risultano più alti del 18,2% rispetto a dodici mesi fa, con picchi del 30% per il fuori sale scambiato sulla piazza di Mantova e del 25,1% per il prodotto da 16 mesi sulla piazza di Milano.
Ancora in calo la disponibilità del prodotto: i dati del Consorzio di tutela del Grana Padano indicano un calo della produzione ad aprile 2022 del 2,7% rispetto a marzo e del 3,5% rispetto ad aprile 2021, con conseguenti ripercussioni sui prezzi all’ingrosso.
Tensioni anche nei mercati europei, dove i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea segnano rialzi importanti per l’Emmental (+7,5%) che supera la soglia di 5,50 €/kg e per il Gouda (+4%) che arriva a 4,48 €/kg. Cresce anche l’Edam che si porta a 4,64 €/kg (+2,2%) mentre il Cheddar guadagna lo 0,7% arrivando a 3,73 €/kg.
Parmigiano Reggiano
Il Parmigiano Reggiano continua a vivere una fase di stabilità, in controtendenza rispetto agli altri formaggi duri, e guadagna lo 0,2% rispetto alla settimana scorsa. Invariate le quotazioni sulle piazze di Milano e di Parma, mentre crescono i listini a Modena e Reggio Emilia mediamente dello 0,4%. Il prezzo medio per le forme stagionate 12 mesi sale a 10,66 €/kg e per le forme stagionate 24 mesi si attesta a 12,66 €/kg.
La variazione su base annua arriva al 3,8%, con punte superiori sulla piazza di Parma per le forme da 18 mesi (+6%) e da 30 mesi (+5,9%).
Stabile ad aprile la produzione, attestata sulle 357mila forme, in linea con aprile 2021.
Bovini vivi
Si consolida, nella seconda settimana di maggio, la fase di stabilizzazione del mercato dei bovini da macello, con i listini dei vitelloni da macello che restano invariati per la terza settimana consecutiva su tutte le principali piazze. I vitelloni Charolaise si mantengono a Mantova sopra i 3,29 €/kg (peso vivo), così come le razze da incroci nazionali che a Modena restano stabili sui 2,75 €/kg (peso vivo). In termini tendenziali, resta superiore al +25% la variazione media annua delle quotazioni dei vitelloni da macello, con i listini che si mantengono ai massimi storici.
Invariati questa settimana anche i listini dei vitelli a carne bianca, sia a Mantova che Modena. Prossima al +30% la variazione media delle quotazioni dei vitelli a carne bianca rispetto a dodici mesi fa.
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