In merito all’importantissima questione della ricerca del benessere e della salute animale nell’allevamento delle bovine da latte, arrivano dal Crea e dall’Aral nuovi orientamenti tecnici: il welfare animale, la lotta all’antibioticoresistenza, eccetera sono obiettivi che si possono raggiungere mediante la zootecnia di precisione (Crea) o mediante precise e avanzate attività di laboratorio latte (Aral).
I relativi contenuti tecnici sono emersi tre settimane fa in occasione dell’edizione 2020 della fiera “Fazi”, Fiera agricola zootecnica italiana, insomma la classica Fiera di Montichiari (Bs). Sono emersi grazie a un impegnato convegno tecnico organizzato da Iz e dal Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). Cliccando sui seguenti link si possono consultare le quattro relazioni:
A) Andrea Galli, Aral - CCFF e BENESSERE - Montichiari 2020_DEF
B) Francesca Petrera, Crea, Rapporto tra ZDP e salute, 20022020 FAZI
C) Fabio Abeni, Crea, Precision feeding, fiera Montichiari 2020_02_14 def
D) Augusto Belluzzo, Istituto Pastori Brescia, La gestione della stalla in un'azienda agraria di un Istituto scolastico
Comunque, in breve, ecco di cosa si è parlato a questo convegno.
Dall’Aral
L’Aral, Associazione regionale allevatori della Lombardia, è molto attiva sul fronte della ricerca del benessere animale e del contrasto all’antibiotico-resistenza: il direttore tecnico dell’Associazione, Andrea Galli, al convegno di Montichiari ha comunicato quali iniziative sono state messe in campo a questi scopi.
In breve, ha spiegato che Aral supporta la valorizzazione del benessere animale incentivando l’applicazione del sistema di valutazione Aia tramite i controlli funzionali (la certificazione Aia è applicabile a livello di allevamento e di filiera). “Valorizzare il benessere e conseguentemente la salute degli animali consente di limitare l’uso dei farmaci e contrastare l’antimicrobico resistenza”.
Inoltre, ha continuato Galli, Aral sta valorizzando nuove misure utili al contrasto dell’antimicrobicoresistenza. Per esempio nella lotta alla mastite bovina si sta rivelando utile il conteggio non solo delle cellule somatiche totali (SCC) ma anche delle “cellule differenziali” (SCC+DSCC), un monitoraggio che permette di scoprire bovine ammalate quando con il solo SCC non sarebbero state scoperte. E ha sottolineato il ruolo di primissimo piano svolto dal laboratorio Aral di Crema all’interno di questa azione.
Dal Crea
Le presentazioni poi dei due esperti Crea si sono concentrate sul “rapporto tra zootecnia di precisione e salute delle bovine” (Francesca Petrera), con approfondimenti sulle nuove possibilità aperte dall’uso di sensori sull’animale e sul latte.
E sul “ruolo del precision feeding nel raggiungimento del benessere animale” (Fabio Abeni), dove il precision feeding, o alimentazione di precisione degli animali, altro non è che una branca della più generale disciplina chiamata precision livestock farming, plf, l’espressione inglese che sta per zootecnia di precisione.
Tra parentesi al precision livestock farming sarà dedicato il dossier di IZ 6.2020.
Nella foto sopra, bovine dotate di sensori alla Cascina Baroncina di Lodi, stalla sperimentale del centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura del Crea.
Di grande interesse generale, e molto importante per agli allevatori locali, infine, il contributo offerto dal professor Augusto Belluzzo, preside dell’Istituto agrario “Pastori” di Brescia, all’incontro di Montichiari: molte scuole agrarie italiane sono dotate di un allevamento a scopi didattici; la cui gestione però spesso incontra momenti critici dal punto di vista economico e organizzativo.
